21 Novembre 2024
CSM fabio pinelli 1

CSM fabio pinelli 1

L’avvocato di Morisi e Siri batte il costituzionalista del Pd Roberto Romboli al terzo scrutinio

Alla fine passa Fabio Pinelli, avvocato, indicato dalla Lega. Sarà lui il nuovo vicepresidente del Csm in una consiliatura che si annuncia impegnativa. Pinelli ha battuto, per 17 voti a 14, il costituzionalista pisano Roberto Romboli indicato dal Pd.
Avvocato, nato a Lucca nel 1966, iscritto dal 1997 al Foro di Padova. Tra l’altro, specialista di diritto penale dell’economia, con un’attenzione particolare per i profili indiretti di responsabilità delle imprese per reati commessi dai dipendenti, ha predisposto i modelli organizzativi di numerose aziende. Una conoscenza che ne ha favorito la nomina come componente dell’organismo di vigilanza nella governance di numerose società.
Fino alla nomina a componente del Consiglio Superiore della Magistratura, è stato professore a contratto presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e titolare dell’insegnamento di “Diritto penale dell’ambiente, del lavoro e della sicurezza informatica (Internet e privacy)”. Socio sia di Fondazione Leonardo sia di Italia Decide, dove ha un ruolo di primo piano anche Luciano Violante, a riprova della capacità di intrattenere relazioni trasversali.

L’attività legale
Ha difeso lo spin doctor di Matteo Salvini, Luca Morisi e l’allora sottosegretario della Lega nel Governo Conte 1 Armando Siri, indagato per corruzione e costretto a dimettersi; è avvocato della Regione Veneto nel maxi processo sull’inquinamento idrico diffuso nelle province di Padova, Verona e Vicenza. È anche legale di Paolo Berizzi, il giornalista di Repubblica oggetto di pesanti minacce e diffamazioni. E davanti alla Corte costituzionale rappresenta il Senato nel conflitto con i pm di Firenze titolari dell’indagine Open sulla vicenda delle chat sequestrate che, secondo il fondatore di Italia Viva, non potevano essere utilizzate nell’inchiesta visto che coinvolgevano un parlamentare.

La vittoria di Salvini
Letta con gli occhiali della politica, l’elezione di Pinelli rappresenta un indubbio successo, negli equilibri interni alla maggioranza, per Salvini, frutto anche dello scivolone di Fratelli d’Italia che ha perso per strada il nome sul quale puntare per la carica di vicepresidente: Giuseppe Valentino in un primo momento indicato dal partito di Giorgia Meloni ha dovuto ritirare la candidatura a votazione già in corso in Parlamento, la scorsa settimana, perché risultato indagato a Reggio Calabria in un procedimento penale contro la ‘ndrangheta.

Le tensioni con le toghe
Vista invece dalla parte della magistratura, la vittoria di Pinelli rappresenta il prevalere di una linea, sposata dai moderati di Magistratura Indipendente, favorevole a una figura di vicepresidente non di rottura, in grado di dialogare con un Governo e un ministro che già hanno messo sul tappeto temi delicati, dalle intercettazioni al processo penale, in grado di fare salire le tensioni fra toghe e politica, rinverdendo stagioni passate di forti contrapposizioni. E sullo sfondo la possibile riforma dell’ordinamento giudiziario, con impatto diretto sul funzionamento del Consiglio superiore della magistratura, per la quale è pendente una delega che il ministro della Giustizia Carlo Nordio dovrà decidere se esercitare.

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