ECONOMIA
Fonte: La StampaBrunetta critica il documento: «Confuso e sbagliato». Lite con la Boldrini durante la Capigruppo.
Domani il testo arriva in Aula. Per il taglio dell’Irpef spunta un intervento in due tempi. Tweet di Renzi: “Gufi, aspettate venerdì”
Il Governo scrive alla Commissione europea e per giustificare lo slittamento al 2016 del pareggio di bilancio invocando le “circostanze eccezionali”. A partire dall’ulteriore pagamento di 13 miliardi di debiti arretrati della P.a. Risponde l’Ue: ok, valuteremo il percorso indicato dall’Italia. Anche in vista dell’esame del piano di riforme e del semestre di presidenza.
Dopo una giornata di polemiche e scontri alla Camera con Fi che minaccia anche l’ostruzionismo il Tesoro mette “on line” il carteggio Roma-Bruxelles. Anche per placare gli animi. E il premier Matteo Renzi replica via Twitter a chi non crede al percorso fissato dal governo nel Def per la riduzione delle tasse: «dicevano che era una televendita. Poi che non c’erano le coperture. Poi le coperture sì, ma non quelle. #Amicigufi ma aspettare venerdì no?».
Dunque domani si va al doppio voto (del Def e del rinvio del pareggio a Camera e Senato) dopo una giornata di polemiche arrivate anche durante la riunione della capigruppo di Montecitorio dove il presidente dei deputati di Fi, Renato Brunetta ha minacciato di non votare domani il Def senza aver prima visto la lettera di Padoan. Tanto che il presidente della Camera, Laura Boldrini, ha definito dopo aver lasciato la riunione, il comportamento del rappresentante di Fi «irriguardoso e irrispettoso del presidente della Camera e dell’intera capigruppo, e non per la prima volta». Nella maggioranza liquidano gli attacchi di Fi (arrivati anche da altri esponenti) come strumentali visto che il governo aveva già annunciato la lettera che serve solo ad «informare» l’Ue. Domani quindi la parola passa alle aule parlamentari. E l’attenzione di Renzi è soprattutto sui numeri di Palazzo Madama visto che dovranno essere presenti 168 senatori per la maggioranza assoluta. L’ordine di scuderia è: tutti in aula.
La lettera alla fine è arrivata: il Tesoro l’ha pubblicata sul suo sito istituzionale insieme anche alla risposta tornata indietro da Bruxelles. Dice il Tesoro alla Commissione: il governo da deciso di pagare ulteriori 13 miliardi di debiti P.a. quindi «in linea con la clausola delle circostanze eccezionali” stabilite per legge, devierà “temporaneamente” dagli obiettivi del pareggio di bilancio. Nella lettera inviata dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al vicepresidente della Commissione europea Siim Kallas, si assicura comunque il pareggio strutturale nel 2016 e che il governo, oltre a usare la spending review per ridurre il cuneo fiscale nel 2014, procederà nel periodo 2014-2017 con un piano di privatizzazioni di circa lo 0,7 per cento di pil all’anno.
Replica la Commissione: «prendiamo atto della deviazione temporanea annunciata dagli obiettivi di bilancio e del rinvio fino al 2016 dell’obiettivo a medio termine (il pareggio)». La Commissione comunque «valuterà il percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di medio termine».
Ma Brunetta non ci sta comunque: «la lettera alla Ue è confusa e la risposta è imbarazzata».