Sono 19 i capi di Governo che hanno rappresentato l’Italia al G7 prima di Giorgia Meloni. Primatista di presenze è Silvio Berlusconi a quota 10
In origine fu il castello di Rambouillet: la suggestiva sede di rappresentanza dell’Eliseo dove Valéry Giscard d’Estaing, nel 1975, invitò i leader di Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Italia e Giappone per discutere informalmente dei principali dossier internazionali, in una fase in cui il mondo occidentale pagava le conseguenze dirompenti della crisi petrolifera.
Il formato agile, la vivacità e la franchezza del dibattito, l’importanza simbolica delle dichiarazioni finali valsero il successo dell’evento: il Presidente degli Stati Uniti, Gerald Ford, volle replicare lo “spirito di Rambouillet” l’anno successivo a Portorico, allargando l’invito al Canada. Nacque così il G7, che diventò poi G8 per quasi 20 anni con l’ingresso della Russia, espulsa poi nel 2014 a causa dell’invasione della Crimea.
Negli ultimi anni molti osservatori internazionali hanno iniziato a sostenere che il foro abbia perso la sua forza politica originaria, a vantaggio del G20, che include le economie emergenti. Del resto, nel 1980 il Gruppo dei Sette rappresentava il 50% del Pil mondiale, oggi poco meno del 30 per cento (dati Fmi). Ma ci sono esperti autorevoli che argomentano che questo foro non sia affatto antiquato o anacronistico. Come lo statunitense Cristopher Johnstone, già direttore per l’Asia Orientale del National Security Council: «Tra le vicende scaturite dalle conseguenze della guerra in Ucraina – ha osservato in un’intervista alla Nikkei Asian Review – c’è stata la rivitalizzazione del G7. Solo alcuni anni fa c’era la sensazione, certamente a Washington negli anni di Obama, che il G7 fosse un forum obsoleto, non più utile. E tutti erano concentrati sul G20 (…) La tendenza è stata completamente invertita. Il G7 è riemerso come forum critico al di fuori della Nato per coordinare le sanzioni alla Russia, gli aiuti all’Ucraina e ogni risposta di politica energetica».
Ecco alcuni numeri per riassumere la storia del Gruppo dei Sette, che da venerdì a Hiroshima celebrerà la 49esima edizione.
Le donne che hanno preso parte al G7 come capo di Stato o di Governo prima di Giorgia Meloni: Margaret Thatcher (dal 1979 al 1990), la canadese Kim Campbell nel 1993, Angela Merkel (dal 2006 al 2021), Theresa May (2017 e 2018). Altra leader donna a prendere parte ai vertici è la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.
Diciannove
Sono 19 i capi di Governo che hanno rappresentato l’Italia al G7 prima di Giorgia Meloni. Primatista di presenze è Silvio Berlusconi a quota 10 (1994, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2008, 2009, 2010, 2011), seguito a 5 da Giulio Andreotti (1977, 1978, 1979, 1990, 1991) e Romano Prodi (1996, 1997, 1998, 2006, 2007). Tre le partecipazioni di Bettino Craxi (1984, 1985, 1986) e Matteo Renzi (2014, 2015, 2016). Seguono: Aldo Moro (1975, 1976), Giovanni Spadolini (1981, 1982), Amintore Fanfani (1983, 1987), Ciriaco De Mita (1988, 1989), Giuliano Amato (1992, 2000), Giuseppe Conte (2018, 2019: sarebbe a quota 3 se Camp David 2020 non fosse stato cancellato per il Covid) e Mario Draghi (2021, 2022). Hanno rappresentato l’Italia in una sola edizione del summit: Francesco Cossiga (1980), Carlo Azeglio Ciampi (1993), Lamberto Dini (1995), Massimo D’Alema (1999), Mario Monti (2012), Enrico Letta (2013) e Paolo Gentiloni (2017).
L’Italia non è comunque il Paese che ha avuto la più ampia rotazione di leader: il Giappone è stato infatti rappresentato da 22 primi ministri diversi. Viceversa, i Paesi che hanno cambiato meno sono la Germania, che dal 1975 è stata rappresentata solo da 5 Cancellieri e la Francia, con 6 presidenti. A seguire, il Canada con 8, gli Stati Uniti con 9 e il Regno Unito (10 con Rishi Sunak).
Due
I leader debuttanti a Hiroshima: Giorgia Meloni e Rishi Sunak
Sei
Le edizioni precedentemente ospitate dal Giappone: 1979 (Tokyo), 1986 (Tokyo), 1993 (Tokyo), 2000 (Nago), 2008 (Toyako), 2016 (Shima).
Diciotto
Le edizioni che si sono tenute in un formato diverso dal G7. La prima, Rambouillet 1975, era stato un vertice a 6, senza il Canada. Dal 1997 al 2013 il foro era stato allargato alla Russia e rinominato G8. A causa dell’annessione della Crimea, nel 2014 Mosca è stata espulsa dal consesso.
1977
La prima edizione aperta anche i vertici comunitari: a Londra l’Ue era rappresentata dal presidente della Commissione, il britannico Roy Jenkins.
1996
A Lione, la 22esima edizione, vede il debutto degli ‘invitati’: la Russia, il Fondo monetario internazionale, le Nazioni Unite, la Banca Mondiale, l’Organizzazione mondiale del commercio. Quest’anno in Giappone sono attesi 9 Paesi ospiti e 7 organizzazioni internazionali.
2024
L’anno in cui l’Italia ospiterà per la settima volta il summit. La sede non è stata ancora annunciata. Nelle precedenti occasioni erano state scelte: Venezia (1980 e 1987), Napoli (1994), Genova (2001), L’Aquila (2009), Taormina (2017).