Fonte: La Stampa
Il ministro della Salute riferisce in Senato sulle misure anti-Covid: “Non abbiamo mai autorizzato la riapertura delle discoteche”. Intanto l’età media nuovi contagi è scesa a 29 anni
“La priorità assoluta è la riapertura delle scuole” e per farlo “abbiamo impegnato tutte le nostre energie”. Lo ha affermato il ministro della Salute Roberto Speranza, nell’informativa al Senato sull’attuazione delle misure anti-Covid. “Tutte le scuole riapriranno nel mese di settembre e riapriranno in sicurezza”, ha aggiunto il ministro. “Tutti i sacrifici che stiamo tenendo in piedi – ha ricordato Speranza – hanno come obiettivo fondamentale la riapertura. Chiudere le scuole è stata la nostra scelta più difficile e riaprirle ora è davvero la nostra priorità assoluta”, per la quale “stiamo impiegando per questo tutte le nostre energie. Stiamo parlando di un grande tema mondiale. Sono stati 190 i Paesi nel mondo che hanno sospeso le attività, 1 miliardo e 700mila milioni di studenti”.
L’impegno per la scuola
“Nelle ultime ora il Cts ha discusso della necessità di un corretto utilizzo delle mascherine a scuola. Sono obbligatorie, a scuola si va con la mascherina. Ma dividiamo i momenti dinamici, in cui ci sono rischi concreti di contatti più ristretti tra studenti, e momenti statici, in cui lo studente è fermo, ha una distanza di almeno un metro dagli altri, in quel momento può essere abbassata. Questa misura può essere rivista in relazione alla curva epidemiologica, ma saranno le autorità sanitarie a valutare”. Una cosa è certa, afferma il ministro: “Non lasceremo soli presidi e insegnanti: ci sarà presenza significativa degli operatori sanitari, è giusto che coloro che hanno più esperienza nel combattere il virus li aiutino”.
Sempre più giovani
Si registra un “fortissimo abbassamento dell’età media, ed è questo il dato più notevole per quanto riguarda gli ultimi dati sul coronavirus, e non solo in Italia, secondo Speranza. L’età media dei nuovi contagi è infatti di 29 anni. “Ho più volte teso la mano ai nostri ragazzi. Lungi da noi ogni forma di demonizzazione, ma dobbiamo chiedere loro di darci una mano. Continuano a essere uno strumento di diffusione del virus, i genitori e i nonni pagherebbero un prezzo molto più significativo”, afferma il ministro della Salute.
“E’ un momento delicato dell’evoluzione epidemiologica del nostro Paese, in Europa e nel mondo. Rispetto al mio ultimo passaggio in quest’Aula, avvenuto il 10 agosto, il quadro epidemiologico europeo si è ogni giorno significativamente deteriorato. E anche nel nostro Paese purtroppo, pur se in un quadro lontano dai Paesi europei che hanno riscontrato maggiori difficoltà, abbiamo rilevato una graduale salita del numero dei contagi”, ha aggiunto il ministro.
Le discoteche
“Voglio utilizzare questo passaggio in Parlamento – ha proseguito – per chiarire che il Governo nazionale, nei suoi provvedimenti formali, non aveva mai autorizzato la riapertura delle discoteche. Ma com’è noto, dal 16 di maggio le Regioni hanno la facoltà non solo di misure più restrittive – facoltà che era già presente nella fase più drammatica dell’emergenza – ma anche di mettere in campo misure meno restrittive, e dentro quest’ambito alcune Regioni hanno utilizzato queste facoltà”.
Lo ha precisato Speranza parlando delle misure anti-Covid. “La seconda ordinanza che ho firmato durante queste settimane, il 16 di agosto – ha ricordato – riguarda la sospensione delle attività di ballo non sono nelle discoteche, ma anche in luoghi affini, e l’utilizzo obbligatorio delle mascherine all’aperto dopo le 18 nei luoghi dove c’è il rischio di assembramento”. Il ministro ha sottolineato che “ogni ordinanza comporta evidentemente un sacrificio, un costo per il nostro Paese. Ma io ritengo che queste ordinanze siano state giuste e opportune – ha rivendicato – e ci consentono di conservare il vantaggio” guadagnato “rispetto ad Paesi”.
Il confronto con l’Europa
Il lockdown nel nostro paese ha funzionato e il comportamento degli italiani è riuscito a piegare la curva dei contagi, “dandoci un significativo vantaggio rispetto alla stragrande maggioranza paesi europei”, ha spiegato il ministro. Che ha sottolineato come i numeri cresciuti dei contagi hanno risentito della “forte crescita dei test e tamponi effettuati, nell’ultima settimana 100mila tamponi in un giorno”. Il ministro ha poi colto l’occasione per ribadire una sua proposta di qualche giorno fa: “Voglio rendere nota la nostra proposta che porterò agli altri paesi europei, perché quando assumiamo una misura di maggiore controllo, non compiamo mai un atto ostile verso un altro Paese. La nostra proposta è che si possa costruire un meccanismo di reciprocità tra Paesi, per togliere dal tavolo questo dubbio di ostilità”.
Il vaccino
“Nelle ultime ore è stato reso definitivo il contratto tra Commissione europa e Astrazeneca per la produzione del vaccino anti-Covid”, ha detto Speranza. “Questo contratto – ha spiegato – nasce dall’alleanza siglata dall’Italia con Germania Francia e Olanda che ha spinto la commissione a intervenire”. Secondo il ministro “le prime dosi potrebbero essere disponibili gia’ entro la fine del 2020”. “In questo vaccinoc’e’ un pezzo d’Italia con il vettore virale prodotto da Irbm e l’infialamento a cura della Catalent di Anagni”. Speranza, infine, ha ricordato che a fine agosto “è stata avviata la sperimentazione del vaccino tutto italiano di Reithera” ed ha annunciato “che molto a breve saranno pubblicati tutti i verbali del Comitato tecnico-Scientifico”. Nel prossimo Dpcm “previsto il ricongiungimento delle coppie binazionali”.