22 Novembre 2024

Fonte: La Repubblica

Incontro con Juncker a Washington, le barriere resteranno per le auto, l’Europa comprerà più soia e gas americani. Il presidente della Commissione Ue: “Volevo raggiungere un’intesa e lo abbiamo fatto”

L’escalation commerciale fra Stati Uniti ed Unione Europea è scongiurata. «È un grande giorno» annunciano nel giardino delle rose della Casa Bianca il presidente americano Donald Trump e quello della Commissione Ue Jean Claude Juncker. Affermando che d’ora in poi si lavorerà insieme per trovare nuovi accordi: «L’obiettivo è zero tariffe, zero barriere commerciali, zero sussidi su beni industriali che non siano le auto» afferma The Donald raggiante.
Evidentemente di umore ben diverso da quello con cui si era presentato alla stampa poche ore prima. Amareggiato per il “tradimento” del suo ex avvocato Michael Cohen che aveva consegnato alla Cnn l’audio sui pagamenti all’ex modella Karen McDouglas. E infastidito dai giornalisti, che proprio davanti a colui che lo scorso marzo gli aveva dato dello “stupido” per aver imposto le tariffe su acciaio e alluminio, gliene chiedevano conto. «I negoziati partono ora ma sappiamo bene dove vogliamo arrivare». Sì, fin da subito i piani tariffari esistenti saranno sospesi.
Le tariffe su acciaio e alluminio imposte all’inizio dell’anno riesaminate. In cambio, l’Unione Europea s’impegna ad acquistare più soia – in modo da compensare le perdite americane causate dal braccio di ferro con la Cina – e più gas naturale liquefatto americano. «Volevo raggiungere un accordo oggi e ci siamo riusciti» ha detto a sua volta il leader Ue, Juncker, volato a Washington da Bruxelles proprio per ammorbidire le posizioni di un Trump sempre più in guerra (commerciale) col mondo.
L’annuncio sui dazi arriva alle quattro del pomeriggio americano, la borsa di Wall Street già chiusa. Ma erano bastati i sorrisi forzati e i convenevoli di rito in diretta televisiva durante la photo opportunity a far riprendere i mercati ancor prima che l’incontro fosse finito. La speranza, più che la conferma, di uno stop all’escalation aveva dunque fatto rialzare i principali indici: che invece nelle ore precedenti erano tutti in negativo.

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