POLITICA
Fonte: Corriere della SeraIl decreto che prevede il bonus di 80 euro sarebbe scaduto il 23 giugno
L’Aula della Camera ha dato il via libera alla fiducia al governo sul dl Irpef. I voti favorevoli sono stati 342, 201 i contrari. È iniziato l’esame degli ordini del giorno: il voto finale ci sarà domani. Il provvedimento va convertito in legge entro lunedì 23 giugno. Con il voto di oggi della Camera sul decreto Irpef, il governo Renzi incassa la sua tredicesima fiducia. Le prime due, quelle programmatiche, le aveva ottenute il 25 febbraio scorso.
Il provvedimento
Il decreto, che contiene tra l’altro il bonus di 80 euro in busta paga alle famiglie col reddito medio e basso, vale 7,7 miliardi e il 56% delle coperture deriva da maggiori entrate. Il taglio dell’Irpef costa 6,7 miliardi ed è valido fino a dicembre 2014. «Positivo il via libera al dl Irpef. Ma non dimentichiamoci delle famiglie monoreddito. Facciamo davvero che il bonus sia esteso a questa fascia della popolazione già con la prossima legge di stabilità», ha detto il deputato del Pd, Edoardo Patriarca.
La Tasi
Il versamento della prima rata della Tasi, nei comuni ritardatari, è rinviata al 16 ottobre, «sulla base delle deliberazioni concernenti le aliquote e detrazioni» pubblicati nel sito informatico entro il 18 settembre. I comuni sono quindi tenuti a inviare le deliberazioni, esclusivamente in via telematica, entro il 10 settembre. E’ previsto un acconto per gli enti locali, pari al 50% del gettito annuo stimato. I comuni dovranno rendere disponibili i modelli precompilati per il pagamento della Tasi.
L’Irap
Viene ridotta l’aliquota base che passa dal 3,9% al 3,5%. Vengono inoltre introdotte una serie di modifiche che riguardano imprese di assicurazioni, banche e soggetti finanziari, società di capitali. L’estensione dei tagli Irap a soggetti che non sono stati inclusi nel provvedimento sarà contenuta nel decreti delegati sulla riforma fiscale.
I tagli delle spese
E’ previsto un taglio delle spese da parte di ministeri e dalla presidenza del Consiglio dei ministri, pari a 240 mln nel 2014. Le società a partecipazione diretta o indiretta dello Stato dovranno tagliare i costi operativi del 2,5% nel 2014 e del 4% nel 2015. Sono escluse le società per le quali risultino già avviate procedure per l’apertura del capitale ai privati (Consip) e la Rai, per la quale vengono però confermati i tagli di 150 milioni di euro. Il Commissario per la razionalizzazione della spesa dovrà predisporre, entro il 31 luglio, un programma di razionalizzazione ed incremento di efficienza, con l’obiettivo di valorizzazione delle aziende speciali , delle istituzioni e delle società direttamente o indirettamente controllate dalle amministrazioni locali. Viene ridotta la spesa per l’acquisto e la manutenzione delle auto e buoni taxi; si passa dal 50% della spesa sostenuta nel 2011 al 30%.
I debiti della Pa
Vengono introdotte nuove modalità di monitoraggio dei debiti delle pubbliche amministrazioni, dei pagamenti e degli eventuali ritardi. E’ previsto, per il 2014, un incremento della dotazione di 2 mld per favorire il pagamento dei debiti maturati al 31 dicembre 2013 da parte delle società e degli enti partecipati dagli enti locali. Altri 6 mld andranno ai pagamenti, da parte delle regioni e degli enti locali, dei debiti maturati alla data del 31 dicembre 2013. Vengono inoltre introdotti strumenti per favorire la cessione dei crediti.
Le cartelle Equitalia
I contribuenti ritardatari, che non hanno rispettato i termini di pagamento delle cartelle Equitalia, potranno accedere di nuovo alla rateazione, a patto che la violazione sia antecedente al 22 giugno 2013. I contribuenti potranno accedere alle nuove norme, chiedendo al massimo la dilazione in 72 rate. La richiesta dovrà essere presentata entro il 31 luglio di quest’anno.
Rendite finanziarie
A partire dal primo luglio la tassazione passa dal 20% al 26%. Resta al 12,55 la tassazione sui titoli di stato, buoni postali. E’ inoltre previsto l’affrancamento delle plusvalenze e minusvalenze maturate entro il 30 giugno 2014. Per le casse di previdenza private è previsto un credito d’imposta, per il 2014, che consente di lasciare invariato il prelievo all’11,5%.