19 Settembre 2024

La premier: avanti con la lotta alla barbarie. La segretaria pd: ora una norma su rispetto e affettività

«L’amore vero non fa mai del male, solo una concezione malata del rapporto tra uomo e donna può farlo», ha detto la premier Giorgia Meloni, come tutti ieri emotivamente toccata dal dramma di Giulia. Meloni ha garantito l’impegno del governo a «proseguire la lotta contro la barbarie», con l’approvazione della legge che rafforza le misure a tutela delle donne in pericolo, ricordando l’aumento dei fondi per il piano anti-violenza.
La segretaria dem Elly Schlein, però, chiede di più a Giorgia Meloni. «Io ci sono, insieme per un passo avanti del Paese su questo», ha detto a Mezz’ora in più su Rai 3. Ma dopo ha aggiunto: «Se vogliamo sradicare per davvero questa tossica cultura patriarcale bisogna partire prima che si radichi nei maschi: approviamo subito una legge che introduca l’educazione al rispetto all’affettività in ogni ciclo scolastico. Ancora non ho avuto risposte, ma noi ci siamo. La prevenzione, però, passa anche dall’emancipazione, con l’aumento del salario minimo, e la regolamentazione del part time».
Meloni, sia pure indirettamente, ha risposto: «È già pronta una campagna di sensibilizzazione nelle scuole». Anche il leader del M5s Giuseppe Conte ha incalzato la premier sull’educazione affettiva e ha ricordato quel voto di maggio: «Si votava per l’adozione della Convenzione di Istanbul al Parlamento europeo e FdI e Lega si sono astenuti». La convenzione di Istanbul è il primo trattato internazionale legalmente vincolante sulla prevenzione e la lotta alla violenza di genere, firmata nel 2011 in Turchia.
È stata una giornata quella di ieri, con la cattura dell’assassino di Giulia, che ha attraversato anche tutto il mondo della politica, e che ha spinto il vicepremier Antonio Tajani ha dichiarare: «Come uomo chiedo scusa a tutte le donne, a cominciare da mia moglie e da mia figlia per quello che fanno gli uomini».
La legge che rafforza le misure contro gli uomini violenti sarà mercoledì al Senato. A settembre ha già avuto il via libera della Camera. Con un’orribile coincidenza: il disegno di legge del governo è nato sotto la spinta emotiva di un’altra Giulia, Giulia Tramontano, uccisa quand’era incinta di sette mesi . Meloni ha spiegato: «Il nostro disegno di legge prevede una maggiore prevenzione (ammonimento, braccialetto elettronico, distanza minima di avvicinamento, ndr) l’arresto anche in “flagranza differita” e i tempi stringenti (20 giorni) perché i magistrati valutino il rischio e applicazione delle misure cautelari».
Sono aumentati i fondi per i centri anti violenza: sono passati dai 35 milioni nel 2022, ai 55 milioni per il 2024. In più 9 milioni voluti dalla ministra Eugenia Roccella per le donne che fuggono dalla violenza domestica.
C’è poi il caso sollevato dal leader dei Verdi Angelo Bonelli che ha criticato Simonetta Matone, Lega, ospite ieri di Domenica in: «Ha detto che i colpevoli di femminicidio, che ha conosciuto nel suo lavoro, avevano sempre modelli materni diseducativi e non mamme normali. È grave, porterò la questione in commissione di vigilanza Rai».

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