20 Settembre 2024

Fonte: Corriere della Sera

di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Ecco il parere degli esperti inviato all’esecutivo: analizza tutti gli aspetti relativi alle possibili ripartenze nella “fase 2” e raccomanda «un approccio di massima cautela» e soprattutto di «mantenere elevata l’attenzione».

«Analizzando i dati sull’andamento del contagio appare evidente che lo spazio di manovra sulle riaperture non è molto». Così, il 22 aprile 2020, il comitato tecnico scientifico ha frenato il governo sulla possibilità di far ripartire numerose attività e concedere un allentamento ai divieti di spostamento per i cittadini. La relazione degli esperti guidati dal professor Silvio Brusaferroanalizza tutti gli aspetti relativi alle possibili ripartenze nella “fase 2” e raccomanda «un approccio di massima cautela» e soprattutto di «mantenere elevata l’attenzione».

Il valore R0
Scrivono gli scienziati: «Il Comitato ha analizzato i documenti che vengono presentati circa l’impatto sulla circolazione del virus dall’adozione di interventi di riduzione delle misure di lock down. Il punto da cui si parte è che nella realtà attuale il valore di R0 è inferiore a 1. Rimane il fatto che alla giornata odierna persistono nuovi casi di infezione in tutto il contesto nazionale che stanno ad indicare la necessità di mantenere elevata l’attenzione. Le stime che emergono dal modello esaminato richiedono comunque un approccio di massima cautela per verificare sul campo il reale impatto. Essendo le stime attuali di R0 comprese nel range di valori tra R0=0.5 e R0=0.7, ed essendo evidente dalle simulazioni che se R0 fosse anche di poco superiore a 1 (ad esempio nel range 1.05-1.25) l’impatto sul sistema sanitario sarebbe notevole, è evidente che lo spazio di manovra sulle riaperture non è molto». E poi aggiungono: «Gli scenari compatibili con il mantenere R0 sotto la soglia di 1 sono quelli che considerano la riapertura dei settori Ateco legati a edilizia, manifattura e commercio correlato alle precedenti attività e assumendo un’efficacia della protezione delle prime vie respiratorie nel ridurre la trasmissione di Covid-19 del 25%».

I dubbi sulle mascherine
Ci sono però delle incertezze sul valore dell’efficacia dell’uso di mascherine per la popolazione generale dovute a una limitata evidenza scientifica, sebbene le stesse siano ampiamente consigliate; oppure variabili non misurabili, es. il comportamento delle persone dopo la riapertura in termini di adesione alle norme sul distanziamento sociale ed utilizzo delle mascherine e l’efficacia delle disposizioni per ridurre la trasmissione sul trasporto pubblico. Elementi questi che suggeriscono di adottare un approccio a passi progressivi.

Via libera al cinquanta per cento
Ecco perché secondo il Comitato «appare raccomandabile la sperimentazione delle misure (magari considerando una riapertura parziale delle attività lavorative, es. 50%) per un arco di tempo di almeno 14 giorni accompagnata al monitoraggio dell’impatto del rilascio del lockdown sulla trasmissibilità di SARS-CoV-2. In particolare, il modello evidenzia come sia ipotizzabile attivare i seguenti settori Ateco a patto che vengano adottate tutte le misure di distanziamento sociale e di igiene personale ed ambientale:
1. settore manifatturiero;
2. settore edilizio;
3. settore commercio correlato alle precedenti attività e con le dovute limitazioni alle situazioni che generano forme di aggregazioni (es. mercati e centri commerciali);
4. trasporto locale correlato alle attività di cui ai punti 1, 2 e 3».

No alla scuola
Una soluzione che però viene prospettata a tre condizioni:
1. vengano mantenute tutte le attività in smart working e/o lavoro agile;
2. le attività scolastiche rimangano nella situazione attuale;
3. le attività di aggregazione sono interdette.

No alle messe
«Il Comitato, nell’esprimere grande apprezzamento per il documento della Cei e pur essendo largamente riconosciuta e ampiamente sentita l’esigenza di culto, ritiene che la partecipazione dei fedeli alle funzioni religiose comporta allo stato attuale alcune criticità ineliminabili che includono lo spostamento di un numero rilevante di persone e i contatti ravvicinati durante l’eucarestia. A partire dal 4 maggio 2020 e per le successive tre settimane, non essendo ancora prevedibile l’impatto che avranno le riaperture parziali e il graduale allentamento delle misure in vigore sulle dinamiche epidemiche, reputa prematuro prevedere la partecipazione dei fedeli alle funzioni religiose. A partire dal 25 maggio questo parere potrà essere rivisto nella direzione di una previsione verso la partecipazione dei fedeli alle funzioni rispettando rigorosamente le misure di distanziamento sociale sulla base degli andamenti epidemiologici».

Misure di contenimento
Nella relazione consegnata al governo si considerano inoltre tre «variabili determinanti per contenere il valore di R0 <1> che sono:
1. il rispetto delle raccomandazioni dei sistemi di trasporto (allegate al verbale Cts n.55 del 18 aprile 2020);
2. la raccomandazione all’uso delle mascherine per comunità in tutti i luoghi pubblici confinati (le cui caratteristiche saranno approfondite in uno specifico documento in corso di emanazione) da parte di tutta la popolazione;
3. il mantenimento del distanziamento sociale e dell’igiene frequente delle mani e ambientale in tutte le attività».

Sì agli sport individuali
Secondo gli scienziati «è possibile consentire attività fisica su base individuale (o dove necessario intrafamiliare), inclusi bambini ed anziani, alle persone in prossimità della loro residenza, purché effettuate con distanziamento sociale e non consentendo in alcun modo l’aggregazione sociale».

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