Fonte: La Repubblica
Si infiamma lo scontro tra Carroccio e 5Stelle sul decreto fiscale “manipolato” secondo Di Maio. Il ministro dell’Interno ironizza sugli alleati: “Nessuna scia chimica né invasione di alieni”. Il premier si schiera con i 5Stelle: “Il consiglio dei ministri ci sarà”. Il ministro dell’Interno: “Ho altri impegni”. Poi una schiarita
Una tensione mai così alta tra i due alleati di governo. Per l’intera giornata è salito il livello dello scontro tra Lega e 5Stelle sul decreto fiscale, dopo la furia di Di Maio che in tv ha parlato di un testo manipolato. In mattinata è il viceministro dell’Economia, Massimo Garavaglia, a smontare le accuse M5S. “Decreto manipolato? Lo conoscevano tutti”, ha detto. Ma poi scende in campo direttamente Matteo Salvini. Ed scoppia una lite perfino sulla convocazione del consiglio dei ministri per rivedere il testo del decreto. Con il premier che lo annuncia per sabato e Matteo Salvini che lo esclude. Il presidente del Consiglio reagisce: “Il premier sono io”. Ma il Carroccio fa sapere che alla riunione non andrà nessuno. La tensione è tale che – secondo alcune fonti – lo stesso Conte avrebbe minacciato le dimissioni. In serata è però arrivata la smentita di Palazzo Chigi. E quando è ormai notte Salvini apre: “Se serve, ci sarò”.
Salvini scarica Di Maio
In mattinata i 5Stelle parlano di un consiglio dei ministri già domani, per correggere il decreto finito nel mirino di Di Maio perché sarebbero stati introdotti lo scudo fiscale e la non punibilità per chi evade.
Ma Matteo Salvini stoppa l’ipotesi: “Io domani sono in Trentino. Non possiamo rifare il consiglio dei ministri ogni quarto d’ora. Quando prendo un impegno, quando firmo un contratto con Di Maio e con gli italiani, lo mantengo. Quando approvo un decreto lo mantengo. Non possiamo ricominciare tutto daccapo. Non si può costruire di giorno e smontare di notte”.
Ma Salvini non si limita a questo e sembra ironizzare sull’alleato pentastellato, come quando allude alle scie chimiche: “Non ci sono regie occulte, invasioni degli alieni o scie chimiche. Questo è un governo che non ha timidezze, problemi o complotti contro. In consiglio dei ministri c’erano tutti, non c’ero solo io”. E poi, in un crescendo ironico: “Stiamo per essere attaccati dall’Europa: se diciamo che il decreto è stato modificato la sera per la mattina da Batman o da Robin, è un problema”. Insomma, la lite è tutt’altro che chiusa. E dice no anche a un vertice di maggioranza: “No, son qua – dice parlando da Bolzano – domani inizio a Cles la mattina e finisco a Trento a tarda notte. Sabato mattina sono a Cernobbio.
Domenica ho il derby, entro in clima derby e non posso occuparmi di altro…”. Più tardi, parlando in un comizio, assicura che il governo durerà cinque anni. E apre: “Ancora non è stato convocato il Consiglio, ma se serve che Salvini ci sia, Salvini ci sarà”.
I Cinquestelle: “Il caso è politico”
L’irritazione dei Cinquestelle cresce con il passare delle ore. Il ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, Riccardo Fraccaro, avverte: “Nel testo del decreto fiscale sono state inserite norme non concordate in Consiglio dei ministri. Se qualche nostalgico del passato pensa di fermare il cambiamento si sbaglia, quelle norme spariranno. Alle Camere invierò solo un testo pulito: con noi niente scudi né condoni”. E la vicemistra dell’Economia M5S, Laura Castelli, insiste: “Lunedì prima del Consiglio dei ministri c’è stato un tavolo politico in cui l’accordo raggiunto prevedeva nessun condono penale e niente scudo fiscale sui capitali esteri. Adesso Garavaglia e la Lega ci dicono che approvano una norma che introduce condoni penali e scudi fiscali per capitali all’estero? Allora c’è un problema politico”. Stesse parole usate in serata da Luigi Di Maio, che torna a parlare a 24 ore dal suo j’accuse in tv: “Adesso il tema è politico e se è un tema politico ha bisogno di un chiarimento politico. La sede giusta è il Cdm ma possiamo anche fare un vertice prima”. E aggiunge: “Lo spread è a 327 perché i mercati pensano che il governo non sia più compatto”.
Conte: “Consiglio dei ministri sabato”
Da Bruxelles – parlando alla fine del vertice europeo, dove la manovra italiana è finita sotto accusa – il premier Conte prova a sedare la rissa: “Sabato mattina ci sarà un consiglio dei ministri perché porterò il risultato della rilettura” del decreto e “avremo quindi la possibilità di confermare” il testo o, “nel caso dirimere qualche dubbio politico che è sorto”. Ma di fatto si schiera con i 5Stelle. E quando gli viene fatto notare che Salvini non ci sarà replica con una durezza mai mostrata finora: “Il consiglio dei ministri si svolgerà perchè a convocarlo sono io. Non so se Salvini farà in tempo a rientrare. Ma il consiglio dei ministri ci sarà. Il presidente del consiglio sono io”. La controreplica di Salvini comunque è stata netta: “Il consiglio dei ministri convocato per sabato? Io sabato ho l’appuntamento con la Coldiretti e soprattutto con i miei figli. Il Paese è importante ma sono importanti anche i figli”. Quando è ormai tarda sera, Salvini ammorbidisce: “Basta litigi, aiutano solo gli avversari del governo. Risolviamo i problemi parlando”.
La Lega: “Senza Salvini non andrà nessuno”
La prova di forza comunque resta. Fonti della Lega fanno sapere che senza Salvini non ci sarà alcun leghista al consiglio dei ministri: “La Lega è compatta sulla linea del suo segretario: se Matteo Salvini, come ha detto, non parteciperà sabato al Consiglio dei ministri annunciato dal premier, nessuno dei leghisti sarà alla riunione”. In attesa che qualche mediazione in extremis sblocchi l’impasse.