Corsia rapida per la Via dei progetti strategici
Via libera del Cdm al decreto Ambiente che punta a velocizzare ulteriormente l’iter dei procedimenti di valutazione ambientale e a sbloccare una serie di norme su alcune partite cruciali legate all’economia circolare. «Più rinnovabili, ma via libera anche a tutte le fonti di energia pulita in grado di contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione e sicurezza energetica del Paese – spiega il viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava che ha personalmente lavorato al decreto – . Con questo decreto semplifichiamo le procedure autorizzative e rafforziamo gli approvvigionamenti nazionali, promuoviamo l’economia circolare facilitando il lavoro delle imprese e mettiamo in sicurezza il territorio dalla siccità e dalle alluvioni. Ambiente, imprese e sviluppo economico camminano insieme».
Valutazione ambientale, ok a iter più veloci
Il decreto velocizza innanzitutto alcune procedure autorizzative, attraverso la semplificazione dei procedimenti di valutazione ambientale con una corsia rapida di trattazione, nell’ambito delle commissioni Via-Vas e tecnica Pnrr-Pniec, per i progetti legati a programmi di preminente interesse strategico nazionale o a investimenti per il sistema produttivo nazionale sopra i 25 milioni di euro. Inoltre il decreto stabilisce che i presidenti delle due Commissioni possono rimettere alla Commissione tecnica Via-Vas quei progetti che, a legislazione vigente, sono assegnati alla Commissione Pnrr-Pniec, in modo da sbottigliare gli iter.
Gas, meno divieti per le trivellazioni
Sul fronte degli idrocarburi, poi, dopo l’annullamento da parte del Tar del Pitesai (il Piano delle aree idonee), si vieta il conferimento di permessi di ricerca e di concessione di coltivazione garantendo, però, la prosecuzione delle attività già in corso e il conferimento di nuove concessioni solo sulla base di permessi già rilasciati e quelli finalizzati al “gas release” cioè la fornitura di metano a prezzi calmierati alle aziende energivore. Il decreto affievolisce inoltre il divieto di svolgere attività di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi nelle zone di mare che lambiscono il perimetro costiero (lo stop passa da 12 a 9 miglia marittime).
Le norme sull’economia circolare
Nel Dl è contenuto, inoltre, un pacchetto di norme che promuove le pratiche di riuso delle acque reflue affinate, allineando l’Italia al resto dell’Europa. Prevista, poi, una semplificazione delle regole per l’end of waste – che disciplinano la cessazione della qualifica di rifiuto. Con l’ok al Dl, arriva altresì il via libera, in accordo con il ministero delle Infrastrutture, all’adozione di una piano ad hoc per assicurare la gestione e il recupero dei rifiuti derivanti dalla realizzazione della diga foranea di Genova.
Dissesto, più poteri ai governatori
Nel provvedimento sono, infine, contenute alcune misure per potenziare il contrasto al dissesto idrogeologico in modo da garantire l’interoperabilità tra le banche dati esistenti. Vengono inoltre, rafforzati i poteri dei Presidenti di Regione in qualità di Commissari, prevedendo anche un meccanismo di revoca delle risorse per gli interventi, finanziati col fondo progettazione, che non abbiano conseguito un determinato livello di progettualità. commissari ad hoc.
Lo sprint sulla bonifica dei “siti orfani”
Per quanto concerne le bonifiche, il decreto semplifica gli interventi nei cosiddetti “siti orfani”, finanziati da un apposito stanziamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza, e garantisce una struttura di supporto al Commissario del SIN di Crotone-Cassano e Cerchiara.