22 Novembre 2024

Fonte: La Stampa

“No alla liberalizzazione delle armi”. La Lega: “Mai chiesto”

Comincia al Senato la battaglia del Carroccio per cambiare l’articolo 52 del codice penale. E, mentre cinque disegni di legge sulla legittima difesa sono stati incardinati in commissione Giustizia a Palazzo Madama, il ministro Bonafede interviene per spiegare che nessuna riforma «potrà portare alla liberalizzazione delle armi» disciplinate da disposizioni che il governo non vuole cambiare, mentre il senatore M5s Francesco Urraro parla di necessità di un’analisi approfondita.
Per Carfagna (Fi) la frenata è uno schiaffo agli elettori: «L’annuncio di «approfondimenti» sulla riforma della legittima difesa, che noi preferiamo chiamare «diritto alla difesa», suona come un insulto al programma votato dalla stragrande maggioranza degli italiani alle ultime elezioni, quello del centrodestra. La Lega non dovrebbe tollerare questo rallentamento».
La Lega precisa però che nella proposta non c’è la liberalizzazione delle armi: «nessuno vuole assolutamente liberalizzare le armi. Nessuno vuole il Far West o la giustizia fai da te». E Salvini dice: «Sono in perfetta sintonia con il ministro Bonafede e, anzi, sostengo la sua battaglia, che è una battaglia storica della Lega di far scontare la pena nei loro paesi ai detenuti stranieri. Sono contento che la legge ha iniziato il suo iter, che non c’entra alcunché con la voglia di armare chiunque ma il diritto di legittima difesa all’interno della propria casa. Il modello americano è l’ultimo che ho in testa».

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