19 Settembre 2024

Sono le personalità a cui ha fatto riferimento il presidente del Consiglio, nel discorso con il quale ha chiesto la fiducia dei deputati sul nuovo esecutivo

Nel discorso della prima presidente del Consiglio donna della storia della Repubblica non poteva mancare un passaggio alle figure femminili di riferimento di Giorgia Meloni. E così è stato. «Penso anche, con riverenza, a coloro che hanno costruito con le assi del proprio esempio la scala che oggi consente a me di salire e rompere il pesante tetto di cristallo posto sulle nostre teste», ha affermato la leader di Fratelli d’Italia.

Le 16 donne ricordate da Meloni
Eccole le donne che ha ricordato Meloni. Sono 16. «Donne che hanno osato, per impeto, per ragione, o per amore – ha spiegato Meloni -. Come Cristina (Trivulzio di Belgioioso), elegante organizzatrice di salotti e barricate. O come Rosalie (Montmasson), testarda al punto da partire con i Mille che fecero l’Italia. Come Alfonsina (Strada) che pedalò forte contro il vento del pregiudizio. Come Maria (Montessori) o Grazia (Deledda) che con il loro esempio spalancarono i cancelli dell’istruzione alle bambine di tutto il Paese. Eppoi Tina (Anselmi), Nilde (Jotti), Rita (Levi Montalcini), Oriana (Fallaci), Ilaria (Alpi), Mariagrazia (Cutuli), Fabiola (Giannotti), Marta (Cartabia), Elisabetta (Casellati), Samantha (Cristoforetti), Chiara (Corbella Petrillo). Grazie! Grazie per aver dimostrato il valore delledonne italiane, come spero di riuscire a fare anche io», ha concluso la neo premier.

Cristina Trivulzio di Belgioso
Nasce a Milano nel 1808, vive nel pieno del Risorgimento italiano, ha contatti con tutti i maggiori protagonisti dell’epoca e sovvenziona insurrezioni. Nel 1838 ha una figlia e si separa molto presto dal marito Belgiojoso. Organizza un battaglione a Napoli per contribuire alle Cinque Giornate di Milano, dirige gli ospedali a Roma durante gli scontri del 1849, ha contatti con Carlo Alberto e con Napoleone III; presiede salotti a Parigi con ospiti illustri.

Rosalie Montmasson
Nasce nel 1823 a Saint- Jorioz, nell’Alta Savoia, conosce il patriota Francesco Crispi, allora in esilio nel capoluogo piemontese. Dopo i moti milanesi del 1853 il governo piemontese decide di espellere gli esuli di tendenze repubblicane, così all’alba del 14 marzo Crispi parte per Genova e, una settimana più tardi, salpa per Malta. Nonostante abbia raccomandato a Rosalie di riparare dai parenti, la donna lo raggiunge il 25 maggio. Accetta l’incarico di trasmettere notizie, ordini e istruzioni di Mazzini ai suoi affiliati in Francia e altrove. Travestita da contadina, riesce con non pochi espedienti a superare i controlli dei gendarmi e dei doganieri. Collabora alla preparazione dello sbarco in Sicilia. A Marsala, a Palermo e a Calatafimi rischia la vita: imbraccia le armi e soccorre i feriti sotto il fuoco nemico.

Alfonsina Strada
Alfonsina Strada è stata la pioniera del ciclismo femminile italiano. Nasce nel 1891 a Castelfranco Emilia. È la prima donna a competere in gare maschili come il Giro di Lombardia e il Giro d’Italia.

Maria Montessori
Maria Tecla Artemisia Montessori nasce a Chiaravalle (AN) il 31 agosto 1870. Nella sua vita svolge attività di educatrice, pedagogista, medico, neuropsichiatra infantile, filosofa e scienziata italiana. È una tra le prime donne a laurearsi nella facoltà di medicina.
Diviene famosa nel mondo grazie al famoso metodo educativo per bambini che prende il suo nome, ovvero il “Metodo Montessori”. Alla base del suo metodo, la Montessori sostiene fermamente che il bambino ha bisogno di “libertà“. La libertà è necessaria al bambino per poter sviluppare la sua creatività, che già ha innata per natura, ma viene repressa dalle regole della società e dai continui interventi degli adulti. Da questa libertà nasce la sua responsabilità che ne porta la disciplina.

Grazia Deledda
Nasce a Nuoro nel 1871, scrittrice, è la seconda donna dopo la svedese Selma Lagerlöf a vincere il Premio Nobel per la letteratura, nel 1926. Motivazione: «per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano».

Tina Anselmi
Nasce a Castelfranco veneto nel 1927. Da giovane prende parte attiva alla Resistenza. Laureata in lettere insegna nelle scuole elementari; opera nel sindacato; nel movimento femminile della Democrazia Cristiana. Iin Parlamento è deputata per sei legislature, è ministro della Sanità, e ministro del Lavoro. Si deve a lei la legge sulle pari opportunità.

Nilde Iotti
Combattente della resistenza durante la seconda guerra mondiale, Leonilde “Nilde” Iotti è una figura di primo piano del partito comunista italiano (PCI) che si è battuta per i diritti delle donne. Una volta terminata la seconda guerra mondiale, è una delle principali organizzatrici dell’Unione delle donne italiane, organizzazione controllata dal PCI. Grazie al suffragio femminile istituito nel 1945, Iotti riceve il sostegno elettorale di molte donne italiane. Eletta nel 1946 all’Assemblea costituente, le viene affidato il compito di redigere la sezione dedicata alla politica familiare della nuova Costituzione repubblicana. Si batte energicamente per i diritti delle donne durante tutta la sua carriera politica, sostenendo e promuovendo con successo l’introduzione di leggi sul di divorzio e l’aborto in Italia, che rappresentavano assolute priorità per il movimento delle donne. È la prima donna nella storia dell’Italia repubblicana a ricoprire la terza carica dello Stato, la presidenza della Camera dei deputati, incarico che detenne dal 20 giugno 1979 al 22 aprile 1992.

Rita Levi Montalcini
Nasce nel 1909 a Torino. Neurologa, negli anni cinquanta, con le sue ricerche, scopre il fattore di accrescimento della fibra nervosa (nella fattispecie della struttura assonale). Per questo nel 1986 ottiene il premio Nobel per la fisiologia o la medicina, unica donna italiana a vincere un Nobel scientifico.

Oriana Fallaci
Nasce a Firenze nel 1929. Giornalista e scrittrice, nel 1967 è la prima corrispondente di guerra donna. Lavora per L’Europeo, raggiunge il Vietnam 12 volte in 7 anni. In seguito agli attentati dell’11 settembre 2001 a New York, assume una posizione critica nei confronto dell’Islam. In seguito critica i soldati statunitensi responsabili delle torture nella prigione di Abu Ghraib.

Ilaria Alpi
Nasce a Roma nel 1961. Giornalista e fotoreporter, nel marzo del 1994 è assassinata a Mogadiscio, dove lavora come inviata per il TG3, insieme al suo cineoperatore Miran Hrovatin.

Mariagrazia Cutuli
Nasce a Catania nel 1962. Giornalista, nel 2001 viene uccisa in Afghanistan, mentre percorre la strada che da Jalalabad porta a Kabul. Con lei perdono la vita l’inviato di El Mundo Julio Fuentes e due corrispondenti dell’agenzia Reuters, l’australiano Harry Burton e l’afghano Azizullah Haidari.

Fabiola Giannotti
Nasce a Roma nel 1960. È una fisica italiana, dal gennaio 2016 direttrice generale del CERN di Ginevra.

Marta Cartabia
Nasce a San Giorgio su Legnano nel 1963. Giurista, dal 13 settembre 2011 al 13 settembre 2020 è giudice della Corte costituzionale, della quale dall’11 dicembre 2019 è anche Presidente, diventando la prima donna a ricoprire la carica. È ministra della giustizia nel governo Draghi (2021-2022).

Elisabetta Casellati
Nasce a Rovigo nel 1946, aderisce a Forza Italia fin dalla sua fondazione. Dal 24 marzo 2018 al 12 ottobre 2022 è presidente del Senato. Dal 22 ottobre 2022 è ministro per le riforme istituzionali nel Governo Meloni.

Samantha Cristoforetti
Nasce a Milano il 26 aprile 1977. Astronauta, è la prima donna italiana a far parte degli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea e la prima donna europea comandante della Stazione spaziale internazionale.

Chiara Corbella Petrillo
Nasce a Roma il 9 gennaio del 1984, Il 2 agosto 2002, di passaggio per Medjugorje, conosce Enrico Petrillo, ventitreenne, fisioterapista. Se ne innamora. Il matrimonio è celebrato il 21 settembre 2008. Chiara ed Enrico hanno tre bambini: Maria Grazia Letizia, che nasce priva della scatola cranica, Davide Giovanni, vissuto come la sorella per pochi minuti a causa di una malformazione agli arti inferiori, e Francesco. Proprio a una settimana dalla scoperta della terza gravidanza, Chiara sente una lesione sulla lingua: è l’indizio di un carcinoma. Sceglie quindi di rimandare tutte le cure che potrebbero nuocere al bambino, puntando a farlo nascere in maniera naturale. Solo dopo la nascita di Francesco riprende le terapie. Muore il 13 giugno 2012, a ventotto anni. Nel 2018 è proclamata serva di Dio dalla chiesa cattolica.

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