19 Settembre 2024

Fonte: Corriere della Sera

Il vicepremier M5s ospite del programma Circo Massimo: “Autostrade è responsabile del crollo del Ponte Morandi, non parteciperà alla ricostruzione”. Sulla pace fiscale: “Nessun condono”

“Autostrade è responsabile del crollo del Ponte Morandi a Genova, per questo non parteciperà alla ricostruzione. La relazione della Commissione di indagine è inquietante, ci dice che Autostrade sapeva tutto e non ha fatto niente. Ci apre una prateria per la revoca della concessione”. Lo ha detto Luigi Di Maio, vicepresidente del consiglio e ministro per lo Sviluppo economico, parlando ai microfoni del programma Circo Massimo, condotto da Massimo Giannini con Jean Paul Bellotto su Radio Capital. Di Maio ha aggiunto che il decreto per Genova sarà inviato entro oggi al Quirinale. Quanto ai tempi della nuova opera e degli appalti, i tempi, ha detto Di Maio, “ce li dirà il nuovo commissario. Sul nome ci stiamo lavorando, ma lo saprete presto”.
Sul rispetto dei conti pubblici, Di Maio parla di “deficit positivo”: “Non possiamo solo tenere d’occhio i numeri, prima vogliamo soddisfare le esigenze dei cittadini, vediamo cosa possiamo tagliare per poter finanziare le misure promesse”. Incalzato da Giannini, Di Maio ha detto che il rapporto deficit-Pil sarà sforato oltre l’1,6% ritenuto il limite invalicabile dal ministero del Tesoro. Anzi, ha aggiunto, “il tetto del 2% per me non è un tabù”.
Parlando della ‘pace fiscale, il vicepremier ha detto che non sarà un condono, ma un accordo tra l’Agenzia delle entrate e le persone che hanno avuto difficoltà con il fisco: “E’ una riforma fiscale che prevede questo tipo di accordi, ma dopo stabilisce che chi evade le tasse va in carcere”.
Il vicepremier si è soffermato ancora sul decreto per Genova, tornando ad assicurare l’imminente via libera: “Ieri sera abbiamo
chiamato il ministero dell’Economia e ci hanno detto che entro stanotte sarebbe stato bollinato. Più tardi chiamerò perchè in giornata il decreto deve andare al Quirinale”.  Quanto alla ricostruzione del ponte e all’ipotesi di un affidamento diretto dei lavori, il ministro ha confermato che “ci sarà una procedura d’emergenza” e ha sottolineato che al governo interessa più che il costo dell’opera “la qualità dei lavori”. E per questo la ricostruzione “deve farla un’azienda di Stato, perché così possiamo controllare. Il nuovo commissario avrà tutti i poteri per chiamare l’azienda migliore. Per me – ha sottolineato – Fincantieri è una buona soluzione”.

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