22 Novembre 2024

POLITICA

Fonte: La Stampa

boschi

Il ministro delle Riforme: «È il momento di dimostrare che il Pd è unito». Ma il sottosegretario incalza: «Chi ha perso le primarie non detta la linea al partito»

 

Mentre nel Pd è ancora guerra aperta sulla riforma del lavoro, con la minoranza dei dem in rivolta dopo le ultime dichiarazioni del premier che mostrano la decisione del governo ad andare avanti sull’abolizione dell’articolo 18, oggi è il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ad attaccare il «mantra» del vincolo della giusta causa per il licenziamento, che «va smontato, in quanto rappresenta uno dei freni maggiori, forse il più mediatico, che impedisce investimenti di capitale straniero anche in Italia». « Non bisogna mai dimenticare – ha aggiunto- che noi imprenditori non ci divertiamo a licenziare in modo ingiustificato i nostri collaboratori. Anzi – ha concluso – facciamo di tutto per tenerceli». Di fatto, ha proseguito Squinzi, «parlo con tutti i miei colleghi industriali stranieri» che si chiedono come si faccia ad investire «in un Paese dove quando assumi un dipendente lo assumi per la vita: questa – ha concluso – è una situazione su cui dobbiamo meditare».

CAMUSSO: “SQUINZI HA CAMBIATO OPINIONE”

Secca la replica del più duro oppositore della riforma voluta dal governo Renzi, Susanna Camusso: «Vedo dei repentini mutamenti di opinione perché ricordo molte dichiarazioni del presidente di Confindustria che dicevano esattamente l’opposto». «Penso che anche in questa occasione, come per governi precedenti, di fronte al non avere scelte che determino la creazione di posti di lavoro e che superino la precarietà determinata dalle leggi del Paese, si preferisca costruire un dibattito di questo tipo. Infatti continuiamo ad essere molto stupiti che il Governo non ponga come priorità che cosa fare visto che siamo un paese che continua ad essere in recessione». Per quanto riguarda la mobilitazione del sindacato e la possibilità che sia unitaria, ha detto: «La Cgil ha già detto e continuerà a ribadire che inizierà la mobilitazione. Sarebbe utile per tutti che fosse unitaria ma comunque non ci tireremo indietro». «Anche oggi – ha aggiunto Camusso – i dati della produzione industriale ci dicono che non stiamo bene, che siamo un Paese che ha un segnale pesantissimo che è quello della deflazione. Credo che il vero tema sia perché non si sta discutendo come si crea lavoro, e come si esce da questa partita. Tutti gli anni della crisi, e tutti quelli prima ce lo dicono, non è intervenendo sulle regole del lavoro che tu determini occupazione».

BOSCHI: “È IL MOMENTO DI DIMOSTRARE CHE IL PD È UNITO”

«Per anni ci siamo sentiti dire che dobbiamo essere un gruppo unito, che dobbiamo voler bene alla ditta: adesso è il momento di dimostrarlo», ha detto il ministro Maria Elena Boschi al Partito democratico. «Le riforme devono andare avanti e sicuramente non si fermeranno. Sappiamo bene che nel nostro partito possono esserci discussioni interne, ma poi si marcia compatti». Ma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio attacca: «Ricordo a D’Attorre che il segretario del PD è stato scelto con le primarie sulla base di un programma chiaro. Qualcun altro ha perso le primarie e ora non solo pensa di dettare la linea ma lo fa prima ancora che si svolga una discussione nei luoghi preposti, come è la Direzione del partito».

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