22 Novembre 2024

Fonte La Repubblica


L’approvazione alla nuova versione del decreto è arrivata nella notte: in vigore da domani fino al 24 novembre. Poche le modifiche inserite che vanno incontro alla richieste delle Regioni. Salvo il pranzo domenicale fuori e si potranno svolgere i concorsi pubblici e privati. Nessuna novità sui centri commerciali e Dad alle superiori almeno al 75 per cento


In semi-lockdown per un mese. Nella notte, il premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm che resta in vigore da domani, lunedì 26 ottobre, almeno fino al 24 novembre con misure più restrittive per cercare di contenere la nuova ondata di contagi in Italia. Il decreto definitivo contiene minime modifiche, che sembrano però andare incontro alle richieste formulate ieri dalle Regioni. Addio cene fuori al ristorante, ma è salvo il pranzo domenicale. Resta, infatti, lo stop alle 18 per le consumazioni in bar e ristoranti, ma viene consentita la loro apertura la domenica e i festivi, a differenza di come riportava la precedente versione del Dpcm. È stato il premier Giuseppe Conte, ad illustrare le novità in una conferenza stampa che si è tenuta a partire dalle 13.30.
Sciolti, dunque, i nodi che hanno creato discussioni e rallentamenti. I centri commerciali resteranno aperti nel weekend e la Didattica a distanza per le scuole superiori è prevista almeno al 75 per cento: con questa aggiunta le Regioni potranno anche estenderla al 100 per cento come hanno richiesto con insistenza. Si potranno ancora svolgere i concorsi pubblici e privati e c’è apertura ad una stretta anche sui trasporti con decreto però del ministro competente. Altra precisazione: nella nuova versione del Dpcm non c’è la chiusura dei confini regionali.

Ristoranti e bar chiusi alle 18 ma aperti la domenica
Nella versione definitiva del Dpcm firmata questa notte dal premier resta la chiusura di bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie alle 18 ma è stata elimanata la parte relativa alla chiusura nei giorni festivi e la domenica: potranno restare aperti quindi ma sempre fino alle 18, come tutti gli altri giorni. Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) durante la settimana resteranno aperte dalle 5 fino alle 18. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di 4 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati. Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonchè fino alle 24 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze, nei limiti e alle condizioni di cui al periodo precedente.

Impianti sciistici aperti ai professionisti o su delega delle Regioni
A rischio le settimane bianche. Al momento “sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici”. Con una eccezione: possono essere “utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali ed internazionali o lo svolgimento di tali competizioni”. Gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio e comunque in coerenza con i criteri di cui all’allegato 10, tenuto conto delle diverse tipologie di strutture ricettive”, riporta la versione definitiva del Dpcm firmata dal premier.

Gli spostamenti
La versione definitiva del Dpcm “raccomanda fortemente” di “non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità, per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”. Rispetto all’ultima bozza, tuttavia, salta la specifica secondo cui era raccomandato di non spostarsi “dal Comune di residenza, domicilio o abitazione”. Il punto, nel corso delle riunioni di ieri, era stato tra i più discussi anche perché nel governo circolava l’ipotesi del divieto di spostamenti tra le Regioni. Divieto che, nel testo firmato da Conte, non viene introdotto.

Salta divieto concorsi pubblici e privati
Si potranno ancora svolgere i concorsi pubblici e privati. Nel testo del Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte è infatti saltato il divieto di svolgimento previsto nella bozza. Alla lettera z dell’articolo 1 del testo circolato ieri, infatti, si afferma che “è sospeso lo svolgimento delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione alla professione…ad esclusione di quelle per il personale sanitario e della protezione civile…fatte salve le procedure in corso”.

Confermata Dad per le superiori almeno al 75 per cento
La versione definitiva del dpcm conferma la Didattica a distanza al 75% negli istituti superiori. Nello specifico, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, per una quota pari almeno al 75% delle attività, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.

Possibile chiusura piazze alle 21
Ancora un ulteriore freno alla movida. Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private.

Stop a palestre e piscine
Per lo sport resta tutto come deciso ieri. Stop da domenica o lunedì delle attività di palestre, piscine, impianti nei comprensori sciistici, centri natatori, centri benessere, centri termali, “fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi”.

Eventi sportivi senza pubblico
Dopo lo stop a palestre e piscine il nuovo Dpcm conferma la sospensione degli “eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; restano consentiti gli eventi e le competizioni sportive, nonché le sedute di allenamento degli atleti agonisti, riguardanti gli sport individuali e di squadra – riconosciuti dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), dal Comitato italiano paralimpico (Cip) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali”.

Sospesi cinema e teatri. Le discoteche restano chiuse
Confermata la chiusura di cinema e teatri. “Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto; restano comunque sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso”.

La raccomandazione: non ricevere persone in casa
Non divieti, ma raccomandazioni da tenere in casa per una maggior tutela. “Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza”, riporta il nuovo Dpcm con misure anti Covid del governo Conte.

Vietate le feste
E ancora: “Sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose”. Il governo, infatti, avrebbe spiegato che il nuovo Dpcm prevede niente più banchetti e feste non solo dopo le cerimonie religiose (da matrimoni a comunioni) ma anche dopo quelle civili.

Chiuse sale bingo e parchi divertimento
Sospese anche le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo e casinò. Come anche quelle dei “parchi tematici e di divertimento; è consentito l’accesso di bambini e ragazzi a luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative, anche non formali, al chiuso o all’aria aperta, con l’ausilio di operatori cui affidarli in custodia e con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza predisposti in conformità alle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia”, si legge nel nuovo Dpcm.

Manifestazioni solo statiche, no cortei
Cortei vietati, ma ok ai sit-in purché vengano rispettate le distanze di sicurezza. “Lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche è consentito soltanto in forma statica, a condizione che, nel corso di esse, siano osservate le distanze sociali prescritte e le altre misure di contenimento”, riporta il Dpcm firmato nella notte.

Vietate le sagre e le fiere
“Sono vietate le sagre, le fiere e gli altri analoghi eventi. Restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale, previa adozione di Protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico di cui all’ art. 2 dell’ordinanza 3 febbraio 2020, n. 630, del Capo del Dipartimento della protezione civile, e secondo misure organizzative adeguate alle dimensioni ed alle caratteristiche dei luoghi e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro”, riporta il nuovo Dpcm.

Musei aperti con fruizione contingentata
I musei restano aperti ma con regole ben precise. Si legge: “Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura è assicurato a condizione che detti istituti e luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori (più o meno di 100mila l’anno), garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Il servizio è organizzato tenendo conto dei protocolli o linee guida adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome”.

Stretta sulle visite in Rsa
Attenzione massima nelle Rsa. L’accesso di parenti e visitatori nelle strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (Rsa), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, “è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione”, spiega il nuovo Dpcm.

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