Fonte: La Repubblica
Il presidente del Consiglio vede Juncker a Bruxelles: «Non tradiamo la fiducia degli italiani». L’Ue: «Buoni progressi»
Dal 2,4% del balcone di palazzo Chigi, due mesi e mezzo fa, al 2,04% annunciato a Bruxelles, dopo l’ennesimo incontro del premier Conte con le istituzioni europee. Ma “non tradiamo affatto la fiducia degli italiani, rispettiamo gli impegni presi”, si affretta a chiarire il premier. Che giudica “positiva” l’interlocuzione avuta da lui e il ministro dell’Economia Giovanni Tria con il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, il vice Valdis Dombrovskis e il commissario Pierre Moscovici. La proposta italiana, spiega, “è stata giudicata importante e significativa. Nelle prossime ore continueremo a lavorare, confido in una soluzione positiva”.
Il messaggio che il governo vuole mandare – ai propri elettori, innanzitutto – è che non ci si è piegati alle richieste dell’Ue: semplicemente “le relazioni tecniche” su quota 100 e reddito di cittadinanza ci hanno consentito margini di negoziazione perché abbiamo recuperato alcune risorse finanziarie, eravamo stati molto prudenti. Abbiamo aggiunto qualcosa per esempio per quanto riguarda il piano di dismissioni e abbiamo realizzato questa nuova proposta”. Non cambiano invece né i tempi, né le platee e tantomeno gli importi di quota 100 e reddito di cittadinanza: tutto confermato, come era imprescindibile per Lega e M5s. L’esecutivo, ragiona Conte, “vuole conservare la fiducia degli italiani ma è anche ragionevole: nel momento in cui ci viene offerta la possibilità abbiamo messo sul piatto una proposta seria e ragionevole”.
Calcolatrice alla mano, si parla di circa 7,5 miliardi in meno, che portano la manovra dai circa 37 miliardi iniziali a circa 30. Di conseguenza “il deficit strutturale calerà”, assicura il premier, che invece conferma le stime sulla crescita all’1,5% – bocciate dalle istituzioni Ue – e anzi rilancia: “Vedrete che sarà superiore”. Resta da capire se basterà a Bruxelles, che premeva per portare sotto il 2% il rapporto deficit Pil. Dalla commissione trapela solo che c’è stato un passo avanti e che il lavoro continua. Si proseguirà a trattare a oltranza fino al 19 dicembre, ultimo giorno utile, quando si riunirà il Collegio dei commissari che potrà deliberare l’avvio o meno della procedura di infrazione.
Il ministro dell’Economia da giovedì sarà a Bruxelles per concludere in prima persona con la Commissione l’ultimo miglio di negoziati tecnici, ma giovedì e venerdì ci sarà anche il premier, impegnato del Consiglio Ue. Conte, però, ha fatto tappa a Roma per incontrarsi con i due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, e informali sull’incontro con Juncker del pomeriggio, così da decidere insieme mosse e strategie da riportare al tavolo europeo. Se da parte dell’Ue sulla manovra italiana “mi rendessi conto che ci sono dei pregiudizi, la musica cambierebbe”,aveva avvisato il leader del Carroccio. Ma, vista la piega positiva che ha preso il dialogo con Bruxelles, Conte rimette in tasca la carta Francia: “Mi occupo dell’Italia e dell’interesse Italia, e mi preme portare a casa questo negoziato con una soluzione positiva. Le variabili che riguardano un contesto più ampio non mi distraggono molto”.