20 Settembre 2024

Fonte: La Stampa

È un 25enne iracheno di Wuppertal, appartenente ad ambienti islamici. Nel mirino una seconda persona. «Motivazione terroristica», dicono i magistrati

È un complesso rompicapo fatto di strane incongruenze, dubbie rivendicazioni e motivi tutti ancora da chiarire quello di fronte al quale si trovano gli investigatori tedeschi che stanno indagando sulle tre esplosioni che martedì sera a Dortmund hanno colpito l’autobus sul quale viaggiava la squadra del Borussia, ferendo due persone. Pochi, finora, gli elementi certi.
Un sospetto «islamista» è stato arrestato per le tre esplosioni: è un 25enne iracheno di Wuppertal. Il secondo uomo nel mirino degli inquirenti è un 28enne tedesco di Froendenberg, una città a una ventina di chilometri da Dortmund. Entrambi appartengono agli ambienti islamici del Nordreno-Vestfalia e sono accusati di essere vicini allo Stato islamico. Secondo i magistrati l’attacco ha una «motivazione terroristica».

«Possibili collegamenti islamisti»
Parlando da Karlsruhe, la portavoce della procura federale Frauke Koehler ha riferito «di un retroscena terroristico e di possibili collegamenti islamisti». La procura federale, che ha assunto la guida delle indagini, è convinta che si sia trattato di terrorismo e riferisce anche di tre volantini di rivendicazione, attualmente al vaglio degli esperti. Il testo fa riferimento all’attentato di Anis Amri a Berlino, menziona Angela Merkel e minaccia nuove azioni se non verranno ritirati i Tornado tedeschi che sorvolano la Siria e non verrà chiusa la base statunitense di Ramstein, in Germania. Gli ordigni, capaci di sprigionare la loro forza esplosiva su una distanza di oltre cento metri, erano dotati di punte metalliche, una delle quali è stata ritrovata conficcata nel poggiatesta di uno dei sedili del bus.

Dietro l’attacco ci sarebbero dei professionisti
Gli ordigni, capaci di sprigionare la loro forza esplosiva su una distanza di oltre cento metri, erano dotati di punte metalliche, una delle quali è stata ritrovata conficcata nel poggiatesta di uno dei sedili del bus. Stando a quanto ricostruito dalla Bild e dalla Sueddeutsche Zeitung, dietro l’attacco ci sarebbero dei professionisti. I tre ordigni sarebbero stati costruiti da persone esperte usando esplosivo militare convenzionale e sarebbero stati azionati a distanza in modo simultaneo al passaggio del mezzo. Inoltre sono stati piazzati al di fuori del raggio d’azione delle telecamere dell’hotel.
Gli inquirenti non escludono del tutto altre piste, che vanno dall’ipotesi di frange violente di tifosi, fino agli estremisti di destra oppure a un tentativo di ricatto. Appare invece poco plausibile la matrice della sinistra radicale: la procura federale ha espresso «forti dubbi sull’autenticità» di una seconda rivendicazione, diffusa online, che attribuiva l’attacco ad ambienti antifascisti. Probabilmente si tratta di un fake orchestrato da esponenti dell’estrema destra.

La cancelliera Merkel condanna l’episodio
La cancelliera Angela Merkel ha condannato l’episodio, parlando di «atto ripugnante», e telefonato ai dirigenti del club per esprimere il sostegno del governo tedesco. Nell’attacco sono rimaste ferite due persone: il difensore Marc Bartra, già operato per la frattura del radio distale destro, e un poliziotto che precedeva in moto il bus e ha subito un trauma da scoppio e uno choc.

I feriti
Sono due i feriti delle esplosioni che hanno danneggiato l’autobus a bordo del quale ieri a Dortmund viaggiavano i giocatori della squadra del Borussia Dortmund. Oltre a Marc Bartra, ferito leggermente ad un polso e operato nella notte, ad essere colpito è stato un agente che si trovava in moto, davanti all’autobus dei calciatori, che stava scortando verso lo stadio. A confermarlo sono state le autorità tedesche.

Borussia in campo dopo la paura
Il giorno dopo la grande paura il Borussia è sceso in campo contro il Monaco: la gara, andata dei quarti di Champions e rinviata per l’attacco di ieri al pullman della squadra tedesca, si è giocata con gli spalti uniti in un unico abbraccio. Prima del fischio d’inizio, con i cori “Dortmund, Dortmund”, i giocatori del Borussia (primo fra tutti il portiere Roman Burki) durante il riscaldamento hanno indossato le maglie gialle con la foto e la scritta per Marc Bartra (`Mucha Fuerza!´), costretto a un piccolo intervento per le ferite riportate durante le esplosioni. «Sto meglio,ora tifo per i miei compagni» aveva scritto il difensore postando una foto sorridente.
Il campo ha premiato il Monaco, che torna nel Principato con un successo prezioso in chiave semifinale: 3-2 dei francesi.

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