ECONOMIA
Fonte: La Stampa
Oggi aprono le piazze europee. Hsbc blocca i prelievi sopra tremila sterline
Sono particolari così, che magari in un primo momento sfuggono al grande pubblico, da cui certe volte scaturisce il panico. Una banca importante, come Hsbc, che all’improvviso nega ai suoi clienti il diritto di fare prelievi “significativi”. Non enormi, ma neanche usuali. La ragione, naturalmente, è la sicurezza dei clienti stessi, ma il messaggio che filtra è la paura della banca di vedere un assalto agli sportelli.
Non siamo ancora a questo punto, per fortuna, però non è assurdo cercare di collegare i puntini di quella che potrebbe diventare la nuova crisi globale, proprio mentre gli Usa danno i primi segnali di ripresa, seguiti da alcuni paesi europei. E tutto questo per colpa degli emergenti, tipo i Brics, che fino a qualche mese fa sembravano destinati a cambiare le geometrie del potere economico internazionale.
Venerdì Wall Street ha chiuso la settimana con la peggiore perdita degli ultimi sette mesi, per una serie di fattori negativi che si sono allineati. Il più grave, esterno, è la crisi degli emergenti, che però ha diverse fisionomie. La crescita rallenta in Cina e Brasile, le divise perdono colpi in Russia, India, Sudafrica e Turchia, il peso sprofonda in Argentina, che paga le politiche populiste e il protezionismo monetario adottato troppo a lungo dalla presidentessa Kirchner.
Se la Federal Reserve continuerà a diminuire i suoi stimoli, e magari tra qualche tempo dovrà rialzare i tassi, i capitali che negli ultimi anni erano fuggiti verso i mercati dei paesi emergenti saranno incentivati a tornare a casa, accentuando ancora di più la crisi di liquidità di queste regioni. Sullo fondo di una situazione così incerta, confermata dall’andamento negativo dei mercati asiatici che erano aperti ieri, arriva anche la notizia che la Hsbc ha negato ai clienti prelievi superiori alle tremila sterline. La motivazione sta in un cambio di policy deciso a novembre, per ragioni di sicurezza e lotta alla criminalità, ma l’impressione è che la paura si stia riaffacciando sulla scena.
Wall Street si aspettava da tempo una frenata, perché la borsa ha anticipato molto la fine della crisi economica nel mondo reale. Qualcuno ha letto i presagi del rallentamento persino nel successo del film di Martin Scorsese “Wolf of Wall Street”, perché certi comportamenti assurdi stanno tornando.
Nello stesso tempo, l’afflusso dei piccoli investitori cominciato da qualche mese coincide spesso con un aggiustamento, perché quando arrivano anche loro vuol dire che la fase di espansione è stata già sfruttata al massimo. Qualche risposta arriverà tra domani e mercoledì, quando la Fed terrà il suo ultimo vertice dell’era Bernanke. A dicembre la banca centrale aveva ridotto di 10 miliardi di dollari i suoi stimoli, facendo scendere gli acquisti di titoli con il “quantitative easing” a 75 miliardi.
Gli analisti si aspettano che il passaggio del testimone da Ben Bernanke a Janet Yellen avverrà con un altro taglio di 10 miliardi, ma prima vogliono vedere se oggi Wall Street aprirà in preda al panico.