Fonte: La Stampa
di Andrea Carrugati
Il Movimento 5 stelle salva Matteo Salvini dal processo per il caso della nave Diciotti. E con lui anche la vita del governo. Dopo una giornata di caos sulla piattaforma Russeau, tra ritardi, false partenze e proteste dei militanti per le difficoltà a votare (e una nuova modifica ad un quesito volutamente confuso), alla fine ha vinto la realpolitik. Ma i numeri testimoniano che non è stata una scelta facile: su circa 52mila votanti (record di partecipazione per il blog grillino) i no al processo sono stati 30.948 (59,05%) e i sì 21.469 (40,95). Numeri ben lontani dai plebisciti del passato, come quello del maggio sul contratto di governo con la Lega che era stato approvato da oltre il 90% degli iscritti al M5S. In realtà, rispetto al quesito formulato, hanno vinto i sì: la domanda posta chiedeva infatti se aver trattenuto i migranti sulla Diciotti la scorsa estate fosse stata una scelta legata o meno «all’interesse dello Stato». La base grillina ha detto sì, come già avevano sostenuto Luigi Di Maio, Giuseppe Conte e Danilo Toninelli, le cui memorie sono ora all’esame della procura di Catania per valutare se anche loro debbano essere indagati al pari di Salvini.
Il capo della Lega ora festeggia. Con questa decisione del M5S il processo a suo carico non ci sarà: il M5S voterà no alla richiesta dei giudici il 19 febbraio nella giunta per le Autorizzazioni del Senato, insieme alla Lega, a Forza Italia e Fratelli d’Italia. Una maggioranza larghissima, che tra qualche settimana dovrebbe ripetersi nel voto decisivo nell’aula di palazzo Madama. Ma salvo colpi di scena- e anche al netto di qualche dissidente nel Movimento- il ministro dell’Interno può tirare un sospiro di sollievo: non sarà processato per un reato grave come il sequestro di persona. «Ci atterremo all’esito del voto online», fa sapere subito Mario Giarrusso, capogruppo del M5S nella giunta che deciderà su Salvini.
Tira un sospiro di sollievo anche Luigi di Maio: il capo politico si giocava molta della sua leadership in questa votazione. Se avessero vinto i sì al processo era chiaro che sarebbe finita, oltre al governo gialloverde, anche la sua esperienza da capo politico. «Grazie a tutti i 52.417 iscritti che oggi hanno partecipato alla votazione online su Rousseau. Far votare i cittadini fa parte del nostro Dna, lo abbiamo sempre fatto come accaduto per il contratto di governo, per la scelta dei nostri parlamentari o per i programmi», commenta il vicepremier su Facebook. «Con questo risultato – aggiunge – i nostri iscritti hanno valutato che c’era un interesse pubblico nella vicenda Diciotti e che era necessario ricordare all’Europa che c’è un principio di solidarietà da rispettare. Sono orgoglioso di far parte dell’unica forza politica che interpella i propri iscritti, chiamandoli ad esprimersi. Presto ci saranno votazioni anche sulla nuova organizzazione del Movimento 5 Stelle».
Critiche le opposizioni: «I parlamentari M5S se la sono cavata, non è colpa loro la decisione, possono continuare a stare a braccetto con la Lega», dice Silvio Berlusconi. E il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci: «Era già tutto previsto, l’oracolo di Casaleggio salva Salvini dai giudici, facendo anche capire che la decisione non era scontata per gli iscritti. I principi storici del M5S sono stati totalmente sconfessati».