Fonte: Sole 24 Ore
Definite le finestre entro le quali Liguria, Toscana, Puglia, Marche, Campania e Veneto potranno indire le elezioni. Ipotesi election day per risparmiare
Nuovi termini per la chiamata alle urne degli elettori nel 2020. La finestra elettorale per le amministrative sarà tra il 15 settembre e il 15 dicembre. È quanto prevede il decreto legge con disposizioni urgenti sulle consultazioni elettorali per il 2020, approvato dal Consiglio dei ministri.
Consigli regionali prorogati
Le elezioni regionali inizialmente previste per la finestra elettorale di primavera slittano, ma non potranno tenersi in estate, come inizialmente previsto da alcuni governatori uscenti. Il consiglio dei ministri ha infatti corretto la bozza del decreto che inizialmente prevedeva una finestra temporale che arrivava al massimo all’ 8 novembre, prevedevendo che le consultazioni in Liguria, Toscana, Puglia, Marche, Campania e Veneto si tengano tra il 15 settembre e il 15 dicembre. I relativi consigli regionali sono prorogati fino al 31 agosto.
Possibile nuovo rinvio 3 mesi per crisi Covid-19
Il decreto legge elezioni prevede però anche che le consultazioni
elettorali possano essere rinviate di non oltre tre mesi, anche
se già indette, in considerazione di sopravvenute specifiche
situazioni epidemiologiche da Covid-19.
Ipotesi election day
Non solo. «Ipotizziamo un eventuale election day tra settembre e ottobre per risparmiare in termini di tempo e risorse» ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà a RadioUno ventilando l’idea di un election day che includa Regionali, comunali e referendum sul taglio dei parlamentari.
Quattro regioni chiedono il voto a luglio
I presidenti di Liguria Giovanni Toti, Campania Vincenzo De Luca, Puglia Michele Emiliano e Veneto Luca Zaia, però non ci stanno. E inisistono per votare a luglio. «Ribadiamo – dichiarano – la necessità di garantire agli elettori l’inalienabile diritto a esprimersi nei tempi più rapidi possibili, compatibilmente con l’andamento dell’epidemia. Pertanto, ritenendo, per quanto è possibile prevedere oggi, che l’estate sia la stagione più sicura dal
punto di vista epidemiologico, ribadiamo la necessità di allargare la finestra di voto, come da noi richiesto, al mese di luglio».