Fonte: Corriere della Sera
di Franco Venturini
L’asse non regge: il cancelliere boccia la manovra italiana
Juncker, Moscovici, sono questi i nostri «nemici», sono loro che demonizzano la manovra economica del governo italiano? Purtroppo no, ed è davvero una sfortuna per Salvini che le bordate più pesanti contro la nuova bandiera italica del 2,4 giungano dall’«amico» governo austriaco. Il cancelliere Sebastian Kurz, ieri, si è rivolto direttamente a Bruxelles: dovete bocciare la manovra italiana, ha detto, l’Austria non è pronta a sostenere il debito degli altri, l’Italia legittima l’incertezza dei mercati e altri seguiranno il suo esempio se non mettiamo il piede sul freno. Dobbiamo dire la verità: Kurz non ha tutti i torti, anzi, e del resto la Commissione non aveva bisogno dei suoi consigli. Ma lo stupore rimane: fino a ieri non era nostro «amico», il suo governo, e Salvini non ne aveva più volte tessuto le lodi, non si era parlato di «asse» con i ministri espressi dal partito mezzo sovranista e mezzo post-nazista che a Vienna è in coalizione con i centristi di Kurz?
Evidentemente l’abile condottiero della Lega ha un punto debole: non sa scegliersi gli amici. E non mi riferisco alla politica interna. Mi riferisco piuttosto agli Orbán che sono i primi a volere che i migranti restino tutti in Italia, ai Bannon che seminano ribaltoni europei per piacere di nuovo all’ex allievo Trump, agli austriaci che sembrano recitare due parti in commedia. Del resto non è la prima volta: Kurz aveva già sparato a zero contro l’Italia all’ultimo Consiglio europeo, e aveva precisato che lui (diversamente da Salvini) è favorevole alle sanzioni contro la Russia. A Vienna le cose cambiano in fretta, come da noi. Ed è consolante, per un Paese come il nostro, accusato di aver compiuto alcuni storici «giri di valzer», che almeno per un po’ quelle note trascinanti siano tornate sul Danubio.