20 Settembre 2024

Fonte: La Stampa

In un solo giorno 500 mila italiani scaricano l’app Immuni

I nuovi contagi di ieri, quasi raddoppiati a livello nazionale e quadruplicati in Lombardia, faranno nuovamente discutere i governatori del Centro-Sud da sempre meno favorevoli alla riapertura di tutti i confini. Ma oramai è fatta, da oggi si circola senza autocertificazione, sia in tutta Italia sia nei Paesi dell’area Schengen. Alcune Regioni, come Toscana, Campania, Lazio e Sardegna annunciano controlli severi all’ingresso e obbligo di lasciare recapito telefonico per ogni evenienza. In Sardegna in realtà fino al 12 giugno potranno andare solo i residenti che si trovano nelle altre regioni, perché il ministro dei Trasporti, Paola De Michelis, proprio ieri ha firmato un decreto, che vieta il trasporto passeggeri in nave o aereo per altri 9 giorni.

3 giugno, ecco cosa non si potrà ancora fare
Questo «in considerazione della particolare situazione dell’organizzazione sanitaria dell’isola». E questo passa come un altro messaggio che rischia di scoraggiare i vacanzieri. Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, esulta: «Da domani si torna alla mobilità con le regioni. Ce l’abbiamo fatta con il sacrificio di tutti e per questo dobbiamo farlo ricordando che il virus convive con noi». Sarà una circolazione senza condizioni, ribadisce, per poi precisare come sia «giusto che ogni presidente di Regione rafforzi i propri sistemi di controllo».
Prima di partire, meglio comunque dare una sbirciata ai siti regionali per capire a che regole e controlli si va incontro. In alcune regioni intanto è partita la sperimentazione dell’app Immuni, che consentirà di capire se si è entrati in contatto con una persona positiva. Ieri, prima giornata in cui l’applicazione è comparsa negli smartphone, si è registrato un vero record di download, con mezzo milione di utenti che l’hanno già scaricata. E ora, le regole.

Mascherine obbligatorie in tutti i locali, all’aperto bastano le distanze
Mascherina al seguito è la parola d’ordine. In qualunque regione ci si sposti i dispositivi di protezione vanno sempre indossati: dentro gli uffici pubblici, sui tram, in metro, in treno, dentro bari, ristoranti e negozi. In quelli alimentari, di abbigliamento e di scarpe è necessario indossare anche i guanti usa e getta se bisogna toccare gli alimenti, provarsi i vestiti o le scarpe. All’aperto e fino al 14 giugno è obbligatorio portarle in Lombardia. Idem in Sicilia, se non si fa attività motoria. L’obbligo di indossarle anche all’aperto è già decaduto in Veneto e da oggi in Piemonte. In palestra bisogna tenerla, se non si è a due metri dagli altri atleti. Seduti a un tavolo del bar o al ristorante non è obbligatorio indossarle ma se non si è insieme a conviventi. Nei locali è sempre obbligatoria.

Aerei, scali operativi tranne Linate. Il bagaglio a mano sarà vietato
Si decolla e non solo per motivi di salute o di lavoro. Alitalia ha già ripristinato da ieri il volo da Roma a New York e da oggi riprendono anche le tratte da Roma verso Alghero e Olbia. Ma il ministero dei Trasporti ha fornito sempre ieri l’elenco degli aeroporti che garantiranno i servizi. Gli scali principali riprendono l’attività, escluso Linate: per ora si parte solo da Malpensa. Le regole per viaggiare sono queste: il metro di distanza, che significa non avere accanto un altro passeggero che non si convivente. Poi resta obbligatorio prenotare per tempo perché gli aerei viaggeranno con un 30% di posti occupati in meno. A bordo tutti con la mascherina. Il bagaglio a mano potrebbe avere le ore contate: per evitare il rischio di contagio tutti i bagagli finiranno in stiva «ad eccezione degli effetti personali».

Divieto di assembramento, le multe arrivano fino a 3.000 euro
La regola aurea da rispettare è quella del metro di distanziamento. Sempre vietati gli assembramenti e quindi, se proprio non si può fare a meno di movida e happy hour, è necessario stare distanziati, altrimenti si rischia di pagare multe salate: da 400 fino a 3.000 euro. A casa di amici e parenti difficile che entri qualcuno a controllarci, ma l’obbligo del distanziamento resta. Per cui niente party o tavolate. Anche baci e abbracci se non si convive restano un ricordo. In molti casi potrà essere richiesto il controllo della temperatura. E se si ha più di 37,5 di febbre, si torna a casa e chi ha rilevato la temperatura può segnalare il caso alla Asl che può decidere la quarantena. Prima di partire occorre assicurarsi di essere in forma per evitare prolungamenti indesiderati del soggiorno. Magari a proprie spese.

La Puglia chiede di registrarsi, il Lazio blocca chi ha la febbre
Il liberi tutti non ha convinto la totalità dei governatori per cui in diverse regioni come Lazio, Sardegna, Campania, Sicilia e Toscana già si annuncia una serie di controlli sui “forestieri”. Proprio ieri Zingaretti ha firmato un’ordinanza che non consente l’ingresso e nemmeno gli spostamenti nel Lazio a chi ha più di 37,5 di febbre. In tal caso si deve restare a casa o in hotel ed evitare contatti. Il governatore sardo Solinas ha in mente di elargire un “buono vacanza” a chi prima di entrare nell’isola si sottoporrà al test sierologico. Il campano De Luca ha annunciato controlli a tappeto non solo alle stazioni, in aeroporto, ma anche ai caselli autostradali. La Puglia chiede di registrarsi in anticipo e altre Regioni chiederanno a tutti i viaggiatori in ingresso di compilare un modulo su eventuali sintomi e domicilio.

In treno termometri e kit protettivi, a bordo posti alternati
Si va ovunque ma sui treni si viaggi sempre distanziati. A bordo delle Frecce i passeggeri riceveranno anche il “safety kit” composto di mascherina, guanti in lattice, gel igienizzante, poggiatesta monouso e bottiglia d’acqua. Sui sedili dei treni sarà indicato dove non ci si può sedere. Da oggi, informa Trenitalia, nelle stazioni è obbligatoria la misurazione della temperatura per chi viaggia su Alta Velocità e InterCity. Per questo si raccomanda di presentarsi in tempo in stazione. Se la temperatura supera i 37,5 gradi si resta a terra. Ingressi e percorsi differenziati garantiranno il distanziamento. Nelle aree metropolitane e sulle linee di maggiore mobilità l’offerta torna al 100% dell’era pre-Covid, con un nuovo Freccia Rossa fra Torino e Reggio Calabria. Stesse regola di distanziamento anche in nave.

In auto massimo due persone a bordo, di più solo se conviventi
Non più in auto solo per spostarsi in città o al massimo per la gita fuori porta. Oggi si torna a viaggiare ma non più come prima, perché vale sempre la regola di un metro di distanza. Quindi, salvo avere un Suv, sulle auto di dimensioni normali si viaggia solo in due, con il passeggero che dovrà indossare la mascherina oppure occupare il sedile posteriore in posizione opposta rispetto a quello del conducente. Chi vive sotto lo stesso tetto può invece disporsi come vuole e senza mascherina. Però attenzione alla residenza, perché salvo figli e coniugi, gli altri rischiano lo stesso la multa se non risultano conviventi. In moto o scooter si può viaggiare in due se si è conviventi, se non occorre la mascherina. A meno che non si indossi il casco integrale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *