ECONOMIA
Fonte: La StampaNei primi tre mesi dell’anno il tasso balza a 13,6%. Il numero delle persone disoccupate sfiora i 3,5 milioni, + 212mila sul 2014. Lavoro precario in calo
È il valore più alto dal 1977: nel primo trimestre del 2014 il tasso di disoccupazione in Italia sale a quota 13,6%, aumentato di 0.8 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2013 (dati non destagionalizzati). L’analisi è dell’Istat: si tratta di 3 milioni e 487 mila persone (212 mila in più su base annua). Per il solo mese di aprile, invece, il tasso di disoccupazione resta al 12.6%, stabile rispetto a marzo. Lancia un allarme Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria: «Il dato veramente preoccupante è l’aumento della disoccupazione dello 0,8% – commenta. – Stiamo strisciando sul fondo, non raccontiamoci storielle».
Giovani: 113 mila in più non lavorano e non studiano
Dallo studio emerge anche che, per quanto riguarda i giovani tra i 15 e i 25 anni, nello stesso lasso di tempo il tasso di disoccupazione è salito al 46%. «L’obiettivo è procedere per produrre il cambio di segno a fine anno» ha commentato Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, in merito ai dati forniti dall’Istat, «è chiaro – ha aggiunto – che l’occupazione parte se c’è uno scatto forte nella capacità produttiva perché l’industria ha prima l’esigenza di saturare gli impianti e poi di produrre nuovi posti di lavoro». Passando ai dati destagionalizzati e più aggiornati, forniti sempre dall’Istat (non comparabili con i dati trimestrali grezzi), il tasso di disoccupazione dei giovani under25 ad aprile è al 43,3%. Anche in questo caso si tratta di un massimo storico. Sono 113 mila in più (+4,8%) rispetto allo scorso anno i ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano: sono i Neet (Not (engaged) in Education, Employment or Training), giovani disoccupati o inattivi, saliti a 2 milioni e 442 mila unità nel primo trimestre del 2014.
Il caso del Mezzogiorno
È nel Mezzogiorno che il tasso di disoccupazione raggiunge la percentuale più alta: nel primo trimestre del 2014 tocca quota 21,7%, fra i giovani tra i 15 e i 24 anni sale al 60,09%. Nel Sud Italia sono 347 mila i ragazzi in cerca di lavoro, pari al 14,5% della popolazione giovanile.
Occupati, ad aprile sono 68 mila in meno
Quanto agli occupati, il dato nazionale ad aprile segna una riduzione dello 0,3% rispetto al mese precedente: significa una diminuzione di 68 mila occupati, mentre su base annua la flessione registrata è dello 0,8% con 181 mila occupati in meno. In crescita anche il numero degli scoraggiati: sono le persone che hanno smesso di cercare impiego, in tutto 1,948 milioni solo nel primo trimestre del 2014, il valore più alto dal 2004 con un aumento di 277 mila unità (il 16,5%) rispetto all’anno precedente.
Continua a diminuire invece il numero dei dipendenti con contratto a tempo determinato: secondo lo studio dell’Istat sono 2 milioni e 96 mila, 66 mila in meno (-3,1%) rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Meno 5.5% anche per i collaboratori (368 mila, 21 mila in meno). Si tratta del bacino dei lavoratori atipici o precari: ora a quota 2,464 mila, 88 mila in meno su base annua.