22 Novembre 2024

Il Capo dello Stato: “Ora il Csm sia celere nella nomina dei dirigenti”

Margherita Cassano è stata nominata primo presidente della Cassazione. È la prima volta che una donna assume questo incarico al vertice della Corte. Cassano, dal luglio 2020, ha svolto le funzioni di presidente aggiunto della Suprema Corte. Tra qualche giorno, dunque, succederà alla presidenza della Cassazione a Pietro Curzio, il quale il 5 marzo prossimo andrà in pensione per raggiunti limiti di età.
La nomina è stata decisa all’unanimità dal plenum del Csm, presieduto dal capo dello Stato Sergio Mattarella. Fiorentina, ma di origine lucane, figlia di un alto magistrato, Cassano ha 67 anni ed è entrata nell’ordine giudiziario nel 1980, a 25 anni. È stata anche consigliera del Csm dal 1998 al 2002.
«Oggi è una giornata storica per la nostra magistratura e per il Paese – commenta il Ministro per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa, Elisabetta Casellati -. Con la nomina a primo presidente della Corte di Cassazione, Margherita Cassano infrange un altro tabù, diventando la prima donna a ricoprire la carica di giudice più alta in Italia. È un’altra tappa importantissima nel lungo e faticoso cammino dell’emancipazione femminile e verso l’agognato traguardo della parità di genere» Un risultato, aggiunge Casellati, «che Margherita Cassano ha potuto raggiungere grazie alle sue indiscusse competenze professionali e a un cursus honorum che l’ha vista sempre protagonista in ruoli di prim’ordine». Quella di Cassano, aggiunge, «è una storia di magistrato che onora al meglio il merito perché costruita sulle capacità, sull’equilibrio e sulla cultura giurisdizionale e del lavoro».

In magistratura dal 1980
Nata a Firenze, ma di origini lucane, nel 1955, Margherita Cassano, figlia di un alto magistrato, è in magistratura dal 1980: è la prima donna in Italia che andrà svolgere le funzioni di primo presidente della Cassazione, dopo la sua nomina votata all’unanimità stamane dal plenum del Csm. Addetta al settore penale, dal 1981 al ’98 è stata pm a Firenze, dove si è occupata di importanti indagini su associazioni di stampo mafioso e traffico internazionale di stupefacenti. Dal 1998 e per 4 anni, inoltre, è stata togata di Magistratura Indipendente al Csm. Rientrata in ruolo dopo l’esperienza a Palazzo dei Marescialli, Cassano dal 2003 ha lavorato in Cassazione come consigliere: ha fatto parte, oltre che delle sezioni unite, della prima sezione penale, dove e’ stata relatrice della sentenza di condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa dell’ex senatore di Fi Marcello Dell’Utri. Dal gennaio 2016 ha presieduto poi la Corte d’appello di Firenze dove è rimasta fino al 15 luglio 2020, quando è stata nominata presidente aggiunto della Cassazione: anche in questo caso e’ stata la prima donna a raggiungere un ruolo di tale rilievo alla Suprema Corte.

Mattarella: il Csm sia celere nella nomina dei dirigenti
“La tempestività oggi dimostrata dal Consiglio possa costantemente caratterizzare il mandato consiliare appena iniziato così da assicurare la dovuta celerità alle nomine dei dirigenti”. È l’auspicio espresso dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine della votazione del Csm che ha eletto Margherita Cassano, presidente della Corte di Cassazione.
Anche dal presidente Mattarella arrivano le congratulazioni per la nomina. «Si tratta della prima donna a ricoprire questo ruolo così importante, aspetto che non ha influito sulla nomina» ma avviene a pochi giorni dal sessantesimo anniversario della legge che ha immmesso le donne in magistratura: «Un’occasione importante per la Repubblica oltre che per l’ordine giudiziario».

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