POLITICA
Fonte: La StampaVia libera al maxiemendamento dell’esecutivo. Ora il decreto alla Camera. I Cinque Stelle si incatenano: «Schiavi mai». La seduta interrotta due volte
Con 158 voti a favore, 122 contrari e nessun astenuto il Senato ha approvato la fiducia posta dal governo sul dl lavoro. Il provvedimento torna ora alla Camera in terza lettura.
Il risultato è arrivato al termine di un pomeriggio piuttosto agitato . Dopo il parere positivo della commissione Bilancio del Senato sul maxi-emendamento del governo a Palazzo Madama sono iniziate le dichiarazioni di voto, i partiti della maggioranza hanno annunciato la decisione di non parlare mentre dai banchi dell’opposizione si sono levate accese proteste, soprattutto da parte di Sel, M5S e Lega.
Per due volte la seduta è stata interrotta. I senatori del M5S si sono incatenati gli uni agli altri indossando magliette bianche con la scritta “Schiavi mai”. «Avete sentito parlare di tronchesine… – ha spiegato il presidente dell’Assemblea Roberto Calderoli – chiedo ai commessi di recuperare gli strumenti. Comunque – aggiunge – posso allontanarvi e disporre anche l’arresto». I senatori grillini, in segno di protesta contro il decreto legge lavoro, si sono incatenati Anche da Sel è arrivata una manifestazione di dissenso con cartelli con su scritto, tra l’altro: «Una riforma moderna: la nuova schiavitù» e «L’Italia ERA una Repubblica democratica fondata sul lavoro».
Il testo al decreto Lavoro su cui il governo ha posto la fiducia sarà composto dal dispositivo licenziato dalla Camera emendato con le modifiche approvate dalla commissione Lavoro. I nove emendamenti su cui la commissione presieduta da Maurizio Sacconi ha espresso parere favorevole, otto del governo e uno del Movimento 5 stelle, confluiranno in un unico maxi-emendamento. La Ragioneria dello Stato ha già «bollinato» la relazione tecnica di accompagno.
Severe le critiche da M5S: «Il ministro Boschi arriva inaspettatamente in aula in Senato per presentare, in barba a tutto il lavoro svolto in commissione e in Parlamento, un maxi emendamento su cui il governo chiede la fiducia sul Job Act rinominato “Precari Act”: significa che il lavoro fatto da tutti i nostri portavoce in Senato verrà buttato nel wc come se nulla fosse», dice Maurizio Buccarella, capogruppo dei 5 Stelle al Senato. «Ancora una volta – riprende – il Parlamento viene espropriato di ogni funzione, hanno abolito la democrazia e il dibattito parlamentare – prosegue Buccarella – per la sesta volta il governo Renzi violenta le istituzioni e la democrazia in questo Paese. Non abbiamo che una scelta: mandarli tutti a casa, una volta per tutte».