23 Novembre 2024

Fonte: Corriere della Sera

di Danilo Taino

Ci stiamo avvicinando alla fine del ciclo di rapida crescita della popolazione mondiale


I tre secoli trascorsi di «transizione demografica» globale vedono ormai la fine. I dati pubblicati di recente dalla Divisione sulla Popolazione delle Nazioni Unite indicano non solo che la crescita di chi abita la terra sta drasticamente rallentando ma anche che a fine secolo sarà solo dello 0,1% annuo, a 10,9 miliardi. Se si tiene conto che nell’anno di picco della crescita, il 1968, si era al 2,1% la differenza è davvero notevole. E naturalmente generatrice di grandi conseguenze. Nei giorni scorsi, Ourworldindata.com — un’organizzazione di ricerca basata all’Università di Oxford — ha messo in prospettiva queste previsioni dell’Onu.
Da quando la popolazione è apparsa sulla terra fino al 1700, la crescita degli abitanti è stata bassissima, in media dello 0,04% l’anno. Si facevano parecchi figli ma il tasso di mortalità era elevatissimo. I miglioramenti delle condizioni di vita hanno progressivamente cambiato la situazione e dai 600 milioni di abitanti del 1700 si è passati a un miliardo nel 1803, a due miliardi nel 1928, a cinquemiliardi nel 1987, ai 7,7 miliardi del 2019. Negli scorsi cento anni, la popolazione è quasi quadruplicata. Il tasso di crescita, però, dal 1968 è crollato e oggi è all’1,08% (82 milioni di persone in più in un anno). Entro il 2100, sarà quasi a zero, secondo le Nazioni Unite. La novità sta nel fatto che nei secoli passati il basso tasso di aumento della popolazione era motivato dalle tante morti, oggi dal minor numero di nascite. Ci stiamo insomma avvicinando alla fine del ciclo di rapida crescita della popolazione mondiale.
Nel complesso, dal plateau precedente al 1700 si arriverà a un nuovo plateau intorno al 2100: attraverso quella che viene chiamata una «transizione demografica» tra due livelli di sostanziale stabilità. Questa transizione per molti Paesi, soprattutto ricchi, si è già conclusa; in molti altri è pienamente in corso. Ourworldindata.com sottolinea che prevedere cosa succederà dopo il 2100 è difficile, in quanto la popolazione tende a calare con lo sviluppo di un Paese ma spesso tende anche a crescere quando un certo livello di benessere è stato raggiunto. Andiamo comunque verso un nuovo equilibrio che avrà conseguenze geopolitiche, economiche, sociali e culturali straordinarie. Per quanto sottovalutata, la demografia è una delle forze più potenti in azione su scala planetaria..

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