Attaccare il software – come hanno fatto gli hacker all’aereo su cui viaggiava il ministro inglese – è attaccare la realtà e non un tentativo secondario di dare fastidio come chi manifesta in strada bloccando il traffico
L’agenzia Reuters segnalava giovedì uno strano episodio: uno sconosciuto hacker russo avrebbe messo fuori uso i segnali elettronici dell’aereo sul quale viaggiava, di ritorno a casa dalla Polonia, il Segretario alla Difesa britannico Grant Shapps. L’evento sarebbe avvenuto mercoledì e comunicato solo il giorno dopo. L’interferenza sarebbe durata circa mezz’ora, come i presenti — oltre al Ministro e al suo staff, alcuni giornalisti — avrebbero reso noto. L’aereo sarebbe di conseguenza stato costretto ad adoperare metodi alternativi per determinare la sua posizione.
Un portavoce del primo Ministro britannico Rishi Sun ha poi confermato l’incidente, dicendo più o meno che sono cose che capitano. La coincidenza con le elezioni russe può però far pensare a un omaggio a Putin, fatto con l’intenzione di celebrare la sofisticata tecnologia russa di cui talvolta si dubita. La cosa più interessante, se è lecito astrarre dal fatto in questione, è però un’altra. Riguarda la centralità del software nelle nostre vite.
Il software, e non l’informazione o i dati, è sempre di più ciò definisce e dà forma alla realtà. Pensiamo a uno degli store Amazon Go dove si può comprare quello che si vuole, e il sistema registra e ci fa arrivare il conto senza neanche bisogno di passare dalle casse. Tuttavia se il software si blocca la stessa natura del posto cambia. Non è più uno store ma un magazzino inutile o una sala di attesa dove niente più può essere venduto. Analogamente, anche la Tesla ha trasformato l’automobile in un oggetto definito dal software. Non si tratta più di acquistare l’oggetto macchina ma di pagare un canone che sblocca via software le funzioni volute. L’incidente dell’aereo ci dice questo.
Attaccare il software è attaccare la realtà e non un tentativo secondario di dare fastidio come potrebbero fare degli attivisti che manifestano in strada bloccando il traffico. Rendersi conto di questo salto nella realtà definita dal software più che dalla materia ci serve per capire le sfide che viviamo. Coi suoi risvolti metafisici, dato che in fin dei conti cambia l’arredo del mondo.