23 Novembre 2024

Fonte: La Stampa

Le parole del presidente della Regione in Consiglio il giorno dopo la “rivolta” della Torino economica

«Chiederò ai piemontesi di dire se sono favorevoli a una decrescita infelice al quale saremo destinati se si bloccherà la Tav». Così Sergio Chiamparino al Consiglio regionale il giorno dopo la “rivolta” della Torino economica e non solo, contro il “No” votato dalla Sala Rossa. Il presidente Pd invoca un referendum se “questo governo maleducato che, da sei mesi, non ritiene di ricevermi per darmi la possibilità di spiegare la posizione del Piemonte”, non accetterà un tavolo di confronto dove il Piemonte arriverà chiedendo di realizzare “il tunnel di base perché così fanno tutti gli stati europei impegnati a modernizzare le loro infrastrutture ferroviarie e a maggior ragione noi che siamo legati a un tunnel fatto da Cavour nel 1871 e che fra una decina di anni sarà saturo”.
E al tavolo Chiamparino concede di “discutere la tratta di adduzione” ipotizzando il raddoppio della linea storica “ben sapendo che questo taglierà fuori l’autoporto Sito di Orbassano e che è un problema far passare un treno ogni due minuti fra le case”. Chiamparino ha anche chiesto alla Lega di Salvini di uscire dall’ambiguità: “Basta dire che si faranno la pedemontana veneta e quella lombarda, che anche il Terzo valico verrà portato a termine e quando si parla della Tav si parla di rapporto costi benefici”. Anche il responsabile della commissione che sta studiando il progetto, Marco Ponti, “ha detto che comunque alla fine la decisione sarà della politica e chiunque sa che è impossibile giudicate il valore di un’opera che sarà lì ancora fra un secolo”.

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