Fonte: Sole 24 Ore
Il premier: sarà un Natale diverso, sacrifici ancora necessari – Il commissario all’emergenza: è mancata la collaborazione tra app e chi la scarica
«Domani è una giornata importante: mi aspetto un RT che è arrivato all’1, sarebbe un segnale importante della riduzione del contagio. E mi aspetto anche che molte regioni che ora sono rosse diventino arancioni o gialle. Sarebbe un bel segnale»: a dirlo è il premier Giuseppe Conte in un’intervista al Tg5 nella quale ha anche commentato il voto del centrodestra a favore del nuovo scostamento di bilancio: «Oggi – ha detto – non ha rischiato Conte, perché le forze di maggioranza sono ben coese e salde. Non ha rischiato neanche il cavaliere Berlusconi perché ha sempre mostrato spirito costruttivo. Un segnale bello».
Conte si è detto «ben lieto di questa giornata, avevo dichiarato che il tavolo di confronto sarebbe rimasto sempre aperto all’opposizione. Auspico che questo dialogo nel rispetto dei ruoli – la maggioranza deve sostenere il governo, l’opposizione deve dare il suo contributo critico – ci sia. Questo contributo critico dell’opposizione fa bene al Paese».
Conte: sarà Natale diverso, sacrifici ancora necessari
Alla domanda se serviranno ulteriori sacrifici, Conte ha risposto: «È necessario, non possiamo abbassare la guardia, gli italiani sono consapevoli che sarà un Natale diverso o ci esponiamo a una terza ondata a gennaio, con il rischio di un alto numero di decessi». Che la curva del contagio si stia abbassando deriva dal «senso di responsabilità della stragrande maggioranza degli italiani: ancora una volta, pur in mesi difficili, stanno rispettando le regole e stanno dando ancora una volta una grande prova di responsabilità. In più il governo ha adottato un sistema di monitoraggio che sta funzionando, con misure chirurgiche ancor più circoscritte».
«Dialogo con l’opposizione nel rispetto dei ruoli»
Conte ha commentato anche il voto del centrodestra a favore dello scostamento di bilancio: «Oggi è stato dato un bel segnale, un segnale importante da parte di tutte le forze politiche, anche quelle di opposizione. La politica ha dato un segnale a tutta la comunità nazionale» ha detto. E ancora: «Sono ben lieto di questa giornata, avevo dichiarato che il tavolo di confronto sarebbe rimpasto sempre aperto all’opposizione. Auspico che questo dialogo nel rispetto dei ruoli – la maggioranza deve sostenere il governo, l’opposizione deve dare il suo contributo critico – ci sia. Questo contributo critico dell’opposizione fa bene al Paese». Il premier ha poi rassicurato sulla tenuta della maggioranza: «Oggi non ha rischiato Conte, perché le forze di maggioranza sono ben coese e salde. Non ha rischiato neanche il cavaliere Berlusconi perché ha sempre mostrato spirito costruttivo. Un segnale bello».
Arcuri: vaccino momento definitivo per battere il virus
«Per battere il virus servirà un vaccino, quello sarà il momento definitivo perché questa triste pagina possa essere in qualche misura girata e potrà costituire una triste e drammatica componente del nostro passato». Lo ha detto il commissario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, durante la conferenza stampa di giovedì pomeriggio.
Arcuri ha parlato dell’app Immuni che «ha accresciuto fino a oltre 10 milioni il numero di download» ammettendo però che «non ha per ora sortito i risultati, in termini di discovery dei contagiati, che ci si poteva aspettare». Il commissario per l’emergenza coronavirus, ha aggiunto: «Penso che l’app sia uno strumento molto importante. Ma perché sia efficace c’è bisogno di un rapporto di mutua collaborazione tra app e chi la scarica. Il messaggio che abbiamo veicolato non è stato sufficientemente potente perché questo accadesse. Non sono sicurissimo che ai download corrisponda un uguale numero del corretto funzionamento dell’app».
«Curva si raffredda ma virus è ancora tra noi»
«Qualora allentassimo troppo le misure a valle dei primi dati confortanti che arrivano da qualche giorno commetteremmo qualche errore. Sono certo che questo non accadrà» ha detto ancora Arcuri. Che ha avvertito: «La curva dei contagi si sta raffreddando, ma il virus è ancora tra noi e lungi da noi dal pensare che si possa abbassare la guardia o che si possa considerare i dati come dei dati definitivi». Il commissario ha sottolineato: «Le misure stanno producendo degli effetti, abbiamo compreso le dinamiche del virus, ma il virus c’è ancora e non l’abbiamo sconfitto. Per sconfiggerlo ci sarà bisogno che miliardi di cittadini possano avere la possibilità di un vaccino».