Fonte: La Repubblica

di Annalisa Cuzzocrea

Il colloquio con il premier: “Se non andiamo d’accordo, io li lascio liberi. Se vogliono andare a sbattere contro un muro, vadano”

Qualcuno qui deve ancora capire come sono fatto”. Sono le quattro e cinque di un pomeriggio afoso e Giuseppe Conte sta per entrare nella sala del governo, al primo piano di Palazzo Chigi. Il vertice della sera prima con Luigi Di Maio e Matteo Salvini, concluso a mezzanotte inoltrata, non ha dissipato i dubbi, le domande che hanno affollato il viaggio in Vietnam del presidente del Consiglio.
Trascorso a seguire da lontano le mosse dei vicepremier, mentre si incontravano da soli per saldare un patto da cui tenerlo fuori. In uno sfogo che precede il Consiglio dei ministri di ieri pomeriggio, Conte mette in chiaro di non aver paura di uno scontro con i due leader della maggioranza: “Non ci sarà nessuno scontro perché, se non andiamo d’accordo, io li lascio liberi. Una cosa deve essere chiara: sto qui se mi convincono loro, non sono io a doverlo fare. Se vogliono andare a sbattere contro un muro, vadano pure”.

A.N.D.E.
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