Il ministro dell’Economia Franco, accise benzina tagliate di 25 cent fino al 2 maggio
«L’embargo del gas non è ancora e non so se sarà mai sul tavolo ma quanto più diventa orrenda la guerra tanto più i paesi alleati in assenza di una diretta partecipazione alla guerra si chiedono cosa può fare questa coalizione per indebolire la Russia e farla smettere e permette a Kiev di sedersi al tavolo della pace». Lo ha messo in evidenza il presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenuto con il ministro dell’Economia Daniele Franco in conferenza stampa dopo l’approvazione del Documento di economia e di finanza da parte del Consiglio dei ministri.
Draghi ha messo in evidenza il fatto che la «situazione sia in divenire» e come dunque l’embargo del gas non sia «un’ipotesi al momento oggetto di discussione per cui la situazione sta modificandosi».
«Preferiamo la pace o il condizionatore acceso? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre» ha detto il premier in conferenza stampa dopo il cdm. «Andiamo con l’Ue, – ha sottolineato – se ci propone l’embargo sul gas, siamo contenti di seguire. Quello che vogliamo è lo strumento più efficace per la pace. Ci chiediamo se prezzo del gas può essere scambiato con la pace».
Draghi: per emergenze e riforme serve unità
Sul piano dello stato di salute dell’economia italiana, il premier ha detto: «È chiaro che la guerra in Ucraina ha causato un peggioramento delle prospettive di crescita».«I consumatori e le imprese – ha continuato – vedono oggi un futuro meno positivo. Non accade solo da noi, ma da noi accade in maniera significativa». Pesano in particolare «l’aumento dei prezzi dell’energia ma poi anche di altri beni, materie prime, beni alimentari. Ma pesa anche la fiducia che è diminuita, la fiducia dei consumatori, la fiducia degli investitori che invece era molto positiva e viva all’inizio dell’anno». Faremo tutto quello che è necessario – ha sottolineato – , all’interno di una cornice di decisioni europee». In quest’ottica diventa fondamentale il sostegno all’attività dell’esecutivo da parte delle forze politiche di maggioranza. « I cittadini vogliono vedere unità di intenti – ha ricordato Draghi – . Fiducia è quello che dobbiamo dare, tutti insieme. ll governo e le forze politiche oggi sono un tutt’uno agli occhi degli italiani. Le battaglie identitarie non rispondono ai bisogni dei cittadini – ha aggiunto Draghi -. In questo momento (le forze politiche, ndr) possono dare fiducia, mostrare che il governo può affrontare l’emergenza con tutte le azioni necessarie, dai sostegni agli aiuti alle famiglie, ma anche continuare il percorso molto positivo, tutto sommato, del Pnrr e delle riforme. Bisogna mettere il governo nelle condizioni di affrontare queste due sfide, serve unità».
Consapevoli del disagio sociale, interverremo
«Siamo molto consapevoli del disagio sociale, soprattutto per chi teme l’impatto dell’inflazione e siamo pronti e intervenire. L’abbiamo già fatto nel recente passato, sono stati stanziati 15,5 miliardi – ha ricordato Draghi -. Nelle prossime settimane comprenderemo meglio le dimensioni dell’intervento necessario e come finanziarlo».
Produrre in Italia conviene, non drammatizzare
Secondo il presidente del Consiglio produrre in Italia «conviene», e per dimostrarlo basta «guardare gli utili dello scorso anno». Draghi ha così risposto alla domanda se ancora convenga oppure o no produrre in Italia, come lamentano alcuni imprenditori. Draghi ha invitato a non drammatizzare la situazione italiana, perché «si pensa che noi siamo peggio degli altri», o che «i destini mondiali si ripercuotono con maggior impatto» su di noi, invece «le materie prime mancano a tutti in Europa, il cemento manca a tutti e le previsioni tendono in negativo quasi dappertutto».
Al fianco del capo del Governo, il ministro Franco. Il Documento di economia e di finanza delinea un quadro macroeconomico caratterizzato da una crescita in deciso rallentamento (il Pil frenerà a +3,1% quest’anno, contro il +4,7% stimato nella Nadef ad ottobre), un deficit in progressiva riduzione, e un debito in graduale rientro.
Franco: prudenti su deficit, ma basta per manovra espansiva
«L’andamento dei conti l’anno scorso è stato migliore delle attese, anche quest’anno è piuttosto buono», ha spiegato il ministro dell’economia Daniele Franco. Il governo ha fissato il deficit tendenziale 5,1 e confermato gli obiettivi di finanza pubblica della Nadef del 5,6%. «Una scelta di prudenza», ha detto Franco che concede comunque un «margine di azione di mezzo punto prodotto», che verrà usato in una manovra «espansiva per spingere la crescita». «Il documento – ha ricordato il responsabile dell’Economia – è stato approvato in leggero anticipo rispetto alle normali scadenze per essere propedeutico ad altri interventi di politica economica».
Energia, il ministro dell’Economia: imprese soffrono, vedremo se rafforzare aiuti
«Molte imprese stanno soffrendo moltissimo per l’aumento del costo dell’energia – ha detto il responsabile dell’Economia -. Questo ha un impatto enorme sui costi di produzione. Dobbiamo però anche tenere a mente che questo è picco del costo dell’energia, in futuro difficilmente resterà per periodi molto lunghi a questo livello. Il governo è intervenuto ripetutamente con aiuti alle imprese, vedremo se andranno rafforzati». «Le imprese – ha aggiunto Franco – stanno soffrendo moltissimo, che questo sia paese dove non convenga produrre è un’altra storia…».
Accise benzina tagliate di 25 cent fino al 2 maggio
Un costo che grava sulle famiglie è quello del caro carburanti. «Oggi – ha detto Franco – ricordo che con decreto ministeriale firmato da me e dal ministro Cingolani abbiamo esteso di 10 giorni l’abbattimento di 25 centesimi dell’accisa su benzina e gasolio utilizzando il sovra-gettito iva, quindi l’abbattimento dell’accisa viene esteso da oggi al 2 maggio»
Draghi: no a fiducia su Csm ma partiti siano collaborativi
Sullo sfondo il tema delle riforme, a cominciare da quelle strategiche in funzione Pnrr. Tra, queste, quella del Consiglio superiore delle magistratura. «Ho promesso in cdm di non mettere la fiducia sulla riforma del Csm – ha ricordato Draghi -. La mia intenzione è mantenere fede alla promessa. Spero che le forze politiche lo prendano come un segnale di democrazia e si mostrino collaborative».
Fiducia su delega fisco? Valutiamo tutte possibilità
C’è poi la delega fiscale. all’esame della commissione Finanze della Camera. «Sul fisco stiamo considerando tutte le possibilità», ha spiegato il premier rispondendo a chi gli chiedeva se il governo stia valutando la possibilità di blindare con un voto di fiducia la delega fiscale all’esame della Camera e sulla quale la maggioranza continua a essere divisa.