Fonte: Huffington Post
Il premier a Il Corriere fa una appello alle forze di maggioranza: “Dobbiamo correre tutti insieme”
Il governo giallo-rosso festeggia i cento giorni dall’insediamento tra gli scontri interni alla maggioranza sulla manovra economica e i toni caldi tra opposizione ed esecutivo sul Mes. Giuseppe Conte, in un’intervista a Il Corriere, rilancia la sfida del suo secondo governo: “Abbiamo vinto lo sprint dei 100 metri. Ora parte la maratona delle riforme strutturali per cambiare davvero il Paese”.
Il premier illustra la manovra che il suo esecutivo ha messo a punto e la verifica prevista per gennaio:
“Stare appeso non è nel mio carattere e la forza ci viene dai risultati. Più che di una verifica, si tratterà di un rilancio. In soli 100 giorni abbiamo messo in sicurezza il Paese e i risparmi delle famiglie. Abbiamo sterilizzato 23 miliardi di Iva, abbassato tre miliardi di tasse ai lavoratori, restituiremo tre miliardi agli italiani che utilizzeranno la moneta elettronica. Abbiamo previsto più fondi per Comuni, famiglie, disabili e non autosufficienti, forze di polizia e vigili del fuoco”.
Conte ha parlato anche degli scontri interni alla maggioranza e invita le forse di governo alla compattezza.
“C’è qualche segno di incertezza, i cittadini si aspettano massima chiarezza dal governo e dalle forze di maggioranza. Io ho le idee ben chiare. Il dibattito pubblico di queste settimane non ci ha fatto bene, perché ha restituito l’immagine di una maggioranza in cui sono tanti i tentativi di rimarcare uno spazio politico autonomo, di appuntare bandierine. Dobbiamo correre tutti insieme. Le riforme strutturali che ci attendono richiedono gioco di squadra e massima determinazione a perseguire l’interesse generale. Inviterò tutti ad abbracciare questo spirito e pretenderò da tutti un chiaro impegno”.
Il Presidente del Consiglio ha spiegato come sono stati cambiati i piani sulla legge di bilancio sulla plastic tax e sugar tax.
“Abbiamo indirizzato il nostro sistema produttivo verso prodotti eco-compatibili e meno dannosi per la salute, dosando il loro impatto per dare il tempo alle imprese di adeguarsi. Abbiamo stanziato oltre 3 miliardi nel prossimo triennio per un Fondo dedicato a interventi “verdi” e, sul fronte dell’economia circolare, abbiamo previsto un credito d’imposta al 10% per le imprese che adottano processi virtuosi”.
Un altro tema caldo che il governo giallo-rosso sta affrontando è quello dell’ex Ilva. E il premier annuncia che potrebbero entrare in gioco anche aziende a partecipazione pubblica.
“Ho guardato negli occhi i tarantini, la fiducia deriva anche dalla forza che mi hanno trasmesso chiedendomi di trovare una soluzione. Stiamo affinando un piano che prevede anche la discesa in campo di aziende a partecipazione pubblica. Non ne faccio una questione ideologica o di dirigismo economico. Nell’ambito di un approccio flessibile, se c’è da tutelare l’interesse nazionale alla produzione e la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente, è bene che lo Stato faccia la sua parte. Niente numeri, il negoziato è in corso, ma non saranno certo 4.000. Dobbiamo salvaguardare i livelli occupazionali e se mai saremo costretti a confrontarci col tema degli esuberi, ci saranno misure sociali di accompagnamento”.
Il premier ha poi parlato della legge elettorale, senza risparmiare un messaggio alla Lega.
“Non è giusto che la legge elettorale sia di fonte governativa, è giusto che sia rimessa al gioco delle forze parlamentari. Mi sorprenderebbe se la Lega dovesse abbandonare la preferenza per un sistema maggioritario. Sarebbe un segno di debolezza. L’accelerazione sulla legge elettorale non rischia di portare dritti al voto? C’è un confronto parlamentare. Mi auguro solo che, se si dovesse andare verso il proporzionale, si riesca a consolidare il governo e la stabilità delle legislature. Ci si può anche orientare in questa direzione, ma serve un’adeguata soglia di sbarramento e la sfiducia costruttiva, come nel sistema tedesco”.