20 Settembre 2024

Fonte: La Repubblica

Al Quirinale incontro ‘interlocutorio’ durato 50 minuti. Il presidente del Consiglio ha due settimane per rinforzare l’alleanza lavorando alla nascita di un gruppo centrista a Palazzo Madama. In mattinata il vertice con gli alleati: “Allargare la maggioranza”. Zingaretti: “Evitato salto nel buio”. In serata, ok da Camera e Senato a scostamento di bilancio

Cinquanta minuti di colloquio. È durato quasi un’ora l’incontro tra il premier Giuseppe Conte, arrivato al Colle alle 18.30, e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Un dialogo “interlocutorio” in cui il presidente del Consiglio ha comunicato al capo dello Stato la volontà di rafforzare la maggioranza con la costituzione di un nuovo gruppo centrista al Senato. Il premier ora avrà una manciata di giorni per mettere in piedi l’operazione. Domani pomeriggio, invece, al Quirinale saranno ricevuti i leader di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Ieri sera il Senato ha votato la fiducia a Conte con 156 voti, una maggioranza stretta (si parla infatti di “governo di minoranza” che ha avuto illustri precedenti nella storia della Repubblica) che permette di andare avanti ma impone passi successivi. Ed è una strada tutta in salita. In tarda mattinata, poi, il presidente del Consiglio ha convocato un vertice di maggioranza, terminato poco dopo le 16. L’obiettivo, dopo tre ore di videoconferenza: andare avanti con il percorso di rafforzamento della maggioranza e di scrittura del nuovo patto di legislatura.
Intanto, torna a farsi sentire il leader di Iv, Matteo Renzi, all’indomani del voto di fiducia a Conte a Palazzo Madama. “Il Governo Conte – perdendo Teresa, Elena e Ivan – ha perso anche la maggioranza assoluta al Senato. Chi conosce la politica sa cosa questo significa nell’attività parlamentare e nella credibilità istituzionale. Dopo il Conte 1, dopo il Conte Bis ora siamo al Conte dimezzato”, commenta sulla sua Enews.
Al contrario, il segretario del Pd Nicola Zingaretti sottolinea su Twitter che con il voto di ieri “è stato evitato un salto nel buio. Ora dobbiamo ritornare a occuparci dei problemi degli italiani. Affrontare le emergenze, gestire il piano vaccinale, portare avanti il #RecoveryPlan e l’agenda delle cose da fare. Gli italiani non devono essere lasciati soli”. E in serata al Tg3 aggiunge: “Bisogna dare alla maggioranza identità politica per essere più forte in Parlamento”. Nel dibattito interviene anche il segretario della Cgil Maurizio Landini: “Costruttori vanno cercati nel Paese, Conte ci convochi sul Recovery fund”. Il dirigente dem Goffredo Bettini avverte: “Bisogna allargare la maggioranza o elezioni, il Pd non le teme”. E sottolinea che “la rottura con Renzi è stata troppo profonda”.
Dall’Ue arriva un sospiro di sollievo dopo il voto di fiducia: “C’è una crisi mondiale, serve stabilità”, dice Ursula von der Leyen, ma il centrodestra serra le fila affermando che il premier non ha una maggioranza solida e si dice pronto a rivolgersi al Quirinale per chiedere elezioni. Nella coalizione cresce l’apprensione sulla tenuta del gruppo azzurro. Al Senato è in programma il voto sullo scostamento di bilancio, il centrodestra dopo un vertice ha deciso che, compatto, lo voterà e anche Italia viva in questo caso non dovrebbe far mancare il suo sostegno, come promesso da Matteo Renzi.

Ore 21.38. Monti: “Per governare bisogna diventare impopolari”

“Le riforme richiedono che la classe politica sia disposta a diventare meno popolare, più impopolare”. Lo ha detto il senatore Mario Monti, nel corso della registrazione di Restart, in onda stasera in seconda serata su Rai2. “Ora che finalmente l’Italia ha avuto tutti questi soldi – osserva l’ex premier- o ne fa buon uso o per sempre avvalora pregiudizi che all’estero ci sono su di noi”.

Ore 21.17. Dl Natale: ok della Camera, passa al Senato

Via libera dell’Aula della Camera al decreto legge che contiene le misure emanate dal governo per contrastare la pandemia coronavirus durante il periodo natalizio. Il testo, approvato a Montecitorio con 280 voti a favore, 118 contrari e due astenuti, passa al Senato.

Ore 21.14. Di Maio: “Ok scostamento di bilancio, il tempo delle chiacchiere è finito”

“Ottima notizia: approvato in Parlamento lo scostamento di bilancio. Da oggi finalmente ritorniamo a occuparci delle questioni reali, che riguardano gli italiani, e mettiamo da parte un’assurda crisi di governo che rischia di paralizzare il Paese in piena pandemia”, scrive Luigi Di Maio su Fb. “Il tempo delle chiacchiere è finito, l’Italia sta affrontando una crisi senza precedenti e deve reagire”, aggiunge.

Ore 21.07. D’Alema: “Momento difficile ma non ci sono alternative”

“È inutile discettare. Il governo vive un momento difficile, ma dove sono le alternative?”. A chiederselo è Massimo D’Alema, ospite di ‘Porta a Porta’, commentando la crisi del governo Conte. ”Il governo – sottolinea l’ex premier – ha affrontato la prova della pandemia bene, meglio di molti governi europei, di quelli più celebrati, e soprattutto, non vedo alternative in questo momento visto che l’opposizione propone di fare le elezioni domani. Credo che tutto sommato precipitare il Paese in una campagna elettorale in piena pandemia, con la campagna vaccinazione da fare e in attesa di presentare in Europa il Recovery fund, non è saggio”.

Ore 21.01. Gualtieri: “Su scostamento larga unità fra tutte le forze politiche”

“Un’ottima notizia la larga unità fra tutte le forze politiche alla Camera e al Senato per approvare la proposta del governo sullo scostamento di bilancio. Risorse fino a 32 miliardi per sostenere famiglie, imprese e lavoratori colpiti dalle conseguenze della crisi”. Lo scrive sui social il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.

Ore 20.45. Domani i leader di Lega, Fi e FdI da Mattarella

Domani pomeriggio i leader di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia saranno ricevuti dal capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Ore 20.41. Berlusconi sorpreso dallo strappo di Rossi

Silvio Berlusconi colto di sorpresa dallo strappo di Maria Rosaria Rossi, una delle sue più strette collaboratrici, presenza fissa per anni ad Arcore e palazzo Grazioli, nonché tesoriere di Forza Italia negli anni della spending review, dopo l’abolizione del finanziamento pubblico. “È stato un colpo di scena per tutti, nessuno se lo aspettava”, dice all’Adnkronos l’ex presidente del Senato e attuale consigliere politico del Cav, Renato Schifani, che ammette un pressing molto forte degli emissari di Conte su Fi: ”Non v’è dubbio che le sirene nei nostri confronti evidentemente sono state spiegate. Nulla accadde mai per caso. In particolare, credo che il richiamo ai valori liberali ed europeisti nei quali ci identifichiamo integralmente possano aver fatto breccia…”.

Ore 20.21. M5s: “Renzi entrato nella grande famiglia dell’opposizione”

“Matteo Renzi è entrato a far parte della grande famiglia dell’opposizione, fra negazionisti, sovranisti e irresponsabili. Salvini, Meloni e Berlusconi ringraziano e gli danno finalmente il benvenuto”. È quanto si legge in un post pubblicato su Facebook dalla pagina del M5s.

Ore 20.06. Camera: Giannone passa dal gruppo Misto a FI

“La deputata Veronica Giannone lascia il gruppo Misto per aderire al Gruppo di Forza Italia”. Lo annuncia il capogruppo di FI alla Camera, Mariastella Gelmini, con la quale ha avuto subito un dialogo costruttivo per gli impegni da affrontare già nei prossimi giorni. L’onorevole Giannone ha preso questa decisione dopo avere parlato con il vicepresidente del partito, Antonio Tajani, e dopo un lungo e proficuo colloquio con il presidente Silvio Berlusconi che ha molto apprezzato le sue battaglie per una giustizia “giusta” a tutela dei minori e delle loro famiglie. “Forza Italia – afferma la deputata – è il partito che interpreta al meglio i valori liberali in cui credo, in particolare il tema della Giustizia, pilastro della mia attività parlamentare e impegno quotidiano nella mia vita. Da soli si possono portare avanti le battaglie, ma in squadra si possono vincere più facilmente e più orgogliosamente. Per questo, ho deciso di aderire a Forza Italia, nella assoluta convinzione che potremo presto riformare un sistema che fa acqua da tutte le parti e non salvaguarda adeguatamente i minori, la parte fragile della nostra società, che va tutelata e sostenuta perché sarà la base del nostro domani. Il presidente Berlusconi è molto attento a questi temi e conosce bene i problemi di cui parlo. Ringrazio tutti per l’accoglienza e sono pronta per questa nuova avventura, con entusiasmo e determinazione”.

Ore 20.03. Scostamento: via libera dell’Aula della Camera con 523 sì

Via libera dell’Aula della Camera alla risoluzione di maggioranza che autorizza lo scostamento dal pareggio di bilancio. I voti a favore sono stati 523, tre contrari (di Azione-Più Europa), due gli astenuti. In base alla Costituzione era richiesta la maggioranza assoluta dei componenti dell’Assemblea, pari a 316 voti.

Ore 19.57. Bonafede: “Renzi vita no a relazione Giustizia senza averla letta”

”Non commento le parole del senatore Renzi, che ormai non perde occasione per parlare di me. Mi limito a osservare che, nonostante Renzi parli sempre di contenuti e di merito dei temi, ha preannunciato il voto contrario a una relazione che non ha ancora letto. Il paradosso, fra l’altro, è che la relazione verterà anche su quello che è stato fatto dal governo in tema di giustizia nel 2020 insieme a Italia Viva” commenta il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede all’Adnkronos. Matteo Renzi, ieri sera, subito dopo il voto del Senato sulle comunicazioni del premier Conte, aveva detto di sentirsi libero dal vincolo di maggioranza e aveva annunciato il no di Iv alla relazione sulla Giustizia, che andrà in Aula mercoledì prossimo, 27 gennaio.

Ore 19.54. Calenda-Della Vedova: “Disponibili a maggioranza Ursula”

“L’unica uscita sensata dall’attuale situazione è la costruzione di un Governo rappresentativo dei partiti che in Europa sostengono la Commissione Von Der Leyen e guidato da una personalità autorevole e capace e formato da una compagine ministeriale di provata esperienza politica e amministrativa – si legge nella nota congiunta del leader di Azione Carlo Calenda e del segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova – Crediamo necessario che il Partito Democratico e Forza Italia si sciolgano dal patto di reciproca ed esclusiva fedeltà con sovranisti e populisti per percorrere questa strada. Qualora questa soluzione non fosse possibile – proseguono Calenda e Della Vedova – Azione e Più Europa rimarranno all’opposizione. Continueremo a lavorare insieme per costruire una lista liberal democratica in vista delle prossime elezioni politiche includendo movimenti politici, associazioni e personalità che abbiano condiviso i nostri valori e proposte”, concludono.

Ore 19.49. Ciampolillo: “Ministro Agricoltura? Mi piacerebbe”

“È vero che mi piacerebbe fare il ministro dell’Agricoltura”. Dai microfoni di La Zanzara su Radio 24, Lello Ciampolillo torna sul suo voto in extremis, ieri al Senato, per la fiducia al governo. “Ho dato il mio contributo – spiega il senatore del Misto – perché adesso serve alla nazione un governo per uscire da questo problema. Ho fatto la cosa giusta. Me lo ha chiesto anche mia madre, e tanti amici”. Il governo, assicura l’ex M5s, durerà “fino alla fine della legislatura: i numeri ci sono e – anticipa – arriveranno anche altri “. “Conte non mi ha promesso assolutamente nulla. Ieri ho aspettato la terza chiamata, mi sono preso il mio tempo. È un mio diritto, stavo decidendo, e ho deciso per il bene della nazione. C’è stata anche un minimo di strategia”.

Ore 19.46. Scostamento: via libera dell’Aula del Senato con 291 sì, nessun contrario

Via libera sostanzialmente all’unanimità dell’Aula del Senato alla risoluzione della maggioranza ‘integratà con temi arrivati da Iv e centrodestra sulla richiesta del Governo al sesto scostamento da 32 miliardi per fronteggiare l’emergenza economica causata dalla pandemia Covid. I sì sono stati 291, i no zero e un voto di astensione. Per l’approvazione era necessaria la maggioranza assoluta di 161 voti. Il sì è stato espresso da tutti i gruppi. Iv e Fi-FdI-Lega hanno ritirato le risoluzioni presentate come chiesto dal Governo.

Ore 19.26. Conte lascia il Quirinale: colloquio duranto 50 minuti

Il premier Giuseppe Conte ha lasciato il Quirinale dopo circa 50 minuti di colloquio con il presidente Sergio Mattarella. Il presidente del Consiglio è tornato a Palazzo Chigi.

Ore 19.21. Zingarett (Pd): “Dare alla maggioranza identità politica”

“Quello di ieri è il primo passo per evitare il salto nel buio. Ora bisogna in fretta tornare vicini ai problemi delle persone e dare una identità politica alla maggioranza di ieri”. Lo ha detto Nicola Zingaretti intervistato dal Tg3.

Ore 19.19. Camera, Giannone lascia il Misto e aderisce a Forza Italia

“La deputata Veronica Giannone lascia il gruppo Misto per aderire al gruppo di Forza Italia”. Lo annuncia il capogruppo di FI alla Camera, Mariastella Gelmini.Giannone ha preso questa decisione dopo avere parlato con il vicepresidente del partito, Antonio Tajani, e dopo un lungo colloquio con Silvio Berlusconi. “Forza Italia- afferma la deputata – è il partito che interpreta al meglio i valori liberali in cui credo, in particolare il tema della giustizia, pilastro della mia attività  parlamentare e impegno quotidiano nella mia vita. Da soli si possono portare avanti le battaglie, ma in squadra si possono vincere più facilmente e più orgogliosamente. Per questo ho scelto di aderire a Fi”.

Ore 18.54. Conte da Mattarella: incontro ‘interlocutorio’

L’incontro in corso al Quirinale tra il premier Giuseppe Conte e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella “è interlocutorio”. Il presidente del Consiglio è salito al Colle “per riferire” sullo sviluppo della situazione politica alla luce della fiducia avuta dal Governo da Camera e Senato.

Ore 18.38. Conte al Quirinale

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è arrivato al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Ore 18.29. Conte lascia Palazzo Chigi diretto al Quirinale

Il premier Giuseppe Conte ha lasciato Palazzo Chigi diretto al Quirinale.

Ore 18. Rossi (ex Fi) lavora a progetto con Conte. Ieri ricevuta a Chigi

“Ho votato la fiducia al presidente Conte, che non è un esponente dei partiti” e rappresenta “la nostra unica interfaccia in Italia e nel mondo”, si è giustificata Rossi. Tradotto: io non appoggerò un altro partito, ma semplicemente darà il mio sostegno a Conte. Nella maggioranza, riferiscono, la considerano infatti non un voto in più, ma una sorta di simbolo di un cambio dei tempi, il segno evidente di un’insofferenza sempre più latente dentro Forza Italia e nel centrodestra di chi non accetta più una coalizione a trazione sovranista. Se in pubblico c’è stata l’univoca condanna del suo comportamento, in privato, raccontano, Rossi avrebbe avuto la solidarietà di tutti quei colleghi (non solo senatori) che a malapena nascondono la loro insofferenza verso la linea attuale del partito. Tra gli ‘attestati di stima’, anche quello dell’amica Francesca Pascale, ex compagna del Cav. Dopo la fuoriuscita della Rossi ora dentro Fi si temono nuove ‘defezioni’.

Ore 17.58. Causin: “Centrodestra fascio-leghista. Scelgo Conte”

“Mi definisco una persona libera, non ho mai fatto mistero del mio disagio rispetto ad un centrodestra che in questi mesi è diventato sempre più a trazione ‘fascio-leghista’, soprattutto per certi toni utilizzati dalla leader di Fratelli d’Italia. Probabilmente nessuno dei miei colleghi aveva compreso che tutto ciò sarebbe sfociato in una scelta individuale di dovere civico”, spiega il senatore ex-Forza Italia, Andrea Causin, in un’intervista a iNews24.it.

Ore 17.51. Psi: segreteria ha deciso sì a Conte, Nencini voleva l’astensione

Alla fine ha prevalso la disciplina di partito. La segreteria del Psi, ieri in tarda serata, riunita in videocollegamento con tutti i rappresentanti regionali, aveva deciso a maggioranza di votare sì alla fiducia al Conte II. L’unico parlamentare, il senatore Riccardo Nencini, avrebbe preferito “un’astensione benevola in attesa di capire se le aperture del presidente Conte all’area socialista fossero davvero fondate”. Anche Italia viva aveva deciso di astenersi, ma la segreteria del Psi era per il voto favorevole. All’ultimo secondo utile, tanto da dover costringere la Presidente del Senato Casellati ad utilizzare il ‘var’, Nencini si è ‘adeguatò alla linea del partito e ha votato si’. “Una fiducia preoccupata” spiega oggi Nencini, anche se era chiaro che il suo voto non sarebbe servito per far raggiungere a Conte la maggioranza assoluta a palazzo Madama. Nencini smentisce trattative per posti nel Governo: “Leggo ricostruzioni fantasiose circa il voto in ritardo. Nencini ha trattato per un ministero. Mi viene da ridere”.

Ore 17.47. Scostamento: Azione-Più Europa alla Camera non voterà a favore

Alla Camera Azione voterà no allo scostamento di bilancio. Lo ha annunciato in Aula Enrico Costa. “32 miliardi richiesti in 10-15 righe. Non ci sentiamo di dare la fiducia, perché – ha spiegato – questo è un voto di fiducia e ci dispiace che il resto dell’opposizione si accodi”.

Ore 17.44. Psi, simbolo a Iv non è in discussione

“La questione simbolo non è mai stata sul tavolo”. È quanto riferiscono fonti del Partito socialista, in riferimento all’ipotesi, ventilata nei corridoi parlamentari, di ritirare il simbolo politico che i socialisti hanno garantito al partito di Matteo Renzi, Italia viva, per essere ‘ammessò come gruppo parlamentare alla sua nascita nel 2018. In ogni caso, da quanto si evince dal regolamento del Senato, senza un simbolo che rappresenti di fatto un partito politico e senza che si sia candidato alle elezioni, non può esserci un gruppo parlamentare autonomo. Secondo ambienti di Iv, il riferimento alle elezioni potrebbe essere quello delle recenti elezioni regionali, a cui il partito renziano ha partecipato. In particolare, l’articolo 14 comma 4 del regolamento del Senato stabilisce che “ciascun gruppo dev’essere composto da almeno dieci senatori e deve rappresentare un partito o movimento politico, anche risultante dall’aggregazione di più partiti o movimenti politici, che abbia presentato alle elezioni del Senato propri candidati con lo stesso contrassegno, conseguendo l’elezione di senatori”.

Ore 17.37. Drago (Misto): “Ieri no fiducia a Conte, in futuro valuterò scelte concrete”

La senatrice Tiziana Drago, esponente del Gruppo Misto ed ex M5S, ieri ha votato contro la fiducia al governo Conte. Ma mentre il premier lavora per irrobustire la sua maggioranza, la parlamentare siciliana non si sbilancia sul futuro e tiene la porta aperta: “L’unico luogo preposto ad accogliere mia risposta – dice all’Adnkronos – è l’Aula”. Ieri ha votato no alla fiducia, ma in futuro cosa farà? “Lascio la domanda aperta… non lo so. Ci vuole concretezza, investimenti. Posso dire che io sono stata eletta per risolvere i problemi. Chi li risolve, chi dimostrerà di mettere in atto dei percorsi concreti, troverà il mio plauso”. “Se sono stata contattata dal premier? Non posso dirglielo”, risponde infine Drago.

 

Ore 17.35. Conzatti: “Resto dove sono: non lascio Iv”

“Rimango dove sono. Non lascio Italia Viva. Se Conte ci chiama ad un tavolo, Italia Viva si siederà a quel tavolo”. Lo afferma ad Affaritaliani.it la senatrice di Italia Viva Donatella Conzatti all’indomani del voto in Senato sulla fiducia. “Non condividiamo la scelta di insistere nel costruire una maggioranza raccogliticcia senza una visione e senza un progetto politico. Una maggioranza appunto raccogliticcia che non coinvolge i partiti politici ma singole individualità. Rimaniamo disponibili a un patto di legislatura e lavoriamo in questa direzione”, conclude.

Ore 17.31. Scostamento: al via Aula Camera, verso ok con il sì delle opposizioni-Iv

Dopo alcuni rinvii richiesti dalla commisisone Bilancio per terminare il lavoro sulla Relazione, poi dal governo per verificare le “convergenze” tra maggioranza e opposizioni, è ora iniziata la seduta dell’Aula della Camera sulla nuova richiesta di scostamento di bilancio. La seduta è così articolata: illustrazione della Relazione della commissione Bilancio, intervento del governo. A seguire, gli interventi di un deputato per gruppo e dei deputati che eventualmente volessero esprimere posizioni dissenzienti dai rispettivi gruppi, e l’intervento di un deputato per ogni componente del gruppo Misto, quindi le repliche del governo con i pareri sulle risoluzioni e infine il voto. Per il via libera serve la maggioranza assoluta dei componenti della Camera, quindi 316 voti favorevoli. Le opposizioni, e anche Italia viva, hanno già annunciato il voto favorevole.

Ore 17.24. Renzi: “Non molliamo, da Recovery a Servizi abbiamo ragione”

“Dopo tante polemiche su di noi inizia a venir fuori la verità. I principali commentatori italiani e stranieri si rendono conto che la situazione è semplice: le cose di cui parlavamo noi di Italia Viva erano giuste. Sul Recovery Plan avevamo ragione noi, sui servizi segreti avevamo ragione noi, sul rapporto Stato-Regioni avevamo ragione noi. Purtroppo ci danno ragione sempre il giorno dopo anziché darci ascolto il giorno prima. Ma noi non molliamo – incalza il leader di Italia viva nella sua Enews – Continuiamo a lavorare per il bene degli italiani facendo proposte e restando sui contenuti. Come avevamo fatto con il premier Conte con la lettera sul Recovery, alla quale il premier non è stato in condizioni di rispondere. Ci dispiace. Adesso avanti pensando all’interesse dell’Italia”.

Ore 17.23. Renzi: “Conte imbarca persone per mantenere Chigi”

Ieri in Aula al Senato “è stato uno dei miei interventi più difficili”. Lo scrive il leader di Iv Matteo Renzi nella sua newsletter Enews. “Peccato che il premier abbia messo la sua paura di perdere Palazzo Chigi davanti alle esigenze e ai bisogni del Paese. È andata così: le ministre hanno lasciato la poltrona per difendere le loro idee, il presidente del Consiglio ha cambiato le proprie idee per mantenersi il prestigioso ruolo. Quando mi riferisco al cambiare idea penso a Conte che oggi si propone come leader antisovranista (all’ONU diceva il contrario) e antipopulista (alla scuola di formazione della Lega diceva il contrario). Legittimo cambiare idea. Ma se uno deve cambiare la terza maggioranza in tre anni, imbarcando persone con storie molto diverse, solo per durare un po’ di più, preferisco la coerenza limpida di Bellanova, Bonetti e Scalfarotto. E preferisco la loro dignità”, afferma.

Ore 17.18. Renzi: “Pd schiacciato su M5s, Iv casa dei riformisti”

“Mi dispiace per il Pd che si è schiacciato sul Movimento Cinque Stelle: poteva giocare un ruolo da protagonista in questa crisi, ha scelto di assecondare il disegno grillino. Peccato. Ma questa scelta rafforza in me la convinzione di aver fatto bene a creare Italia Viva. In tanti momenti ci siamo chiesti: ‘Ma chi ce l’ha fatto fare di far nascere una cosa nuova, contro tutti e controcorrente?’ Mentre assistevo al dibattito di ieri in Aula e vedevo i miei ex colleghi sforzarsi di applaudire a questa svolta pentastellata mi sono detto: ‘Meno male che abbiamo fatto Italia viva, almeno oggi i riformisti hanno comunque una casa’. Chi vuole darci una mano sa come fare”, scrive ancora Matteo Renzi, leader di Iv, nella sua newsletter Enews, invitando a iscriversi e sostenere Iv con contributi.

Ore 17.14. Renzi: “Faremo sentire il peso della nostra presenza in Aula”

Scrive ancora Renzi sulla sua Enews: “Ovviamente noi siamo sempre impegnati per l’interesse del Paese e sempre pronti a dare una mano facendo sentire in Aula il peso della nostra presenza”.

Ore 17.11. Renzi: “È il ‘Conte dimezzato’, problema credibilità”

“In Italia il governo Conte – perdendo Teresa, Elena e Ivan – ha perso anche la maggioranza assoluta al Senato. Chi conosce la politica sa cosa questo significa nell’attività parlamentare e nella credibilità istituzionale. Dopo il Conte 1, dopo il Conte Bis ora siamo al Conte dimezzato. Peccato che il premier abbia messo la sua paura di perdere Palazzo Chigi davanti alle esigenze e ai bisogni del Paese”. Lo scrive Matteo Renzi, leader di Iv, nella sua newsletter Enews.

Ore 17.09. Pd: “Destra smemorata, Conte come Berlusconi nel 2010”

“Ricordiamo agli smemorati della destra che rimuovono troppo facilmente la recente storia del nostro Paese che il Governo Berlusconi IV alla fine del 2010 non ebbe la maggioranza assoluta alla Camera (ottenendo 314 voti) a seguito dell’uscita di Fli, il partito animato da Gianfranco Fini. Nel Governo sedevano tra i ministri Gelmini, Meloni, La Russa e Calderoli. Berlusconi scelse di non dimettersi e andò avanti avendo la fiducia nei due rami del parlamento”, ricorda la senatrice Roberta Pinotti, responsabile riforme del Partito democratico.

Ore 17.02. Conte salirà al Quirinale alle 18.30

Il premier Giuseppe Conte salirà al Quirinale alle 18.30, per riferire al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo il voto di fiducia.

Ore 16.57. M5s: “Proseguiamo il nostro lavoro per il futuro del paese”

“Nonostante le difficoltà provocate da una crisi politica immotivata e dannosa, il Parlamento prosegue il suo lavoro per quelle che sono le vere esigenze del Paese e dei cittadini, già fortemente messi a dura prova dall’emergenza Covid 19”. Lo affermano i deputati e le deputate del Movimento 5 Stelle componenti della commissione Affari Sociali e Sanità della Camera. “Siamo impegnati nella complessa campagna vaccinale che il nostro Paese sta portando avanti con ottimi risultati e non possiamo permetterci battute d’arresto. Nelle prossime ore proseguiremo con l’approvazione dello scostamento di bilancio da 32 miliardi e delle misure contenute nel decreto Natale. Dobbiamo proseguire il nostro lavoro, coniugando la tutela della salute pubblica e la tenuta dell’economia del Paese, supportando tutte quelle categorie gravemente penalizzate dalla pandemia con politiche mirate e celeri, con l’obiettivo di lasciarci questa emergenza finalmente alle spalle”.

Ore. 16.27 Nobili: “Senza accordo serio con Iv, il governo ha le ore contate”. No alla relazione di Bonafede

“Se hanno intenzione di trovare un accordo serio con noi bene, altrimenti il governo ha le ore contate”, commenta Luciano Nobili, deputato di Italia Viva, intercettato a Montecitorio. Nobili conferma il no del partito – come preannunciato dal leader Matteo Renzi – alla relazione del guardasigilli, Alfonso Bonafede, sulla situazione della Giustizia che si terrà mercoledì prossimo in Parlamento. Se i senatori renziani in blocco, infatti, decideranno di seguire la linea dell’ex premier, le opposizioni raggiungerebbero quota 156. Esattamente lo stesso numero di voti su cui dispone la maggioranza attualmente, dopo l’ultima fiducia di ieri sera a Palazzo Madama, che conta anche le preferenze di tre senatori a vita, Mario Monti, Liliana Segre ed Elena Cattaneo. Il governo rischia? “L’incidente è sicuramente dietro l’angolo”, conferma.

Ore 16.20. Terminato vertice di maggioranza. “Allargare maggioranza e andare avanti”

È terminato a Palazzo Chigi il vertice di maggioranza con i capi delegazione e i leader di partito, tutti collegati da remoto. Durante la riunione sarebbe stata confermata la linea condivisa in questi giorni, ovvero allargare il perimetro della maggioranza. L’intenzione del premier Giuseppe Conte sarebbe quella di andare avanti, mantenendo per ora l’interim all’Agricoltura, e, solo successivamente, una volta puntellata la maggioranza, decidere sulla squadra di governo. La riunione è durata circa tre ore, presenti Vito Crimi e Alfonso Bonafede per il M5S, Nicola Zingaretti e Dario Franceschini per i dem, Roberto Speranza per Leu. Il premier si sarebbe collegato dal suo appartamento privato, in stanza a Palazzo Chigi. A breve dovrebbe salire al Quirinale per riferire al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Ore 16.09. Centrodestra: “Voteremo compatti scostamento bilancio”

“Nonostante le forzature del governo e le continue scorrettezze, nonostante una pretesa autosufficienza che non esiste, il centrodestra non intende privare le famiglie e le aziende italiane degli aiuti necessari in un momento così drammatico: per questa ragione, come annunciato, voterà compatto lo scostamento di bilancio”. È quanto si legge in una nota congiunta del centrodestra diffusa al termine del vertice di oggi.

Ore 16.05. Berlusconi: “Rossi? Non so cosa possono averle promesso”

“Non sentivo la senatrice Rossi da molto tempo ma è stato un fulmine a ciel sereno: una cosa imprevedibile e inaccettabile, che non trova spiegazione. Non so cosa possano averle promesso”. Lo ha detto Silvio Berlusconi, a quanto apprende l’Ansa, nel corso del vertice del centrodestra parlando della decisione di Maria Rosaria Rossi di votare la fiducia al governo

Ore 15.40. Comincini: “Se Iv va a opposizione io non me la sento”

“Voglio che Iv rientri nel perimetro del governo, e mi spenderò anche con altri colleghi per farlo”, dice il senatore di Italia viva Eugenio Comincini a Un giorno da pecora su Rai Radio1. “E’ chiaro – aggiunge – che se poi dall’altra parte non c’è nessuna intenzione di farlo ci sarà da fare una riflessione, ma ora bisogna trovarci con dedizione sforzo, è nell’interesse del Paese”. Poi Comincini ammette: “Se Iv va all’opposizione non me la sento di andarci anche io: farò tutto il possibile per ricucire lo strappo che c’è stato. A quello scenario spero non si arrivi, ci sono diversi colleghi animati dal convincimento che bisogna fare di tutto per ricucire. Dovremmo incontrarci come gruppi domani”.

Ore 14.55. In corso vertice centrodestra alla Camera

Nuovo vertice del centrodestra dopo gli ultimi sviluppi di ieri sera, quando Conte ha incassato 156 sì al Senato. Sono presenti al vertice il leader della Lega Matteo Salvini, Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani, il presidente di Noi per l’Italia Maurizio Lupi e il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa. In collegamento via Zoom Silvio Berlusconi dalla Provenza e il governatore Giovanni Toti dalla Liguria.

Ore 14.20. Sassoli: “Governo italiano risponderà con stabilità a crisi”

“La fiducia è fiducia e abbiamo la certezza che il governo italiano risponderà con stabilità e con responsabilità agli impegni che la crisi richiede”, dice il presidente del parlamento europeo David Sassoli alla conferenza stampa congiunta con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ed il premier portoghese Antonio Costa.

Ore 14.18. Bettini (Pd): “Scelta di Renzi difficilmente superabile”

“Quel che è successo con Renzi è stata una ferita profonda. Nel dibattito parlamentare ha addebitato a Conte una sorta di vulnus della democrazia italiana. Questo è qualcosa di difficilmente superabile”, fa sapere il dirigente del Pd Goffredo Bettini intervistato da  a SkyTg24. “Penso che molti parlamentari Iv si interroghino – prosegue – La stessa posizione dell’astensione è stato un modo per tener unito un gruppo che aveva un malessere e che secondo me non ha condiviso la scelta di mettere in difficoltà il governo”, aggiunge.

Ore 14.16. Bettini (Pd): “Ampliare campo popolare con gamba liberale”

“Il Pd si identifica con le sorti della democrazia e della Repubblica italiana, questa è la nostra forza. La nostra esigenza eèandare oltre la sinistra”, dice il dirigente dem Goffredo Bettini a SkyTg24. “Il Movimento 5 Stelle – prosegue – ha già fatto grandi passi politici in avanti ma anche verso quella che ho chiamato gamba popolare e liberale, che nell’opinione pubblica può arrivare anche al 10-15%. Bisogna ampliare il campo democratico”. Bettini ha poi aggiunto: “Credo possa materializzarsi in modo sincero e serio quella ‘terza gambà della coalizione della quale parlai per primo ad agosto, con un nucleo di persone che sinora non hanno avuto l’intenzione di manifestarsi davanti all’incertezza sulla fiducia. Un nucleo  – conclude – che sia pronto ad essere parte del governo perché crede in una prospettiva politica liberale, riformista, moderata che tenga conto in modo rigoroso della discriminante europeista”.

Ore 14.14. Bettini: “Ora allargare maggioranza o elezioni, Pd non le teme”

“Se durante l’emergenza si allargherà  la maggioranza e si consoliderà il quadro, vorrà dire che potremo fare un patto di legislatura fino alla fine e avere un riassetto del governo. Se questo non accadrà si andrà alle elezioni, noi non abbiamo paura delle elezioni”. A dirlo il dirigente del Pd Goffredo Bettini intervistato da Maria Latella SkyTg24. “Nelle prossime settimane capiremo se ci sono le condizioni per un patto di legislatura”, aggiunge.

Ore 14.13. Ue, von der Leyen sul voto di fiducia: “C’è una crisi mondiale, serve stabilità”

“Voglio ribadire che siamo nel mezzo di una crisi, abbiamo bisogno di stabilità, tutti devono lavorare al massimo per superare la pandemia e la crisi economica”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen rispondendo a chi le chiedeva un commento al voto di fiducia del Parlamento italiano di ieri. “La Commissione è in stretto contatto con il governo italiano, da mesi, per il piano nazionale di Recovery, è un lavoro in corso, tutti questi piani vanno avanti per garantire che si centrino le priorità”, ha aggiunto.

Ore 13:16. Conte convoca vertice di maggioranza a Palazzo Chigi

È iniziato a Palazzo Chigi il vertice di maggioranza convocato dal premier Giuseppe Conte dopo il voto di fiducia in Aula al Senato. All’incontro dovrebbero essere presenti Nicola Zingaretti e Dario Franceschini per il Pd, Vito Crimi e Alfonso Bonafede per il M5s, Roberto Speranza per Leu.

Ore 12:32. Marcucci (Pd): “Maggioranza c’è ma non si governa così”

“La maggioranza esiste ma non pensiamo di poter governare in questa situazione. Ci vuole una riflessione del presidente conte, ci vuole un patto di legislatura chiaro. Dobbiamo dimostrare che questa è una maggioranza che ha idee chiare, in grado di coinvolgere gruppi e singoli parlamentari”. Lo dice il capogruppo Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci a l’Aria che tira su La7.

Ore 11:31. Forza Italia, Tajani: “Se noi oggi determinanti, Conte salga al Colle”

“Se il centrodestra sarà determinante sullo scostamento di bilancio, il governo dovrà trarne le conclusioni e sarebbe doveroso da parte di conte salire al quirinale e presentare il quadro della situazione” afferma Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia.

Ore 11:06. Italia viva, Migliore: “Come opposizione ancora più determinati”
“Non penso che il problema siano le persone ma la mancanza di idee ed è per questo che ci siamo astenuti. La situazione di emergenza nel Paese meritava un tentativo di ripresa del dialogo. Siamo all’opposizione e dall’interno proveremo a migliorare le condizioni del Paese con i provvedimenti sul bilancio e sui ristori. A questo punto saremo ancora più determinati per far valere le nostre idee, a partire dalla giustizia.

Ore 09:46. Landini: “Costruttori vanno cercati nel Paese, Conte ci convochi”

Il ringraziamento del premier al sindacato in aula “l’ho preso come un ringraziamento non tanto ai sindacalisti ma ai lavoratori che il sindacato rappresenta, gli sforzi e i sacrifici li stanno facendo le persone tutti i giorni”, dice il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ospite di Agorà su Rai3, chiedendo che “dopo questa crisi poco comprensibile oggi i costruttori vanno cercati nel Paese e mi aspetto- conclude- che da stamattina il governo convochi le parti sociali perché noi non abbiamo ancora avuto l’occasione di confrontarci sul Recovery fund”.

Ore 09:11. Zingaretti: “Evitato salto nel buio”

“È stato evitato un salto nel buio. Ora dobbiamo ritornare a occuparci dei problemi degli italiani. Affrontare le emergenze, gestire il piano vaccinale, portare avanti il #RecoveryPlan e l’agenda delle cose da fare. Gli italiani non devono essere lasciati soli”, scrive il segretario dem su Twitter.

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