Gli accordi siglati con partner sauditi da imprese e società partecipate italiane durante la visita della premier Giorgia Meloni in Arabia Saudita

Dalla difesa all’energia, passando per il Piano Mattei: valgono poco meno di 10 miliardi di euro gli accordi siglati con partner sauditi da imprese e società partecipate italiane durante la visita della premier Giorgia Meloni in Arabia Saudita, che ha portato a una serie di intese tra i due governi, a partire dalla dichiarazione congiunta sulla partnership strategica. Roma e Riad avviano anche una cooperazione nelle tecnologie avanzate su trasporti, mobilità urbana, ferrovie, porti, aeroporti e hub logistici. Ecco le intese nel dettaglio.

Leonardo: memorandum per espandere collaborazione
Il ministero degli Investimenti dell’Arabia Saudita (Misa), l’Autorità generale per l’industria militare (Gami) e Leonardo hanno annunciato la firma di un MoU con l’obiettivo di discutere, sviluppare e valutare una serie di investimenti e opportunità per espandere ulteriormente la collaborazione nei settori dell’aerospazio e della difesa. L’accordo segue il MoU firmato e annunciato all’inizio del 2024 che aveva quale obiettivo la valutazione ed esplorazione di molteplici aree di cooperazione: spazio, manutenzione/riparazione/revisione per aerostrutture, localizzazione per sistemi di guerra elettronica, radar e per l’assemblaggio di elicotteri, un focus sul settore del combattimento aereo e dell’integrazione multi-dominio, processi di industrializzazione e sviluppo del capitale umano, opportunità per la supply chain nazionale in Arabia Saudita e, più in generale, per il ruolo di Leonardo nella regione e nella catena del valore globale. «A seguito degli eccellenti risultati raggiunti attraverso l’implementazione dell’accordo del 2024, il MoU firmato oggi apre la strada ad un’ulteriore espansione della collaborazione industriale nel campo dei sistemi di combattimento aereo e in ambito elicotteristico», precisa la nota.

Cingolani: Leonardo punta a collaborazioni industriali
Al di là degli accordi commerciali «sugli elicotteri e aerei da pattugliamento e trasporto» per Leonardo «è molto attraente l’idea di portare qui delle filiere di costruzione del settore aeronautico e poi, sulla base di questa collaborazione, che fa crescere qua una vera e propria cultura industriale, stringere delle collaborazioni industriali di lungo termine, non semplicemente commerciali». Lo ha spiegato Roberto Cingolani, l’ad della partecipata del settore della difesa, a margine della tavola rotonda organizzata ad Al’-Ula in occasione della visita della premier Giorgia Meloni. «Noi abbiamo una strategia molto precisa con Saudi: loro vogliono far crescere una filiera nel settore delle tecnologie aeronautiche e aerospazio, a noi interessa molto: non è semplicemente il rapporto commerciale, qui bisogna cominciare a fare delle filiere industriali. E in un accordo industriale prevede che degli asset vengano messi un po’ in comune», ha rimarcato Cingolani, osservando che «questo del Golfo è un mercato enorme, quindi abbiamo assolutamente l’interesse che le partnership industriali crescano, perché poi questo mercato si apre per il futuro con numeri che non sono concepibili in Europa». «Elicotteri, aerei, è molto ampio il programma», ha continuato l’ad di Leonardo, sottolineando che «però bisogna trattare alla pari, bisogna portare qui tecnologia e fare una strada in lungo termine, non semplicemente pensare all’accordo commerciale che è di breve termine. Questo è un po’ lo spirito con cui siamo qua».

Cingolani: molto concreto l’interesse saudita per il Gcap
«È molto concreto, lo stiamo veramente trattando. Ovviamente c’è una parte governativa che comanda» così l’ad di Leonardo Roberto Cingolani ha risposto a una domanda sull’interesse dei sauditi a entrare nel Gcap, il programma di Italia, Gran Bretagna e Giappone per la creazione di un nuovo caccia da combattimento. «Il discorso è stato molto chiaro – ha aggiunto a margine della tavola rotonda organizzata ad Al’-Ula in occasione della visita della premier Giorgia Meloni -. Loro vogliono costruire una filiera industriale in un settore che non si improvvisa. E noi siamo percepiti come partner esperti, affidabili, abbiamo un approccio sostanzialmente più sostenibile anche dal punto di vista delle relazioni. Quindi effettivamente questa cosa che può nascere con noi la fanno volentieri. Ora bisogna farla. Io domani (lunedì 27 gennaio, ndr) sono al Pif (il Public Investment Fund saudita, ndr) a Riad, stiamo parlando di cose operative».

Sace: accordi e operazioni per 6,6 miliardi
Nell’ambito della missione del governo italiano in Arabia Saudita, Sace firma 5 operazioni e accordi per un valore complessivo di 6,6 miliardi di dollari, «con l’obiettivo di sostenere le esportazioni italiane in Arabia Saudita nonché i rapporti commerciali e di investimento tra i due Paesi». «Siamo orgogliosi e onorati di essere al fianco di player di primario standing in Arabia Saudita per facilitare le esportazioni italiane e lo sviluppo di relazioni commerciali e di investimento win-win tra i nostri due Paesi – ha dichiarato l’amministratrice delegata, Alessandra Ricci -. Crediamo che queste partnership apriranno un grande potenziale per la crescita delle esportazioni italiane in linea con gli obiettivi di Saudi Vision 2030».
Le iniziative comprendono innanzitutto l’operazione con Neom, in cui Sace ha garantito un finanziamento multi-currency del valore complessivo di 3 miliardi di dollari reso disponibile da un pool di nove banche internazionali per aprire nuove opportunità di export per Pmi e filiere italiane in infrastrutture, sviluppo urbano, edilizia e trasporti ferroviari, stradali e marittimi.
Nell’accordo con Saudi Electricity Company (Sec), la principale fonte di elettricità nel Regno dell’Arabia Saudita, Sace si impegna a esplorare potenziali opportunità per fornire garanzie creditizie a Sec per lo sviluppo di nuovi progetti sostenibili legati allo sviluppo del sistema elettrico saudita, facilitando attività di business e di investimento tra cui Epc (ingegneria, approvvigionamento e costruzione) e O&M (operazioni e manutenzione) servizi di aziende italiane. Sace è coinvolta anche in accordi con Acwa Power Company, primario gruppo saudita che opera in qualità di sviluppatore, investitore, comproprietario e operatore di un portafoglio di impianti di generazione di energia, energia rinnovabile e produzione di acqua desalinizzata e con la Banca araba per lo sviluppo economico in Africa nell’ambito del Piano Mattei.

Fincantieri: accordi per collaborazioni industriali
Fincantieri ha reso di aver firmato una serie Memorandum of Understanding (MoU), a conferma dell’ interesse dell’azienda per la regione dopo la costituzione nel 2024 della società controllata Fincantieri Arabia for Naval Services. Si tratterebbe, secondo quanto si apprende, di intese in almeno due settori: cantieristica civile e sviluppo della cybersecurity nelle sue applicazioni navali. Uno dei gruppi con i quali sono stati siglati accordi, come ha reso noto lo stesso a.d. di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, è il Kaust, centro di ricerca e, di fatto, facoltà di ingegneria e tecnologia. Fincantieri intende promuovere innovazione, sostenibilità e sviluppo industriale attraverso una serie di collaborazioni con realtà saudite e partner internazionali.
Le intese sono in linea con il programma Vision 2030 avviato dall’Arabia Saudita, e mirano a rafforzare il ruolo di Fincantieri. Folgiero, oltre a sottolineare il «forte interesse per questa regione», intende così «esplorare nuove opportunità di business nei nostri tre principali segmenti di attività, quello della difesa in primis. L’Arabia Saudita sta affermando in breve tempo il proprio ruolo di hub globale per la tecnologia marittima, e siamo orgogliosi di collaborare con aziende saudite per mettere a loro disposizione le nostre capacità in vari ambiti. Insieme, promuoveremo l’innovazione e la sostenibilità per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del programma Vision 2030».

Snam-Acwa Power: memorandum per l’idrogeno verde
Acwa Power, società quotata in Borsa in Arabia Saudita colosso della desalinizzazione dell’acqua e specializzata nel settore dell’idrogeno verde, ha firmato un memorandum d’intesa con Snam per esplorare la collaborazione e gli investimenti congiunti finalizzati alla creazione di una catena di fornitura di idrogeno verde in Europa. La partnership prevede l’esplorazione di potenziali collaborazioni e investimenti congiunti finalizzati alla creazione di una catena di approvvigionamento internazionale per una fornitura affidabile ed economica di idrogeno verde dall’Arabia Saudita all’Europa e la valutazione dello sviluppo di un terminale di importazione dell’ammoniaca in Italia per facilitare la consegna dell’idrogeno verde attraverso il SoutH2 Corridor, il corridoio lungo 3.300 km che raggiunge l’Europa centrale attraverso Italia, Austria e Germania.
«Siamo entusiasti di unire le nostre forze a quelle di Snam per promuovere progressi significativi nel settore dell’idrogeno verde. – ha dichiarato Marco Arcelli, amministratore delegato di Acwa Power – Con le emissioni del settore energetico già ridotte del 40% rispetto a 20 anni fa, ora dobbiamo concentrare i nostri sforzi collettivi su nuove molecole a basso contenuto di carbonio per decarbonizzare i nostri settori. L’unione delle nostre competenze contribuirà ad accelerare questo processo».
Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, ha sottolineato che «gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione dell’Ue richiedono un’azione decisiva in tutti i settori produttivi, che preveda l’utilizzo pratico, efficiente e accelerato di tutte le tecnologie disponibili. L’idrogeno svolge un ruolo chiave e siamo lieti di poter perseguire opportunità di sviluppo in questo ambito anche attraverso accordi come quello firmato con Acwa Power: lo sviluppo del terminale di importazione dell’ammoniaca risulta sinergico con quello del SoutH2 Corridor».

Cdp, 2 intese su rinnovabili e infrastrutture
Il gruppo Cassa depositi e prestiti ha siglato due protocolli d’intesa con Saudi Fund for Development e ACWA Power. I due accordi saranno finalizzati a rafforzare la collaborazione su progetti in ambito energetico e infrastrutturale prevalentemente nel continente africano, in linea con il Piano Mattei. In particolare, il MoU siglato con il Saudi Fund for Development è volto ad avviare una collaborazione per identificare opportunità di co-finanziamento su progettualità ad elevato impatto di sviluppo sostenibile, mentre l’accordo siglato con ACWA Power mira ad approfondire la cooperazione in iniziative nei settori dell’energia rinnovabile, della desalinizzazione dell’acqua e dell’idrogeno verde.

Salone del Mobile: a breve un’edizione in Arabia
Il Salone del Mobile di Milano ha firmato un memorandum of understanding con la commissione Architettura e cultura del ministero della cultura dell’Arabia Saudita e a breve dovrebbe tenere un’edizione nel Paese del Golfo. «Saudi Vision 2030 è un’idea di futuro, in cui il design, nelle sue molteplici dimensioni, è un elemento di primo piano – ha sottolineato la presidente del Salone del Mobile, Maria Porro, intervenendo alla tavola rotonda organizzata ad Al’-Ula in occasione della visita della premier Giorgia Meloni in Arabia Saudita -. Perché il design è un costruttore di mondi. Anche il Salone del Mobile, da oltre 60 anni, ha questo ruolo strategico. Connette il Made in Italy con oltre 150 Paesi. È un acceleratore per la competitività di imprese, che hanno come know how tre parole chiave: qualità, innovazione, sostenibilità». Porro ha rimarcato che “il Salone è la punta di diamante di una filiera di oltre 66.500 imprese, pari al 14,8% del manifatturiero nazionale; 300.000 addetti, l’8% della forza lavoro manifatturiera nazionale, un fatturato di 52,7 miliardi di euro di cui l’export arriva al 38%, pari a 20 miliardi di euro. Sono i numeri di una filiera che ha affermato il successo del design Made in Italy nel mondo. Oggi – ha continuato – siamo qui per contribuire con la nostra esperienza, siamo qui per avviare un dialogo fattivo per l’organizzazione di un Salone del Mobile in Arabia Saudita con l’obiettivo di aprire non solo nuove opportunità di business ma nuove opportunità di dialogo culturale, mettendo al centro le imprese, gli operatori del settore ma anche le università e i giovani talenti. Grazie anche al supporto del Governo e del Mimit».

Gewiss: investimento di 20 milioni in Arabia Saudita
Gewiss, multinazionale italiana del settore elettrotecnico con sede a Cenate Sotto (Bergamo), ha annunciato «un investimento iniziale di 20 milioni di euro in Arabia Saudita per rafforzare la propria presenza nella regione e promuovere soluzioni innovative per la mobilità elettrica e la gestione intelligente dell’energia in ambito domestico, industriale e dell’illuminazione in genere».
«Vogliamo essere protagonisti nell’evoluzione del settore della mobilità elettrica nel Paese ha dichiarato il ceo Paolo Cervini, contribuendo con tecnologie avanzate e un approccio sostenibile. Questo investimento iniziale – ha aggiunto – segna solo l’inizio di un percorso che punta a rafforzare la nostra presenza locale e a supportare la visione del governo saudita verso un futuro più green».

A.N.D.E.
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