Fonte: Sole 24 Ore
Il ministro della Salute è intervenuto in parlamento in vista del nuovo Dpcm con le misure per il contrasto del Covid-19: i ritardi nelle forniture di vaccini non cambieranno esito partita. L’Italia non si rassegna al taglio delle dosi: occorre investire in farmaceutica, autosufficienza non illusoria
In questa fase della partita contro il Coronavirus «non ci sono le condizioni per abbassare le misure». L’Italia , che «si muove nel solco della linea europea di prudenza, di cautela e di primato della difesa del diritto alla salute», non può abbassare la guardia, e non si rassegna alla riduzione dei vaccini. Non regge l’idea di una proprietà esclusiva dei brevetti. Occorre «investire per continuare a sostenere e sviluppare il sistema italiano della farmaceutica, che è un asset strategico. Non per coltivare un’illusoria autosufficienza nazionale, ma per essere un partner sempre più forte e autorevole del sistema produttivo europeo e mondiale». Quanto alle attività economiche colpite dalle misure restrittive adottate per contenere la diffusione dei contagi, «c’è tutto l’impegno del Governo a promuovere congrui ristori». Sono alcuni dei passaggi principali dell’informativa in parlamento, prima al Senato e poi alla Camera, del ministro della Salute Roberto Speranza, in vista del nuovo Dpcm con le misure per il contrasto del Covid-19.
Ok risoluzioni di maggioranza
Dopo le comunicazioni del ministro, Senato e Camera hanno approvato la risoluzione presentata dalla maggioranza sulle nuove misure per fronteggiare l’emergenza Covid. A Palazzo Madama i sì sono stati 235, i no 23; nessuna astensione. Respinta la risoluzione presentata da FdI, sulla quale il ministro aveva dato parere favorevole solo in relazione agli impegni contenuti nel punto 8 e 15 della proposta, con 132 contrari, 103 astensioni e 21 voti a favore. A Montecitorio i voti a favore sono stati 359, 27 i contrari.
«Le polemiche – ha sottolineato Speranza nel suo intervento al Senato (intorno alle 17 è intervenuto anche alla Camera) – disorientano i cittadini sempre più stanchi per questa lunga crisi. Solo il comune lavoro di tutte le istituzioni può portarci a vincere la sfida che abbiamo davanti. Questo dibattito è importante e siamo in una situazione politica nuova. Ringrazio il presidente Mattarella. Il premier ha detto che l’unità non è un’opzione ma un dovere. Ho sempre auspicato un’unità nazionale contro l’emergenza. Non c’è strada diversa da unità. Siamo all’ultimo miglio in questa lunga e difficile battaglia. In questo ultimo miglio non possiamo abbassare la guardia».
Varianti condizionano l’epidemia, alzare guardia
Una linea, quella delineata dal ministro, che viene giustificata dal fatto che «la variante inglese è ormai diffusa in Italia, presto sarà prevalente». «La presenza delle varianti – ha aggiunto – condizionerà l’epidemia: quella inglese è presente nel 17,8% dei casi e sarà presto prevalente e la sua maggiore diffusione rende indispensabile alzare il livello di guardia, ma fortunatamente non compromette efficacia dei vaccini. Le altre due varianti sono più insidiose per la ridotta efficacia dei vaccini. La loro diffusione è minore ma è necessario isolare i focolai».
Domani, 25 febbraio, è previsto il confronto tra Governo e Regioni: il testo definitivo del Dpcm potrebbe essere adottato già a partire dal prossimo fine settimana, quindi in anticipo rispetto alla scadenza del 5 marzo. Con l’obiettivo di evitare confusione nei cittadini, Speranza ha aperto alla proposta di un portavoce per il Cts: «Può essere considerata positivamente», ha detto.
25 zone rosse in 5 regioni per varianti
La sfida attuale si gioca in gran parte nel contenimento delle varianti. Speranza ha messo in evidenza che «è ancora possibile» contenerle «purché vengano adottate e applicate con tempestività misure rigorose che possono chirurgicamente circoscrivere i focolai favorendo il distanziamento all’interno dell’area colpita ed evitando la mobilità verso l’esterno. A seguito dell’emergere delle varianti e di focolai collegati – ha continuato -, sono state implementate le zone rosse. Negli ultimi giorni 5 Regioni hanno segnalato la necessità di 25 zone rosse, alcune decise per l’insorgenza di focolai per la variante inglese altre per la presenza di variante brasiliana e sudafricana. Tali misure sono indispensabili non vi è altra strada».
Grande prudenza, Rt si avvia a superare soglia di 1
Ecco allora che «è fondamentale mantenere un approccio di grande prudenza – ha sottolineato Speranza -. Con questo livello di incidenza di casi abbiamo 5 regioni con terapie intensive sopra la soglia critica e l’Rt medio è 0.99, secondo ultimo rilevamento. Quindi l’Rt si avvia con le misure attualmente in vigore a superare la soglia di 1».
Nuovo Dpcm da 6 marzo a 6 aprile, Governo si impegna in congrui ristori
«Il prossimo Dpcm – ha anticipato il ministro – sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile».«Il Governo – ha continuato – si impegna a corrispondere congrui ristori a tutte le categorie economiche interessate dalle misure restrittive, per le attività che stanno soffrendo. Questo deve valere per le mie ordinanze che da ora andranno in vigore dal lunedì e per le misure regionali». La durata del nuovo Dpcm, dunque, comprende anche le festività pasquali.
Tavolo tecnico con Iss per un quadro su varianti
«Differenziare le misure su base regionale – ha detto Speranza – ci consente di agire in modo proporzionale e ci ha permesso di non ricorrere ad altri lockdown generalizzati, mentre altri paesi Ue ne hanno fatti due o tre. Ritengo sia utile anche alla luce delle varianti, favorire un nuovo confronto in un tavolo tecnico tra Iss e Ministero per delineare il quadro in cui siamo».
Ritardi forniture non cambieranno esito partita
Secondo il ministro, «i ritardi di alcune forniture, che pure ci sono, non cambieranno l’esito della partita in corso: il Covid, con i vaccini, sarò sconfitto. Non è privo di fondamento continuare ad affermare che vediamo la luce in fondo al tunnel». Allo stesso tempo, Speranza ha chiarito: «È decisiva la consegna puntuale delle dosi e l’Italia non si rassegna alla riduzione di queste. Con i vertici Ue stiamo esercitando il massimo di pressione verso le aziende affinchè si trovino soluzioni necessarie per aumentare la produzione dei vaccini. Vanno considerate tutte le soluzioni, nessuna esclusa».
Investire in farmaceutica, non illusoria autosufficienza
«La scelta che il governo intende promuovere con determinazione – ha spiegato il ministro della Salute – è quella di investire per continuare a sostenere e sviluppare il sistema italiano della farmaceutica, che è un asset strategico. Non per coltivare un’illusoria autosufficienza nazionale, ma per essere un partner sempre più forte e autorevole del sistema produttivo europeo e mondiale».
La disponibilità di vaccini per tutti è, dunque, fondamentale. «Come hanno sostenuto prestigiose personalità, dinanzi a un’emergenza sanitaria di queste dimensioni, non regge l’idea di una proprietà esclusiva dei brevetti – ha ricordato – . Produrre vaccini deve essere un bene da mettere a disposizione di tutti i Paesi del mondo, quelli ricchi e quelli più in difficoltà. Il vaccino deve essere un diritto di tutti e non un privilegio di pochi».
Il Governo è qui in anticipo su nuove misure
Nel suo intervento in aula Speranza ha ricordato che «la scadenza dell’attuale Dpcm è prevista il 5 marzo, il Governo è qui con anticipo per il confronto con il Parlamento, con le commissioni e con le Regioni». «Fronteggiare con determinazione le gravi emergenze sanitarie, economiche e sociali è l’obiettivo con cui è nato questo Governo», ha ricordato il responsabile della Salute.