25 Novembre 2024

Fonte: La Stampa

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Parte la selezione per i direttori di complessi museali e siti archeologici pubblici italiani

Non solo Uffizi, Brera, Reggia di Caserta. A quasi un anno di distanza dal lancio dei primi musei statali autonomi, e non senza qualche mai sopita polemica, sono in arrivo altri nove direttori manager per altrettanti tra complessi museali e siti archeologici pubblici italiani, da Ostia antica a Ercolano, dal Museo etrusco di Villa Giulia a Roma al maestoso Complesso Monumentale della Pilotta a Parma, passando per il neonato Parco dell’Appia Antica a Roma e quello altrettanto nuovo dei Campi Flegrei a Napoli, Villa Adriana e Villa d’Este a Tivoli, il Castello di Miramare con il suo Parco, il complesso di Musei delle Civiltà a Roma.
Nove «gioielli del patrimonio» come li definisce il ministro della cultura Franceschini per i quali si apre oggi un concorso internazionale. Un decimo museo, il Nazionale Archeologico di Palazzo Massimo a Roma, avrà invece la stessa autonomia degli altri, ma un direttore scelto all’interno del ministero.
Online da questa mattina sul sito del Mibact, il bando di concorso per i nuovi super direttori ha le stesse caratteristiche dei precedenti. E come gli altri verrà pubblicato a breve sull’Economist. I termini per la registrazione scadono a mezzogiorno del 20 luglio e la selezione si concluderà entro la fine dell’anno. Per il resto le modalità sono le stesse di un anno fa: ci sarà una commissione di 5 membri scelti tra «esperti di chiara fama nel settore del patrimonio culturale» (verrà costituita entro il 31 luglio) e le procedure di selezione, viene sottolineato, «saranno molto rigide e rigorose». Franceschini, che tante volte in questi mesi è tornato a difendere la sua riforma («Una cosa veramente di sinistra» ha rivendicato fa rispondendo alle critiche di Salvatore Settis) è convinto: «su questo nuovo bando c’è l’interesse di tutta la comunità scientifica mondiale», assicura. E i nuovi dirigenti verranno selezionati «tra i massimi esperti in materia di gestione museale».
Con l’autonomia, i dieci musei (anche Palazzo Massimo ) dovranno dotarsi di uno statuto e gestire un bilancio autonomo. Ai direttori manager viene chiesto di gestire l’intera macchina, occupandosi di tutto, dalla ricerca al progetto delle mostre, dai prestiti delle opere fino agli orari di apertura e ai prezzi dei biglietti. Compiti e responsabilità per le quali è previsto che siano supportati da un Cda e un Comitato Scientifico di 5 membri ciascuno, entrambi presieduti dallo stesso direttore e composti da esperti «di chiara fama nel settore del patrimonio culturale».
Intanto per i musei statali continua il trend positivo. Dopo il boom di visitatori registrato complessivamente nel 2015, il 2016 è partito più che bene: nel primo quadrimestre 2016 – secondo dati Mibact – i visitatori sono cresciuti del 9,1% rispetto allo stesso quadrimestre di un anno fa, in termini assoluti oltre 1 milione di persone in più. E l’incremento più forte (+14,2%) si è registrato tra i visitatori paganti. Crescono, del 16% pure gli incassi. In termini assoluti 5 milioni e 600 mila euro in più.

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