23 Novembre 2024

Fonte: La Repubblica

di Katia Riccardi

Il presidente russo mette in guardia da azioni militari. Pechino: fermare azioni “sbagliate” e rispettare risoluzioni Onu. Il presidente sudcoreano: “Isolare completamente Kim”. E Seul simula un attacco a base nordcoreana. Merkel-Macron-Gentiloni: “Reazione internazionale forte”. Nato: “Stop a programma atomico in modo completo e verificabile”

È un braccio di ferro e di follia. “Come risposta alla grande prova di forza e coordinamento dimostrata da americani, coreani e giapponesi” la Corea di Kim Jong-un ha effettuato l’ennesimo test atomico, il sesto dal 2006, il più potente. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu si riunirà lunedì per discutere della situazione e per valutare le opportune misure. La richiesta di una riunione urgente del Consiglio è stata avanzata da Usa, Gran Bretagna, Francia, Giappone e Corea del Sud.
Immediate le reazioni della comunità internazionale al test. Trump che taglia corto con un “vedremo” a chi gli chiede se gli Stati Uniti attaccheranno la Corea del Nord. Anche se poi  il capo del Pentagono, Jim Mattis, svela: “Non puntiamo al totale annientamento della Corea del Nord – dice – ma abbiamo molte opzioni militari per farlo”. Ma Putin mette in guardia da azioni militari. In serata è arrivata poi la dichiarazione dell’Onu: “Il test nucleare è profondamente destabilizzante”. L’alto rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini, infine, ha giudicato il test nucleare una “forte provocazione” ed “una grave minaccia alla sicurezza internazionale e regionale”.

UN’ESPLOSIONE DA 120 CHILOTONI
Un’esplosione stimata in 120 chilotoni. Un chilotone è pari alla potenza generata dalla deflagrazione di mille tonnellate di tritolo, quasi 10 volte i 15 chilotoni di Little Boy, l’atomica di Hiroshima. Convenzionalmente si definisce bomba all’idrogeno o termonucleare un ordigno di potenza superiore ai 50 chilotoni e che in teoria non ha limiti. In media le bombe H montate sui missili o sganciate dai bombardieri strategici sono di 500 chilotoni. Il dittatore coreano continua soddisfatto e indisturbato a effettuare le sue prove di forza.

LA RAFFICA DI TWEET DI TRUMP
Il 29 agosto si è riunito il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ma non è bastato. Per diverse ore Donald Trump non si è pronunciato, silenzio. Poi ha scritto una raffica di tweet. Nel primo ribadisce: “La Corea del Nord ha compiuto un imponente test nucleare. Le sue parole e le sue azioni continuano ad essere molto ostili e pericolose per gli Stati Uniti”. Puntini puntini, conclude il presidente americano.
Pochi minuti dopo riapre con gli stessi punti di sospensione e aggiunge: “… La Corea del Nord è una nazione canaglia, sta diventando una grande minaccia e un imbarazzo per la Cina che sta cercando di aiutare, ma con scarso successo”.
Dopo aver punzecchiato Pechino, il presidente Usa conclude con un pressante ‘io li avevo avvertiti’, e cinguetta: “La Corea del Sud lo sta capendo adesso, io glielo avevo detto che il dialogo non funziona, che la Corea del Nord capisce una cosa sola”.
Poi, più tardi, il minaccioso “vedremo” a chi gli chiedeva dell’attacco. Trump lo ha detto uscendo dalla chiesa di St. John, dove si era recato con la First Lady Melania per la giornata della preghiera. Ma non sarà facile per Trump mobilitare l’esercito, soprattutto dopo la presa di posizione di Putin (annunciata in una telefonata con il premier giapponese Shinzo Abe), che ammonisce: nessuna avventura militare, per la Corea del Nord serve una soluzione “esclusivamente politica e diplomatica”.
Sta di fatto che il test di Pyongyang è stata una provocazione diretta agli Stati Uniti. Trump aveva minacciato il dittatore nordcoreano il 9 agosto scorso dopo l’ennesimo test missilistico. Il 22 agosto quando la Corea del Nord aveva rinunciato a colpire l’isola americana e le basi militari di Guam, Trump l’aveva preso come un segnale: “Kim Jong-un ha iniziato a rispettarci”. Infine aveva chiarito che era inutile negoziare con Pyongyang che “prende in giro gli Usa da 25 anni”.
Trump ha convocato d’urgenza il Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca e vedrà i suoi consiglieri nelle prossime ore per fare il punto. Intanto Il Tesoro americano preparerà la bozza per un pacchetto di nuove sanzioni più dure contro la Corea del Nord. Lo ha fatto sapere il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, sottolineando che “è chiaro che il comportamento” di Pyongyang è “completamente inaccettabile”.

SEUL SIMULA ATTACCO A BASE NORDCOREANA
A reagire con veemenza l’ormai ex pacifista presidente sudcoreano, Moon Jae-inn. Pyonyang subisca la “più forte punizione possibile”, ha chiesto.Il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Chung Eui-Yong, al termine di un summit con i vertici militari, il presidente ed i membri del governo ha poi chiesto  che siano adottate “tutte le misure diplomatiche incluse nuove sanzioni Onu per isolarla completamente”. E poche ore dopo la Corea del Sud ha effettuato esercitazioni con un missile balistico, simulando un attacco contro un sito
nucleare nordcoreano, con l’utilizzo anche di caccia F15.L
Moon non intende fermarsi. Discuterà “lo schieramento dei più potenti asset strategici delle forze armate Usa”, riferimento al ritorno delle bombe atomiche tattiche che Washington ritirò dalla Corea del Sud nel 1991. Gli Usa hanno ancora 28.500 soldati in Corea del Sud ed un imponente schieramento di mezzi terrestri, aerei e navali.

LE REAZIONI DEGLI ALTRI STATI
La Cina oggi ha messo da parte i toni più cauti e attraverso il ministero degli Esteri, ha “condannato con forza” il test nucleare. Anche Mosca – prima della telefonata di Putin con il premier giapponese – aveva “condannato fermamente” proprio mentre a Xiamen il presidente cinese Xi Jiping ospitava gli omologhi del ‘Brics’ (Brasile, Russia, India, Cina e Sudaferica), tra cui lo stesso capo del Cremilino. L’agenzia Nuova Cina riporta che i due leader hanno concordato sulla necessità di “affrontare appropriatamente” l’ultimo test nucleare e hanno anche convenuto sulla necessità di “perseguire l’obiettivo della denuclearizzazione della penisola” e di mantenere comunicazioni e coordinamento molto stretti “per affrontare la nuova situazione”.
Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, generale H.R. McMaster, ha rassicurato il Giappone. Parlando al telefono con Shotarou Taniuchi, il direttore generale del locale Consiglio di sicurezza, ha ribadito di stare seguendo gli sviluppi in Nord Corea. Secondo il trattato di alleanza tra Usa e Giappone, Washington si impegna a difendere Tokyo in caso di aggressione. Gli Stati Uniti hanno inoltre esteso il loro “ombrello nucleare” all’isola nipponica, e potrebbero quindi ricorrere alla bomba atomica in risposta ad eventuali attacchi nordcoreani. Per Yoshihide Suga, capo di gabinetto del premier giapponese Shinzo Abe, una delle opzioni per rispondere al test missilistico di oggi potrebbero essere sanzioni che colpiscano il commercio di petrolio di Pyongyang.
Parole di condanna anche dall’India. Nuova Delhi ha definito “molto preoccupante”, il nuovo test nucleare della Corea del Nord fatto “in violazione dei suoi impegni internazionali”. In un comunicato il governo indiano sostiene che “questo va contro l’obiettivo della denuclearizzazione  della penisola coreana, accolto dalla stessa Repubblica democratica popolare di Corea”. Rivolgiamo un appello alla Corea del Nord, si dice ancora, “ad astenersi da simili azioni che hanno un impatto negativo sulla pace nella regione ed oltre”. L’India, conclude la dichiarazione, “conferma anche di essere preoccupata per la proliferazione delle tecnologie nucleari e missilistiche che ha avuto un impatto negativo sulla sua sicurezza nazionale”.
A reagire anche la Francia. Il presidente Emmanuel Macron ha telefonato alla cancelliera Angela Merkel in Germania e al premier Paolo Gentiloni in Italia. “Italia e Germania “condividono la posizione della Francia sulla necessità di una reazione internazionale forte di fronte al potenziale ulteriore sviluppo del programma nucleare nordcoreano”. E’ quanto emerso dai colloqui telefonici, secondo quanto riferiscono fonti dell’Eliseo. “Tale reazione deve concretizzarsi soprattutto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu e all’Ue, che dovrà adottare nuove sanzioni nei confronti di Pyongyang”, aggiungono le fonti.
Il Regno Unito ha definito il test “irresponsabile” e “sconsiderato” e ha avvertito che “tutte le opzioni sono sul tavolo”. Il ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, ha ripetuto lo stesso monito lanciato ripetutamente nei confronti di Pyongyang dagli Usa.
“Una nuova flagrante violazione di molteplici risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu” ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, chiedendo che Pyongyang metta “fine immediata” al suo programma atomico e balistico, in modo “completo, verificabile e irreversibile”.
Anche l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) si è pronunciata: gesto “estremamente deplorevole”. “Chiediamo con forza che siano applicate tutte le risoluzioni” contro Pyongyang, ha dichiarato il capo dell’agenzia Yukiya Amano.

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