21 Novembre 2024

EUROPA

Fonte: La Stampa

ANSA - La Stampa
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Il presidente della Bce all’università «Sulle riforme strutturali si passi subito all’azione»

Gli applausi di studenti, accademici e colleghi riuniti all’Università Roma Tre, rivolti al presidente di una Bce che promette ulteriori misure contro una crisi che tocca «specialmente l’Italia». I lanci di vernice, lo slogan dei manifestanti «fuori i banchieri dall’Università», ad attendere Mario Draghi all’uscita dall’ateneo, in uno scontro con la polizia che lascia un ragazzo ferito con un visibile taglio alla fronte. È il bilancio della giornata romana di Draghi, da sempre legato a Federico Caffè con cui aveva fatto la tesi di laurea, e che per questo non voleva mancare alla commemorazione del centenario della nascita dell’economista keynesiano all’Università Roma Tre.

Dopo il precedente di due anni fa, su twitter da giorni circolavano messaggi che invitavano a far sentire la protesta in occasione della visita di Draghi alla sede dell’ateneo nel quartiere Ostiense. Forse per questo, la sua presenza non era stata data per certa fino all’ultimo. Alla fine ha prevalso la volontà di esserci, accanto al governatore di Bankitalia Ignazio Visco, ai molti economisti presenti e agli studenti, cui Draghi si è rivolto con calore. «È un grande piacere essere fra gli studenti, è come una famiglia d’origine che si è lasciata tanto tempo fa ma rimane parte di sé». Cambiando uno dei paradigmi della Bce (che nel suo statuto prevede il solo obiettivo della stabilità dei prezzi), Draghi non a caso si sofferma su come risolvere l’«attuale, inaccettabile livello della disoccupazione – il 23% dei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni non ha un lavoro – contro ogni nozione di equità». E con Visco sottolinea l’importanza dell’istruzione, che merita «più risorse» secondo il governatore.

Gli scontri con gli studenti

Non è bastato a placare chi protestava, meno di un centinaio di giovani, un piccolo corteo che giunto di fronte al cancello da dove Draghi stava per lasciare la sede universitaria, trova agenti in tenuta antisommossa e un blindato della Polizia. La tensione sale quando i manifestanti lanciano uova e vernice (in direzione di Draghi ma atterrati sugli agenti). Fra loro molti studenti che lamentavano di non esser stati lasciati entrare, anche se l’ingresso non era blindato e uno studente, nell’Aula Magna, aveva protestato per non aver potuto fare una domanda a Draghi. L’ateneo precisa che i manifestanti non erano suoi iscritti. Una carica per allontanarli dal cancello lascia un ragazzo ferito e sanguinante, altri con contusioni minori, fra gli slogan che nel frattempo virano contro «l’Europa dei manganelli». Draghi sfreccia via nell’auto della scorta, amareggiato.

Nel suo intervento aveva spiegato le ragioni della crisi che ha colpito i Paesi più indebitati e delineato come uscirne: «non si tratta di perdere sovranità nazionale», ma di «riacquistare sovranità non solo nazionale ma a livello piu alto, condividendola con gli altri». E aveva ribadito, il presidente della Bce, l’impegno senza precedenti della Bce a «continuare nell’espansione del bilancio» e «intraprendere ulteriori azioni di politica monetaria non convenzionali» che apre al “quantitative easing”. Ma con un invito ai governi nazionali: la Bce «da sola non basta», occorrono uno stimolo fiscale che passi per gli investimenti e riforme strutturali per la concorrenza.

Il tutto mentre, da di là dell’Atlantico, il segretario al Tesoro Usa Jack Lew, esorta l’Europa a evitare uno scenario deflazionistico giapponese: «il mondo non può permettersi un decennio perduto europeo», dice, allineandosi con Draghi sul concetto che la sola azione della Bce non può bastare ed è l’Ue che deve fare di più per la crescita.

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