20 Settembre 2024

Fonte: La Repubblica

Ad aprire il fuoco nei due luoghi di culto un commando di 4 persone. Esplosivi sarebbero stati attaccati ad alcune auto. Prima della strage era apparso un manifesto anti-immigrati e anti-Islam. In un tweet postato da uno dei terroristi si vedono i caricatori delle armi automatiche con su nomi di assassini di immigrati: compreso l’italiano Luca Traini

“Il ritrovamento di esplosivi” ha detto il commissario di polizia neozelandese, Mike Bush, durante la prima concitata conferenza stampa “sottolinea la serietà dell’attacco”. Tanto più che nelle stesse ore il centro della città era pieno di giovani diretti alla loclale manifestazione per il clima degli studenti, che per ragioni di sicurezza è stata poi cancellata.
Non sembrano esserci dubbi sul fatto che matrice dell’attacco è il razzismo anti islamico. Poco prima della strage sui social era infatti apparso un manifesto di 87 pagine “anti-immigrati e anti-musulmani” che è stato poi cancellato. Secondo le prime ricostruzioni uno dei killer è di nazionalità australiana: lo ha confermato anche il premier di quel paese, Scott Morrison. Si tratta di un uomo bianco, tra i 30 e i 40 anni che indossava un’uniforme militare quando ha aperto il fuoco.
A rendere ancora più odioso l’episodio, è la comparsa, in un tweet postato presumibilmente da uno terroristisi di una lista di nomi di assassini di stranieri scritti su alcuni caricatori di armi automatiche, dove compare anche quello dell’italiano Luca Traini, che nel 2018 tentò una strage di migranti a Macerata ferendo sei persone.
Il live della strage trasmesso su Facebook, subito ritirato dalla rete, sta purtroppo ancora circolando. Al punto che la polizia della Nuova Zelanda ha “esortato con forza” media e popolazione a non condividere quei 17 minuti di sangue girati e postati da uno dei killer. Anche molti utenti hanno esortato i social a rimuovere le terribili immagini. E infatti si è subito mossa anche Facebook, con il portavoce locale, Mia Garlick, che poche ore dopo ha confermato che il video della strage è stato rimosso.”La polizia della Nuova Zelanda ci aveva allertato relativamente al video su Facebook poco dopo l’inizio dello streaming live e noi abbiamo velocemente rimosso sia il video e sia gli account Facebook e Instagram dell’attentatore”, ha precisato la Garlik.”E’ uno dei giorni più bui della Nuova Zelanda” ha subito commentato la premier della Nuova Zelanda Jacinta Arden. “Un atto di violenza senza precedenti” ha detto parlando alla nazione.

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