Fonte: La Stampa
Avrà un valore complessivo di 100 miliardi di euro. La priorità è «l’investimento nel capitale umano» e quindi le scuole
Sessanta pagine divise in due parti: una per le azioni immediate, un’altra da realizzare entro il 2030. il Piano Sud del ministro Peppe Provenzano, avrà un valore complessivo di 100 miliardi di euro e promette di non essere soltanto una ricognizione e rielaborazione dell’esistente ma di prevedere anche nuove risorse e di attuare la “clausola del 34%” e quindi di destinare al Mezzogiorno una fetta di investimenti ordinari pari alla popolazione residente.
Il governo punta molto sul piano come forma di rilancio dell’economia ma senza dimenticare l’appuntamento elettorale di maggio quando andranno a votare due regioni di enorme peso come Campania e Puglia. Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto alla presentazione. Durante il volo da Roma a Gioia Tauro ha twittato che “oggi apriamo il cantiere dell’Italia di domani” e che “se riparte il Sud riparte l’Italia”.
Nei prossimi tre anni, dal 2020 al 2023 il governo promette di spendere 21 miliardi con un 65% in più rispetto al triennio 2016-18. E oltre 123 miliardi fino al 2030
La priorità è “l’investimento nel capitale umano”, e quindi le scuole. L’impegno è innanzitutto di tenerle aperte tutto il giorno già dal prossimo anno scolastico iniziando con i comuni dove il tasso di dispersione è più alto. E poi ridurre i divari territoriali nelle competenze, potenziare l’edilizia scolastica, l’estensione della No Tax area senza penalizzare le Università e l’attrazione dei ricercatori al Sud.
Il governo vuole poi interrompere l’isolamento fisico agendo attraverso la “cura del ferro”, con un potenziamento della rete ferroviaria, un miglioramento dei trasporti pubblici locali e il sostegno ai trasporti di merci in uscita e entrata nei porti.
Altro impegno è l’investimento nei servizi per ridurre i divari sociali. Le risorse arrivano dal Piano Sud del Ministero dei Trasporti di oltre 33 miliardi con interventi sul collegamento viario Ragusa-Catania la Strada statale 106 jonica, la SS 121 catanese, la SS 268 del Vesuvio, la SS 17 dell’Appennino abruzzese ed appulo-sannitico, la SS 16 adriatica, il Raccordo autostradale 02 Salerno-Avellino, la Linea AV-AC Salerno-Reggio Calabria, la Linea AV-AC Napoli-Bari e Linea Messina–Catania.. E poi 300 milioni dal 2020 al 2022 per infrastrutture nei comuni medi e piccoli, nuovi nidi, inclusione abitativa per cittadini e lavoratori svantaggiati, Case della salute per l’assistenza integrata.
Un capitolo intero è dedicato alla svolta ecologica. Fra le prime azioni previste, un reddito energetico per le famiglie che dovrebbe portare a un risparmio in bolletta per le fasce della popolazione meno abbiente del Sud, la diffusione delle energie rinnovabili, attraverso l’aumento della generazione distribuita e degli impianti di piccola taglia finalizzati all’autoconsumo. Le altre azioni immediate sono una sperimentazione di economia circolare, il potenziamento del trasporto sostenibile, i contratti di filiera e di distretto nel settore agroalimentare, la gestione forestale sostenibile e la creazione del “Cantiere Taranto”.
E poi opere infrastrutturali (per la mitigazione del rischio sismico e idrogeologico, il contenimento della produzione di rifiuti, il servizio idrico integrato, l’uso efficiente e razionale delle risorse naturali). Ma anche l’investimento nell’efficienza energetica, il sostegno alle iniziative di economia circolare, la riqualificazione di siti industriali dismessi, il sostegno alla filiera agroalimentare per innescare processi di innovazione coerenti con il Green Deal e l’allineamento tra attività produttiva e standard ambientali stringenti
Il capitolo innovazione comprende il credito d’imposta in ricerca e sviluppo al Sud, il rafforzamento degli ITS, il potenziamento del “Fondo dei Fondi”, la Space Economy Sud Startup tecnologiche al Sud.
Il capitolo Sud aperto al mondo nel Mediterraneo comprende il rafforzamento delle Zone Economiche Speciali (ZES) il Piano Export Sud, il sostegno al sistema portuale, la Difesa per un Sud frontiera e ponte del Mediterraneo.
Il capitolo politiche del lavoro promette incentivi all’occupazione femminile, crediti d’imposta, investimenti al Sud con iniziative come “Cresci al Sud”, il “Protocollo Sud” con Cassa Depositi e Prestiti, il “Protocollo Sud” con Invitalia.
Un capitolo è dedicato alla pubblica amministrazione con l’impegno ad avere 10mila giovani in più qualificati per lo sviluppo e la coesione. Infine, attenzione alle aree interne e alla rigenerazione dei contesti urbani.