22 Novembre 2024

Fonte: La Repubblica

Il capo dell’Epa firmerà nelle prossime ore il ritiro del ‘Clean Power Plan’ del 2015. Secondo il ‘New York Times’ il mancato rispetto delle limitazioni sulle emissioni consentirebbe agli Usa di risparmiare 33 miliardi di dollari. Il ritiro di Washington dall’accordo è stato uno dei cavalli di battaglia elettorali del tycoon

NUOVA offensiva dell’amministrazione Trump contro l’eredità di Barack Obama. Durante un incontro ad Hazard, nel Kentucky il capo dell’agenzia federale dell’ambiente (Epa), Scott Pruitt, ha annunciato che tutto è pronto per rovesciare le politiche messe in campo dall’ex presidente sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici, rottamando il ‘Clean Power Plan’ che taglia le emissioni degli impianti a carbone.
“La guerra contro il carbone è finita”, ha detto Pruitt riecheggiando le parole pronunciate tempo fa dal presidente Trump. Il capo dell’Epa domani martedì 10 ottobre, firmerà il ritiro dal piano varato da Obama e di cui il tycoon aveva ordinato la revisione alla fine di marzo. La motivazione è che il provvedimento è frutto di un eccesso di potere da parte dell’ex presidente.
“Ecco il messaggio del presidente: la guerra al carbone è finita” ha detto Pruitt alla folla radunata ad Hazard, “domani a Washington, D.C., firmerò l’atto che ritirerà la legge”, ha aggiunto.
I sostenitori del ‘Clean Power Plan’ giudicano questo pezzo di legislazione fondamentale nell’ambito degli sforzi contro il riscaldamento globale, mentre i critici hanno sempre accusato Obama di aver ucciso con tali norme migliaia di posti di lavoro nel settore del carbone.
Il ‘Clean Power Plan’ era stato introdotto dall’amministrazione Obama in uno sforzo per ridurre il livello di emissioni inquinanti delle centrali elettriche del 32 per cento entro il 2030. Gli impianti sono i maggiori produttori dei gas serra, principali responsabili secondo gli esperti del cambiamento climatico. Il tentativo di smantellare il programma rientra nel più ampio disegno dell’amministrazione Trump di rilanciare l’industria dei combustibili fossili negli Usa. Per il capo dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente, il regolamento introdotto da Obama nel 2015 era “illegale” e “definiva vincitori e perdenti” nella competizione per produrre energia elettrica negli Usa. “Il potere regolatorio non dovrebbe mai essere usato per definire vincitori e perdenti”, ha attaccato Pruitt.
Secondo il New York Times l’abolizione delle misure del ‘Clean Power Plan’ renderebbe più difficile per gli Stati Uniti rispettare gli impegni dell’accordo di Parigi per il contrasto ai cambiamenti climatici. Stando alle anticipazioni del quotidiano, nel testo preparato dall’Epa si calcola che il mancato rispetto delle limitazioni sulle emissioni consentirebbe agli Usa di risparmiare 33 miliardi di dollari. Di certo, il ritiro di Washington dall’accordo è stato uno dei cavalli di battaglia elettorali di Trump.

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