19 Settembre 2024
Elezioni comunali

Elezioni comunali

Il focus sarà sui 26 capoluoghi di provincia (a partire da due città simbolo, Verona e Parma), e più in particolare sui 4 capoluoghi di Regione Genova, L’Aquila, Catanzaro e Palermo

Le elezioni amministrative 2022 entrano nel vivo: da venerdì 13 maggio a sabato 14 maggio i partiti dovranno ufficializzare le candidature a sindaco e le coalizioni che li sostengono. Al voto per le comunali il 12 giugno andranno circa 950 enti, per quasi 9 milioni di elettori. Ma il focus sarà sui 26 capoluoghi di provincia (a partire da due città simbolo, Verona e Parma), e più in particolare sui 4 capoluoghi di Regione Genova, L’Aquila, Catanzaro e Palermo.

Il centrodestra rischia di più
A rischiare di più è il centrodestra, visto che la coalizione controlla 18 su 26 giunte uscenti nei capoluoghi di Provincia chiamati al voto (3 sindaci sono della Lega, 3 di Fratelli d’Italia, 6 di Forza Italia, 4 indipendenti di centrodestra, uno di Coraggio Italia e uno di Cambiamo). Mentre il centrosinistra controlla 5 amministrazioni uscenti (3 del Pd e 2 indipendenti di centrosinistra). Tre comuni infine vengono da giunte sostenute da Liste civiche. Ecco tutti i capoluoghi di Provincia al voto: Alessandria, Asti, Barletta, Belluno, Catanzaro, Como, Cuneo, Frosinone, Genova, Gorizia, L’Aquila, La Spezia, Lodi, Lucca, Messina, Monza, Oristano, Padova, Palermo, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Taranto, Verona e Viterbo.
Il centrodestra si presenta unito attorno alla riconferma del civico Marco Bucci (che cinque anni fa fu voluto fortemente da leader leghista Matteo Salvini). Nelle liste che sostengono Bucci ci saranno anche esponenti di Azione e di Italia Viva, sebbene sia il partito di Carlo Calenda che quello di Matteo Renzi non partecipino con la propria lista. Il centrosinistra ha visto Pd e M5S accordarsi sulla candidatura dell’avvocato Ariel Dello Strologo.

Palermo
Il centrosinistra ha individuato chi proverà a prendere il posto del sindaco uscente Pd Leoluca Orlando: Franco Miceli si candida a sindaco, presidente dell’Ordine nazionale degli Architetti, che ha l’appoggio di Pd, M5S e sinistra. Ma non ci sarà né Azione di Carlo Calenda (che sostiene il suo Fabrizio Ferrandelli) né Italia Viva, che nonostante il no di Matteo Renzi appoggerò il candidato del centrodestra. Nel centrodestra, il durissimo scontro si è concluso con Lega e Fi che hanno deciso di appoggiare Roberto Lagalla, il candidato già sostenuto da Udc e Italia Viva e a cui aveva dato il suo sì anche fratelli d’Italia.

L’Aquila
Il centrosinistra è alla ricerca di riconquistare il Comune dopo la sconfitta nel giugno 2017: il centrodestra sarà guidato dal sindaco e ricandidato Pierluigi Biondi, di Fdi. Alla fine lo stallo nel centrosinistra si è concluso con il via libera alla deputata del Pd Stefania Pezzopane, che ha ottenuto il sostegno anche di M5s e di Italia Viva. Ma non di Azione, che ha deciso di sostenere il consigliere regionale civico Americo Di Benedetto.

Catanzaro
Con Sergio Abramo (passato da Forza Italia a Coraggio Italia) non più ricandidabile, il centrodestra si è diviso, con Forza Italia e Lega che hanno appoggiato professor Valerio Donato, già sostenuto anche da Italia Viva. Fratelli d’Italia ha deciso in extremis di convergere sulla sua deputata calabrese wanda Ferro.Il centrosinistra ha trovato la quadra attorno a Nicola Fiorita, docente universitario e leader del movimento civico «Cambiavento»,con il consenso anche del M5S. Ma non di Azione, che sostiene Antonello Talerico.

Verona
Il centrosinistra punta a espugnare la roccaforte della Lega con Damiano Tommasi, ex centrocampista della Roma del terzo scudetto: avrà l’appoggio del Pd, del M5S e di Azione. Ma non di Italia viva, che sosterrà Flavio Tosi insieme a Forza Italia. Sfiderà il sindaco uscente, Federico Sboarina sostenuto dal Carroccio e dai meloniani (eletto con la Lega è poi passato a Fdi).

Parma
Parma viene da due mandati dell’ex sindaco M5S Federico Pizzarotti, che dopo aver lasciato i grillini con la sua formazione Italia in Comune si è avvicinato al Pd: i seguaci di Pizzarotti sosterranno insieme al Pd e alla sinistra, ma senza i pentastellati (che non presenteranno neanche la propria lista), l’assessore alla Cultura Michele Guerra, esperto di cinema e professore all’Università di Parma e sostenuto anche da Italia Viva (ma non da Azione, che presenta il suo Dario Costi. Il centrodestra si spacca: Lega e Forza Italia sostengono l’ex sindaco Pietro Vignali. Fratelli d’Italia ha deciso di puntare su Priamo Bocchi.

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