Un video di 25 secondi in cui un imam di Birmingham sembra spiegare come lapidare una donna che ha tradito il marito: «Va messa — dice Zakaullah Saleem — in una buca che la copra sino alla vita per proteggere la sua modestia». Solo allora si può procedere con il lancio del primo sasso. Il filmato, circolato la settimana scorsa, ha portato il governo britannico a sospendere i sussidi di 2,2 milioni di sterline che erano stati stanziati per la costruzione di un centro per la gioventù al fianco della Green Lane Masjid e creato un caso: la moschea sostiene infatti di essere vittima di una campagna denigratoria.< Si tratta, ha spiegato un portavoce, «di immagini prese fuori contesto». Sembrano un inno alla violenza, in realtà, stando alla moschea, provengono da una lezione tenuta dall’imam sui precetti della legge sharia. «L’imam non si è mai espresso a favore della sharia o della lapidazione, mai. Crediamo che questo video faccia parte di una manovra contro di noi messa in atto per coincidere con i pagamenti pubblici». A Green Lane sono infatti aumentate le minacce e le intimidazioni, tanto che la polizia ha adottato nuove misure di sicurezza. Il ministero per la cultura, i media e lo sport con un comunicato ha sottolineato di aver fatto a Green Lane un versamento iniziale per la costruzione del centro e che ulteriori pagamenti sono stati sospesi in attesa che venga fatta luce sulle accuse recenti. «In passato sono stati commessi errori», ha precisato la moschea, che nel 2007 era stata accusata di attività estremiste da un documentario di Channel 4. «Da allora abbiamo cambiato personale e approccio e abbiamo procedure che mirano ad appoggiare e proteggere la comunità. Siamo contrari a ogni tipo di violenza».