Secondo la relazione che accompagna la proposta di legge «gli alunni plusdotati, secondo le principali associazioni italiane che si occupano del tema, sono il 5 per cento, quindi in Italia vi sono circa 430.000 alunni con alto potenziale cognitivo»
Un disegno di legge all’esame della Commissione Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport del Senato che guarda agli studenti “geni”, ossia gli alunni con alto potenziale cognitivo (gifted o plusdotati), cioè persone che manifestino o abbiano capacità potenziali di apprendimento superiori rispetto a quelle dei coetanei. Il disegno di legge, primo firmatario Pierantonio Zanettin di Fi e cofirmataria Daniela Sbrollini di Italia Viva, prevede alcune soluzioni che possono risultare d’aiuto per questi studenti, da piani didattici ad hoc a un referente specifico nella scuola, a requisiti bene definiti per gli insegnanti. La relazione che accompagna la proposta di legge mette in evidenza che «gli alunni plusdotati, secondo le principali associazioni italiane che si occupano del tema, sono il 5 per cento, quindi in Italia vi sono circa 430.000 alunni con alto potenziale cognitivo».
Come si è mossa l’Europa
Sempre la relazione spiega che «l’Italia è tra i pochissimi Paesi in Europa a non essersi ancora uniformato alle molteplici sollecitazioni formulate dalle istituzioni dell’Unione europea volte alla tutela e alla valorizzazione degli alunni plusdotati fin dai primi anni di scolarità. In particolare, si ricorda la raccomandazione n. 1248(94) del Consiglio d’Europa sull’istruzione dei bambini con alto potenziale cognitivo, che ha evidenziato come tali alunni “dovrebbero beneficiare di condizioni di insegnamento appropriate che permettano loro di valorizzare pienamente le loro possibilità nell’interesse proprio e della società. Nessun Paese può effettivamente permettersi di sprecare il talento e non identificare in tempo ogni potenziale intellettuale o di altro tipo sarebbe uno spreco di risorse umane. Ciò richiede gli strumenti giusti”. Sullo stesso tema – viene ricordato – è intervenuto anche il Comitato economico e sociale europeo che, nella 486a Sessione plenaria del 16-17 gennaio 2013, ha reso il parere “Liberare il potenziale dei bambini e dei giovani con alte abilità intellettuali nell’Unione europea”. Inoltre, il Parlamento europeo, con l’avviso ai membri del 26 febbraio 2017, emesso a seguito di una petizione presentata da un avvocato italiano, ha sottolineato che l’Unione incoraggia gli Stati membri a adottare un sistema di istruzione inclusiva che soddisfi anche i bisogni degli alunni plusdotati, che hanno necessità sicuramente peculiari. D’altra parte gli altri Paesi europei già dispongono di una programmazione speciale per tali alunni». Inoltre «negli Stati Uniti d’America l’identificazione di questi alunni avviene nelle scuole fin dai primi anni di scolarizzazione e i ragazzi plusdotati vengono direttamente inseriti in programmi speciali nei quali è elaborato un percorso personalizzato per ciascuno di loro».
Dal referente ad hoc ai piani didattici personalizzati, le misure per gli alunni plusdotati
Il disegno di legge, che si compone di dieci articoli, si apre con la definizione di “alunno con alto potenziale cognitivo” («per alunno con alto potenziale cognitivo o plusdotato si intende l’alunno o lo studente che, nel corso degli studi, abbia manifestato o abbia la potenzialità di manifestare, in una o più aree, una maggiore e più veloce capacità di apprendimento e un precoce raggiungimento di livelli specifici di competenze e di conoscenze rispetto ai coetanei con un grado pari di scolarizzazione»). Si prevede poi che il riconoscimento di queste persone possa essere effettuato anche su iniziativa delle famiglie. La proposta all’esame della Commissione del Senato istituisce la figura del referente scolastico per l’alto potenziale cognitivo presso le scuole di ogni ordine e grado, stabilendo inoltre i suoi compiti e prevedendo il suo aggiornamento. Il ddl disciplina poi la formazione degli insegnanti e dello psicologo scolastico e istituisce un esame curricolare in alcuni specifici corsi di laurea universitari e nelle scuole di specializzazione in pediatria, psichiatria e neuropsichiatria infantile. Vengono inoltre previsti passaggi di classe per gli studenti con alto potenziale cognitivo ulteriori rispetto a quelli già previsti dalle norme vigenti. Tra le soluzioni, anche misure didattiche per questi alunni, misure che comprendono, in particolare, l’adozione di piani didattici personalizzati. Questi piani possono prevedere la frequenza di una o più materie in una classe superiore, l’arricchimento, l’approfondimento e l’ampliamento di una o più discipline, nonché l’uso di metodi di apprendimento individuali e possono essere adottati anche avvalendosi della collaborazione delle figure professionali e delle associazioni accreditate. È prevista anche la possibilità di costituire specifici gruppi di lavoro e di studio. Le misure didattiche applicate devono essere monitorate al fine di valutare nel tempo la loro efficacia.