22 Novembre 2024

La riunione convocata nel paese del naufragio approva le nuove norme sui flussi con la stretta per gli scafisti. Proteste in piazza del Comune, oltre 40 Ong presentano un esposto in procura

ia libera del Consiglio dei ministri al decreto legge sui migranti. La riunione è stata convocata a Cutro, in provincia di Crotone, luogo dell’ultima tragedia del mare che ha provocato oltre 70 vittime. Il provvedimento, dal titolo “Disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare”, allargherà le maglie per i numeri dell’accoglienza degli stranieri e imprimerà un giro di vite per le sanzioni comminate agli scafisti. Dal provvedimento è stata invece eliminata la norma che mirava ad aumentare la sorveglianza marittima, dando un ruolo maggiore alla Marina militare.

Meloni a Cutro
“Volevamo dare un segnale simbolico e concreto allo stesso tempo. È la prima volta che un Cdm si svolge sul luogo in cui si è consumata una tragedia legata al tema migratorio”. Così la premier Giorgia Meloni durante la conferenza stampa a Cutro. “La presenza dell’intero Cdm a Cutro è un modo per ribadire quanto questo governo sia attento e concentrato su questo dossier”, ha rimarcato la presidente del Consiglio. Qualche ora prima arrivando nel paese calabrese, la premier ha scoperto nel palazzo del Comune una targa in ricordo delle vittime del naufragio di migranti avvenuto lo scorso 26 febbraio. La targa si trova all’ingresso del Municipio di Cutro che ha ospitato la riunione del governo. “Abbiamo licenziato un dl per ribadire che siamo determinanti a sconfiggere la tratta di essere umani responsabile della tragedia di Cutro. Faremo tutto quello che va fatto per combattere questi criminali”, ha aggiunto Meloni.

Nuovo approccio per contrastare gli scafisti
L’obiettivo del governo è “colpire non solamente quei trafficanti che troviamo su quelle barche ma anche quelli che ci sono dietro. Questo cambia completamente l’approccio del governo italiano rispetto a quanto abbiamo visto negli ultimi anni. Andremo a cercare gli scafisti lungo tutto il globo terracqueo, perché vogliamo rompere questa tratta”, ha spiegato la premier Giorgia Meloni ai giornalisti, al termine del Consiglio dei ministri.
In conferenza stampa, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha spiegato che la norma contro gli scafisti “si articola in tre momenti: inasprimento delle pene dell’articolo 12 del Testo unico della legge sull’immigrazione”. “Le pene vengono aumentate in misura consistente”, ma “soprattutto – ha spiegato Nordio -vi è l’introduzione di una nuova fattispecie, che punisce con una pena che va da 20 a 30 anni quando deriva come conseguenza non voluta da parte degli scafisti la morte o la lesione grave o gravissima di più persone”.
“Se la morte o la lesione fosse voluta ci troveremmo davanti a un omicidio volontario – dice – la pena è portata al massimo, cioè a 30 anni”. “La terza novità – ha detto Nordio – è costituita dall’allargamento di giurisdizione penale dello Stato Italiano”. “Se la condotta è diretta a procurare l’ ingresso illegale nel territorio dello Stato – ha concluso il Guardasigilli – il reato è punito secondo la legge italiana, anche quando la morte e le lesioni si verificano fuori dal territorio italiano”.

Un prefetto all’Agenzia per la cybersicurezza
Il Prefetto di Roma, Bruno Frattasi, è stato nominato dal Governo direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Prenderà il posto di Roberto Baldoni, che si era dimesso lunedì scorso. Frattasi, 67 anni, è nato a Napoli. Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Napoli “Federico Il”. Entrato in amministrazione nel 1981, è stato nominato prefetto nel 2005. Numerosi gli incarichi ricoperti, come quello di prefetto di Latina, capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco, capo dell’Ufficio legislativo e capo di gabinetto del ministro dell’Interno. A novembre scorso è diventato prefetto di Roma. Ora il nuovo incarico, che segna l’inizio del ‘dopo Baldoni’, al vertice dell’Acn.
Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, ha anche avviato la procedura per la conferma del professore emerito Gian Carlo Blangiardo a presidente dell’Istituto nazionale di statistica (istat). Lo si legge nel comunicato finale del Consiglio dei ministri.

Le proteste
Ma intanto nel paese calabrese si infiammano le proteste. Uno striscione con la scritta “Non nel nostro nome” e “La Calabria ha un cuore voi no” è stato esposto da un gruppo di manifestanti. Per strada a terra, ci sono dei peluche a indicare i bimbi morti nel naufragio.
In strada, a protestare, i Si Cobas e i collettivi universitari di Cosenza.

L’esposto delle Ong
Presentato un esposto alla Procura di Crotone da parte di oltre 40 associazioni e ong che chiedono di indagare per naufragio e omicidio colposo, rifiuto d’atti d’ufficio, omissione di soccorso dal codice della navigazione e dal codice penale militare. Ong e associazioni ritengono che vada acquisita tutta la documentazione intercorsa tra attori istituzionali, e non, rispetto all’avvistamento, alle ricerche e al soccorso dell’imbarcazione segnalata da Frontex la sera di quel sabato e su qualunque altra segnalazione di pericolo in mare fra il 24 ed il 26 febbraio.

Piantedosi sui migranti ospitati nei Cpr
”Noi contiamo di velocizzare le permanenze. Le persone trattenute nei centri di permanenza temporanea potrebbero uscire in pochissimi giorni se collaborassero per l’identificazione, perché sono luoghi dove la persona è trattenuta in attesa che si completino le procedure di identificazione. Sono luoghi sicuramente non gradevoli, ma se ne può uscire in pochi giorni se la persona collabora”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi rispondendo alle domande dei giornalisti nel corso della conferenza stampa al termine del Cdm a Cutro.

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