19 Settembre 2024

Gerusalemme e Palestina, Israele e Hamas, un breviario per comprendere le parole del conflitto

Crimine di guerra
I crimini di guerra sono violazioni gravi del diritto internazionale dei conflitti armati. In linea di principio i crimini di guerra possono essere commessi sia da combattenti che da civili e convenzionalmente sono distinti in quattro gruppi: crimini contro persone protette, crimini contro beni protetti, crimini connessi all’impiego di metodi di combattimento vietati e crimini relativi all’uso di mezzi di combattimento proibiti. I crimini contro persone protette, sia nei conflitti internazionali che nei conflitti interni, comprendono tra l’altro: l’attacco deliberato contro la popolazione civile o singoli civili che non partecipino direttamente alle ostilità, l’uccisione e la tortura di prigionieri di guerra, il reclutamento di bambini soldato e l’attacco deliberato contro il personale di una missione di assistenza umanitaria o di peacekeeping.

Gerusalemme
È stata proclamata da Israele propria capitale unita e indivisibile nel 1980, sebbene tale status non sia universalmente riconosciuto in sede internazionale. Considerata “città santa” da ebrei, cristiani e musulmani, Gerusalemme è composta da una parte antica, a est, circondata da mura che racchiudono luoghi sacri cristiani, e da una più moderna, a ovest. Dopo la guerra del giugno 1967, che estese il controllo di Tel Aviv all’intera Cisgiordania, fu riunificata sotto la sovranità israeliana e nel 1980 l’annessione fu sancita da una «legge fondamentale» che la proclamò «capitale unita e indivisibile» dello Stato di Israele. Censurando tale legge, nel 1980, il Consiglio di sicurezza dell’Onu invitò gli Stati a stabilire a Tel Aviv le proprie rappresentanze diplomatiche.

Hamas
Sigla di Ḥaraka al-muqāwama al-islāmiyya, “Movimento della resistenza islamica”, è un’organizzazione estremista politico-religiosa palestinese fondata nel 1987 con l’obiettivo di liberare la Palestina dalla presenza israeliana e costruirvi uno Stato islamico. Sorta come filiazione del movimento della Fratellanza musulmana e presente soprattutto nella Striscia di Gaza, è responsabile di numerosi attentati terroristici contro civili e militari israeliani e ha avuto un ruolo chiave nella crescita del radicalismo fondamentalista. Hamas è il movimento politico che controlla dal 2006 la Striscia di Gaza ed è considerata un’organizzazione terroristica da Israele, Stati Uniti, Unione Europea, Canada, Egitto e Giappone.

Hezbollah
Partito politico libanese, si traduce letteralmente con “Partito di Dio”. Venne fondato nel 1982 dopo l’invasione israeliana del Libano e inglobando gruppi di resistenza come la Jihad islamica. La fonte di ispirazione era la rivoluzione degli ayatollah iraniani, anche loro sciiti: il gruppo ha sempre ricevuto assistenza e addestramento dalla Repubblica islamica di Teheran. Hezbollah è stata inserita dal 1997 nella lista statunitense delle organizzazioni terroristiche straniere, mentre nel 2013 l’Unione Europea ha identificato come terroristica soltanto la sua ala militare.

Intifada
Rivolta popolare sviluppatasi nel dicembre 1987 nei territori palestinesi occupati da Israele nel 1967. Estesa da Gaza alla Cisgiordania, fu caratterizzata da scioperi, dimostrazioni, scontri con le forze occupanti e azioni di disobbedienza civile. Dal settembre 2000 iniziò la seconda Intifada, detta anche di al-Aqṣā (dal nome della moschea di Gerusalemme Est, terzo luogo santo dell’islam, dove ebbe inizio la sollevazione). La protesta, dilagata a Gaza e in Cisgiordania, si trasformò in rivolta contro l’occupazione israeliana e per l’indipendenza della Palestina. A differenza della prima, nell’Intifada di al-Aqṣā ci fu un largo impiego delle armi da fuoco e il ricorso ad attentati e attacchi suicidi contro obiettivi civili e militari, con molti morti tra la popolazione israeliana.

Israele
Lo Stato di Israele è stato fondato il 14 maggio 1948 con una decisione del movimento sionista che aveva accettato il progetto di spartizione territoriale proposto dalle Nazioni Unite, rifiutato invece dagli stati arabi e dai palestinesi. La lunga serie di guerre con i vicini arabi e il conflitto “a bassa intensità” con vari attori palestinesi rendono ancora oggi incerti i confini dello stato israeliano. Il territorio riconosciuto a livello internazionale come israeliano, ossia quello contenuto entro le linee del cessate il fuoco del 1949 – la “linea verde” – ha due nuclei più consistenti a nord (la Galilea e la costa) e a sud (la Giudea meridionale e il deserto del Negev), collegati da una fascia costiera che si restringe nella zona a nord di Tel Aviv fino a circa 20 km, e si spinge con un cuneo a Gerusalemme.

Jihad
Nel linguaggio religioso islamico è la “guerra santa” contro gli infedeli per l’espansione della comunità e la sua difesa: la jihad è un dovere collettivo, ma in base alle decisioni del capo della comunità può divenire un obbligo. Nella sua lettura meno aggressiva, il termine arabo che può essere tradotto come “sforzo sulla via di Dio”, come impegno di automiglioramento del credente di natura intellettuale, rivolto ad esempio allo studio e alla comprensione dei testi sacri o del diritto.

Kibbutz
Sono le comunità agricole a gestione collettiva nate in Palestina in seguito alla colonizzazione e sempre più diffuse nello stato di Israele. Il termine si riferisce al terreno su cui ciascuna comunità è stanziata e l’insieme dei beni, degli edifici e delle strutture che ne fanno parte.

Mossad
È il servizio segreto israeliano istituito ufficialmente nel 1949 con funzioni di spionaggio e controspionaggio e attivo soprattutto all’estero, mentre lo Shin Beth si occupa della sicurezza interna. I vertici del Mossad, che è celebre per la sua efficienza informativa e operativa, rispondono direttamente al primo ministro.

Palestina
Come spiega la Treccani, «la vaghezza dei confini deriva dal fatto che la Palestina è difficilmente definibile come regione naturale: per un verso essa è parte di un più vasto complesso regionale siriaco-palestinese; per altro verso è un insieme di aree distinte per caratteri morfologici e climatici. Piuttosto, essa è una regione storico-antropica, e come tale ha subito variazioni di ampiezza nel corso del tempo a causa delle alterne fasi di avanzata e di regresso dell’insediamento lungo i margini desertici e delle complesse vicende politiche del territorio». Sul piano politico il territorio palestinese comprende lo stato d’Israele e i territori che a seguito degli accordi israelo-palestinesi siglati tra il 1993 e il 2000 sono legalmente soggetti all’Autorità Nazionale Palestinese (ANP, istituzione appositamente creata in applicazione degli accordi di Oslo). I territori amministrati dall’ANP sono la Striscia di Gaza e alcune aree della Cisgiordania, tra cui le città di Gerico, Hebron, Nablus e Betlemme.

Striscia di Gaza
Gaza è un piccolo territorio palestinese autonomo, passato sotto l’occupazione israeliana insieme alla Cisgiordania e a Gerusalemme Est, dopo la guerra arabo-israeliana del 1967. Alla fine del 2022 vivevano nella Striscia di Gaza 2.375,259 persone. Le bambine e i bambini rappresentano il 47% dei due milioni di abitanti: è una delle zone più densamente popolate del mondo. Confinante con Israele ed Egitto sulla costa mediterranea, la Striscia di Gaza è circa 365 kmq. Il blocco israeliano della Striscia di Gaza è in vigore dal giugno 2007, quando Israele impose un blocco ermetico terrestre, marittimo e aereo sull’area. Israele controlla lo spazio aereo e le acque territoriali di Gaza, nonché due dei tre valichi di frontiera, il terzo è controllato dall’Egitto.
Il movimento delle persone dentro e fuori la Striscia di Gaza avviene attraverso il valico di Beit Hanoun – noto agli israeliani come Erez – con Israele e il valico di Rafah con l’Egitto. Sia Israele che l’Egitto hanno mantenuto negli anni i loro confini in gran parte chiusi. Israele consente il passaggio attraverso il valico di Beit Hanoun solo in «casi umanitari eccezionali, con particolare attenzione ai casi medici urgenti». Israele sostiene che la sua occupazione di Gaza è cessata da quando ha ritirato le sue truppe e i suoi coloni dal territorio, ma il diritto internazionale considera Gaza un territorio occupato poiché Israele ha il pieno controllo dello spazio. Il blocco, in particolare, viola l’articolo 33 della Quarta Convenzione di Ginevra, che vieta le punizioni collettive che impediscono la realizzazione di un’ampia gamma di diritti umani. Dall’ascesa al potere di Hamas nel 2007, Israele ha intensificato il suo assedio.

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