22 Novembre 2024

Fonte: La Repubblica

di Michele Bocci

Nel documento finale, firmato anche dagli Usa, si mettono in relazione malattie e problemi con gli eventi climatici, anche quelli provocati dall’inquinamento

Il G7 SALUTE si conclude con un accordo siglato anche dagli Usa, cosa all’inizio non scontata. “E’ stata raggiunta una conclusione condivisa – spiega la ministra Beatrice Lorenzin –  c’è stato un grande lavoro politico ma siamo riusciti a trovare un punto di caduta comune anche con gli Stati Uniti. Hanno accettato l’impatto dei fattori climatici sulla salute delle persone”.
L’appuntamento internazionale si è svolto al Museo della scienza di Milano. Nel documento conclusivo i ministri dicono tra l’altro di riconoscere “che accanto ai recenti miglioramenti nel coordinamento dell’assistenza sanitaria e della salute globale si presentano continue sfide, inclusi i conflitti e le crisi, le disuguaglianze sociali, un ritmo accelerato della globalizzazione ed urbanizzazione, i fattori ambientali, e un incremento dei movimenti e spostamenti di esseri umani. Noi riconosciamo la nostra discussione sull’impatto del clima e dei fattori correlati all’ambiente sulla salute”. In un altro passaggio si sottolinea l’intenzione di riconoscere “che alcuni fattori correlati all’ambiente contribuiscono ad aumentare i rischi per la salute, come quelli associati a modifiche nei modelli delle malattie infettive, eventi climatici estremi, innalzamento del livello del mare, acidificazione degli oceani, inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, perdita di biodiversità, scarsità di acqua, insicurezza alimentare e malnutrizione, contaminazione degli alimenti e aumento dei flussi migratori”.
Lorenzin alla conclusione dell’appuntamento ha commentato: “Non ci sono divisioni di fronte alla salute. È stato un G7 estremamente importante, perché abbiamo cercato di preservare tutti gli elementi che ci uniscono e non quelli che ci dividono. C’è stata una discussione molto serrata nelle ultime ore ma siamo uniti nel dare un messaggio alle popolazioni dei nostri Paesi, così come a quelli sui quali abbiamo influenza, rispetto al fatto che la salute delle persone viene prima di tutto». Nella discussione tra i vari ministri della Salute, “si è ribadita la volontà di mantenere uniti i Paesi che fanno parte del G7, e avere un unico messaggio forte sui temi come cambiamento climatico, salute dei migranti, delle donne e dei bambini, e ricerca sulla resistenza agli antibiotici”.
La discussione più importante è stata quella sul clima. “Ma su questo tutti alla fine abbiamo accettato il fatto che ci sia un “fattore clima” che incide sulla salute delle persone. Questo richiede azioni coordinate da portare avanti nei nostri Paesi ma anche all’esterno, perché parliamo della salute di milioni di persone”. Gli Usa hanno fatto inserire nel documento che comunque “Intendono esercitare il loro diritto di ritirarsi dall’Accordo di Parigi a meno che non vengano identificati adeguati termini di rinegoziazione. I ministri della Salute e i capi delle delegazioni di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Regno Unito e il Commissario europeo per la Salute e la Sicurezza Alimentare riaffermano il forte impegno dei nostri Governi ad implementare velocemente l’Accordo di Parigi come dichiarato al Summit G7 di Taormina”. Tutti d’accordo sul fatto che anche l’inquinamento provochi i cambiamenti climatici ma non su quali siano le sue cause.

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