Il cdm ha varato il nuovo Def 2025, e ha rivisto a ribasso la crescita del Pil: 0,6% nel 2025, 0,8% nel 2026 e 2027, dimezzando di fatto la previsione del Piano che era 1,2%
Il Consiglio dei ministri ha approvato il Documento di economia e finanza (Def) per il 2025 (che in realtà da quest’anno, dopo un passaggio normativo, cambierà nome in Documento di finanza pubblica, Dfp). È il primo documento dell’anno sull’andamento dei conti pubblici, rivede a ribasso le stime di crescita del Pil, quasi dimezzata, e tiene conto delle nuove stime sulla crescita del Paese.
Le stime e le dichiarazioni di Giorgietti
«Abbiamo deciso di adottare stime di crescita allineate a quelle recentemente ridotte da Banca d’Italia, quindi abbiamo una crescita reale del Pil di 0,6% nel 2025, 0,8% nel 2026 e 0,8% nel 2027, dimezzando di fatto la previsione del Piano che era 1,2%», ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti dopo il Cdm. Secondo le stime del Mef, il deficit è previsto al 3,3% nel 2025 al 2,8% nel 2026 e al 2,6% nel 2027. Tra le misure che hanno influito sulle stime finora c’è stato il superbonus ma l’effetto di cassa dei crediti di quella misura, per Giorgetti «tenderà a sgonfiarsi».
Le spesa per la Difesa
In conferenza stampa Giorgetti ha specificato che i numeri contenuti nel def tengono conto dei nuovi scenari globali e che si tratta di stime soggette a un margine di variabilità. Intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del decreto, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, ha specificato che «La spesa per la difesa in questo momento mantiene l’orientamento e l’andamento originario».