ECONOMIA/SPECIALE CRISI ECONOMICA
Fonte: La StampaL’Istat certifica il calo più forte dal 1990. Affondano le piccole botteghe. Gli italiani in crisi risparmiano anche sul cibo. Niente “effetto Natale”
Non è stato sufficiente neppure il Natale per dare ossigeno ai commercianti. A dicembre 2013 l’indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) diminuisce dello 0,3% rispetto al mese precedente. Nella media del trimestre ottobre-dicembre 2013, l’indice registra una flessione dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti. Secondo i dati diffusi dall’Istat nel confronto con novembre 2013, a dicembre le vendite di prodotti alimentari diminuiscono dello 0,5%, quelle di prodotti non alimentari dello 0,3%. Rispetto a dicembre 2012, l’indice grezzo del totale delle vendite segna una flessione del 2,6%, sintesi – spiega l’istituto di statistica – di diminuzioni del 2,3% per le vendite di prodotti alimentari e del 2,7% per quelle di prodotti non alimentari. L’Istat certifica che si tratta del calo annuale più forte dall’inizio delle serie storiche comparabili, ovvero almeno dal 1990.
Le vendite per forma distributiva evidenziano, nel confronto con il mese di dicembre 2012, una flessione sia per la grande distribuzione (-2,7%), sia per le imprese operanti su piccole superfici (-2,4%). Nell’intero anno 2013 le vendite segnano una diminuzione del 2,1% rispetto all’anno precedente, sintesi di flessioni dell’1,1% per i prodotti alimentari e del 2,7% per i prodotti non alimentari. Analizzando le tabelle dell’Istat si scopre che, nel corso degli ultimi 12 mesi, l’unico settore a incrementare gli affari è quello dei discount, in crescita dell’1,6%. Crollo del 3,7% per i negozi con meno di cinque addetti.