19 Settembre 2024

Fonte: La Stampa

L’analisi dell’Istituto Cattaneo: nei programmi elettorali solo il 20% di politiche realizzabili. Sui contenuti il Movimento 5 Stelle è più vicino a Forza Italia che al Pd o a Liberi e uguali

Sono solo parole. O, se preferite, «enunciazioni generali di principio» . A meno di un mese dal voto del 4 marzo a certificarlo è l’Istituto Cattaneo che ha fatto un raffronto tra le proposte di partiti e schieramenti. Il 75 per cento di quanto si legge nei programmi elettorali sono costituiti da «affermazioni di principio», mentre solo il 25 per cento dei programmi contiene «proposte politiche specifiche e verificabili, la cui concreta implementazione è controllabile ex post dagli elettori». Lo studio, utilizzando un programma di ricerca internazionale, ha codificato i programmi di Civica Popolare, M5s, Centrodestra (Fi e Nci), Pd, Insieme, Lega, LeU, FdI, +Europa, Potere al Popolo e Casapound.
Come fanno notare i ricercatori dell’Istituto Cattaneo, il partito con più proposte politiche chiare e verificabili, è CasaPound. «Questo risultato è dovuto però principalmente al carattere molto schematico (e piuttosto corto, rispetto agli altri) del programma. Ciò non significa che le proposte politiche di Casapound (tra le quali rientrano l’uscita dall’Unione europea e la nazionalizzazione della Banca d’Italia) siano quelle più realizzabili. Vuol dire soltanto che possono essere esposte e sottoposte al vaglio degli elettori con maggiore facilità e chiarezza».

Le sette politiche-chiave
Per quanto riguardo il contenuto il gruppo di politiche che ritorna con maggiore frequenza nei testi programmatici dei partiti è quello concernente il welfare e l’istruzione, che rappresenta quasi il 25% del totale. È significativa, invece, la bassa frequenza delle tematiche europee, ultima posizione al 10.4%. «Un dato che nel caso della coalizione di centrodestra potrebbe segnalare la decisione di non concentrare eccessivamente l’attenzione su questioni che potrebbero creare tensioni all’interno dell’alleanza pre-elettorale», spiegano i ricercatori.

Le possibili alleanze
Sempre stando ai programmi analizzati dall’Istituto Cattaneo un ipotetico governo di grande coalizione dovrebbe essere incentrato sul M5S e il centrodestra, in particolare Forza Italia. Il Movimeno 5 stelle, in maniera significativa ma non sorprendente, si colloca in una posizione di «centro», quasi a metà tra i due schieramenti ma con una piccola inclinazione verso il centro-sinistra. Lo studio prende in considerazione non solo l’asse destra-sinistra, ma anche quello che sarà il discrimine delle prossime elezioni cioè l’integrazione europa. Tenendo dunque conto dei due assi, tra i partiti maggiori le distanze minori sono quelle tra M5S e Forza Italia (entrambi più anti-europeisti, con il primo di centrosinistra e la seconda di destra); i pentastellati sono poi più vicini a Fdi e Lega piuttosto che Leu. quest’ultimo è invece decisamente vicina ai partiti di centrosinistra (in ordine Insieme, Pd, Cp e +Europa)

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